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E-GOVERNMENT: Presentato il sistema integrato metropolitano dei servizi

23 Luglio 2002 Commenta

Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino insieme all’assessore ai servizi interni Alfredo Ponticelli, al Presidente della Provincia di Napoli Amato Lamberti ed all’assessore all’informatica del Comune di Genova Giovanni Facco ha presentato a Napoli il multiprogetto di e-government denominato “Sistema Integrato Metropolitano dei Servizi”. Il progetto e’ stato realizzato in collaborazione con la Provincia di Napoli, il Comune di Genova, l’Universita’ Federico II e l’Autorita’ Portuale ed ha due obiettivi principali: facilitare e rendere piu’ trasparente l’accesso ai servizi erogati dagli Enti che aderiscono all’iniziativa e semplificare le procedure amministrative per i cittadini e le imprese attraverso una rete integrata di servizi. Il costo dell’intero piano e’ di 12 milioni di euro e sara’ finanziato, per il 60% dagli Enti che hanno aderito e per il 40% dal Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie.


Napoli – Ormai gia’ da tempo si parla di informatizzazione dei pubblici uffici anche se tale concetto ha subito una naturale evoluzione: si e’ difatti passati dall’introduzione dei primi strumenti informatici atti a permettere un’efficiente gestione delle risorse documentali all’attuale fase di teleamministrazione e digitalizzazione delle attivita’ amministrative.

Nel corso di questi ultimi anni gli interventi legislativi e regolamentari, che hanno disciplinato l’intero sistema informatico della Pubblica Amministrazione, hanno sempre mirato ai seguenti obiettivi:

• assicurare al Governo e all’intera Pubblica Amministrazione un patrimonio informativo pubblico organico e affidabile, a fini sia di programmazione che di gestione e di vario controllo (fiscale, finanziario e d’ordine pubblico, soprattutto), attraverso un uso innovativo dell’informatica  e della telematica, fondato sull’interconnessione e l’interoperabilita’ degli archivi e dei sistemi informativi pubblici e sulla disponibilita’ di adeguate reti di telecomunicazioni;

• garantire a tutti i cittadini l’accesso on-line ai diversi servizi erogati dalle Pubbliche Amministrazioni grazie all’utilizzazione di alcuni strumenti quali la carta d’identita’ elettronica, l’atto elettronico, la firma digitale, ecc;

• collegare funzionalmente l’uso delle nuove tecnologie in ambito pubblico con una profonda riforma del modo d’essere e d’operare della Pubblica Amministrazione, al suo interno e nei rapporti coi cittadini;

• rafforzare l’assetto istituzionale (organi, funzioni e strumenti) della Pubblica Amministrazione in questo settore (in cui essa riceve ed eroga servizi, impegna risorse, condiziona l’andamento del mercato e le prospettive delle professioni), razionalizzando e qualificando le sue iniziative.

In tale quadro di carattere generale si inserisce perfettamente l’iniziativa del Comune di Napoli che a sua volta rientra nell’ormai famoso progetto di e-government o per meglio dire nel piano di azione varato dal Consiglio dei Ministri il 22 giugno 2000 su iniziativa del Ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini. Tale piano ha come suo obiettivo fondamentale quello di garantire ai cittadini l’accesso on-line a tutti i servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni nell’ottica di quella che dovrebbe essere la nuova frontiera di Internet.

Il Piano di Azione di e-government nasce nel quadro delle politiche di sviluppo della societa’ dell’informazione promosse dall’Unione Europea con il programma “e-Europe” e delle attivita’ svolte in Italia dal Forum per la Societa’ dell’Informazione, caratterizzandosi per l’indicazione di obiettivi precisi sui quali concentrare un volume significativo di risorse finanziarie.
Il finanziamento attuale del Piano di Azione (400 milioni di euro) attinge ai proventi derivati dalla vendita nel 2000 delle licenze UMTS e va inteso come un contributo aggiuntivo agli investimenti che ogni amministrazione destina al miglioramento della propria efficienza interna e dei propri servizi agli utenti.

Con il DPCM 14 febbraio 2002 sono state stabilite sia la ripartizione, sia la gestione delle risorse necessarie per i diversi progetti, tra cui rientrera’ senz’altro quello del Comune di Napoli, che dovranno realizzare i primi obiettivi del Piano.

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