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Al via la prima ADR On-Line

17 Luglio 2002 Commenta

Si è avuta recentemente in Italia la prima soluzione di una controversia mediante ADR online. L’Avv. Marco Pierani, in qualità di conciliatore, ha trattato una controversia avente ad oggetto un contratto di estensione di garanzia relativa ad un cellulare difettoso, sulle cui cause di rottura definitiva le parti coinvolte non si trovavano d’accordo.


Milano – Sebbene la materia del contendere non sia particolarmente interessante da un punto di vista giuridico, la soluzione della controversia in questione è molto significativa per il fatto che si tratta della prima risoluzione di una lite tramite l’ADR effettuata con il mezzo di internet. 
Nel caso di specie, un consumatore, in occasione dell’acquisto di un telefono cellulare, aveva stipulato con il venditore un contratto di estensione della garanzia a 36 mesi che gli dava diritto alle riparazioni gratuite del prodotto acquistato.
Dopo avere inviato più volte il telefono cellulare all’azienda per la riparazione, senza tuttavia ottenere alcun risultato tangibile, l’ultima volta, il telefono gli è stato restituito con la dichiarazione di non ripristinabilità.
Da qui la scelta, da parte del compratore, di attivare la procedura conciliativa in esame al fine di ottenere la sostituzione del telefono difettoso con altro equivalente, rifiutando altresì di corrispondere alla controparte una somma pari alla metà del valore del nuovo telefono, così per come invece gli era stato chiesto.

L’ADR, Alternative Dispute Resolution è un metodo alternativo di risoluzione delle controversie per le quali, anziché rivolgersi ad un giudice o ad un arbitro, si chiama in causa un terzo estraneo, il conciliatore, che non deve emettere una sentenza ma cercare di fare raggiungere alle parti un accordo “amichevole” che dirima la lite.

Il procedimento di conciliazione è stato gestito tramite il sito http://www.risolvionline.it/, e si è svolto interamente online, a partire dalla domanda introduttiva fino ad arrivare all’accordo, fatta eccezione per lo scambio cartaceo conseguente alla firma del verbale.

In generale, se una delle parti litiganti intende avviare il tentativo di conciliazione deve collegarsi con questo sito, o con altri similari, compilare il modulo di domanda, inserendo i propri dati e descrivendo, dal suo punto di vista, i termini del problema, con la possibilità di allegare anche files come elementi di prova. Successivamente viene richiesto il numero della carta di credito per effettuare il pagamento in funzione del valore della lite come indicato dalla parte stessa. La natura volontaria della conciliazione comporta la necessità che la richiesta di avviare il tentativo venga accettata dalla controparte. Pertanto, ricevuta la domanda, l’ente di conciliazione contatta l’altra parte invitandola a compilare il modulo di adesione Nella misura in cui quest’ultima non accetti, la somma versata dalla parte “attrice” viene restituita per intero e il tentativo non ha luogo. Se, invece, la controparte aderisce al tentativo di conciliazione, dovrà anch’essa provvedere al pagamento. Viene così designato il conciliatore al quale sarà assegnato il caso, ed è fissata la data e l’ora di inizio dell’incontro di conciliazione, che avviene in un’apposita chat room all’interno della quale, in un ambiente riservato e protetto, il conciliatore aiuterà le parti a dialogare tra loro e, senza decidere sulla questione, faciliterà una soluzione della controversia idonea a soddisfare entrambe. Alla fine, se l’incontro ha avuto un esito positivo, il conciliatore trasmette a ciascuna parte, via e-mail, il verbale di conciliazione che deve essere stampato in duplice copia, firmato ed inviato all’ente di conciliazione. Questo è il solo momento della procedura che non si svolge online, anche se è fatta salva la possibilità di digitalizzare anche questo passaggio attraverso l’introduzione della firma elettronica.

La soluzione alternativa delle liti sarà lo strumento del futuro per risolvere molte controversie, non sono quelle nascenti da internet, consentendo così di ovviare alle lungaggini del processo ordinario, oltre che al problema del foro competente, evitando la necessaria compresenza fisica all’udienza delle parti in conflitto che, come nel caso in esame, sebbene entrambe italiane, erano lontane sul territorio.

Ma non solo. Secondo alcuni la Rete sta modificando anche il senso e gli obiettivi dell’ADR, della mediazione e dell’arbitrato, al punto di ritenere la risoluzione delle controversie online non più come semplice alternativa al processo ordinario, ma come la modalità principale se non esclusiva di soluzione delle liti. D’altronde, si osserva, l’impiego di Internet e delle nuove tecnologie come strumenti commerciali sta preparando il terreno per l’insorgere di controversie che richiedono un approccio diverso da quello tradizionale. Il cyberspazio è, per sua natura, un ambiente globale, ad alta tecnologia, dove il tempo e lo spazio tendono a zero, l’informazione si diffonde con una velocità sorprendente ed anche il più piccolo ritardo nella risoluzione di un problema può causare ingenti danni economici. I tempi estremamente lunghi richiesti dai Tribunali per andare a sentenza, i costi elevati e le difficoltà derivanti da dispute transnazionali e giurisdizioni multiple ma, soprattutto, l’esigenza di avvalersi di esperti in settori specialistici spesso orientano le aziende verso soluzioni extragiudiziali.

Internet e l’online, in realtà, accelerano lo sviluppo degli strumenti alternativi al processo e, in fondo, l’ADR e il web parlano la stessa lingua, quella della velocità delle soluzioni.

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