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INTERNET E LAVORO: I licenziamenti nel settore ICT

9 Luglio 2002 Commenta

E’ stata inaugurata da poco la “Ict @ction campaign 2002-2003” che ha l’obiettivo principale di promuovere una campagna di iniziative sindacali contro i numerosi licenziamenti che hanno toccato ormai punte preoccupanti (si parla di 550.000 lavoratori licenziati per il solo anno 2001 in tutta Europa) nello specifico comparto dell’Ict. In particolare saranno monitorate 40 grandi aziende del settore, saranno tenute due conferenze e si cerchera’ di coinvolgere l’Eicta (associazione europea che rappresenta il comparto dell’Ict e dell’elettronica di consumo) allo scopo di porre le basi per una trattativa negoziale che possa estendersi anche agli organi di vertice della Comunita’ europea.

Napoli – Con la diffusione delle nuove tecnologie nel mondo del lavoro e principalmente con l’introduzione dei computer si sono verificati i primi fenomeni di “disoccupazione tecnologica” che oggi, purtroppo, hanno raggiunto livelli preoccupanti.

In effetti la causa principale di questo vistoso calo dell’occupazione e’ l’automatizzazione del lavoro rutinario ed anche se molti hanno sottolineato che in fin dei conti i lavori eliminati sono quelli faticosi, ripetitivi, sgradevoli, resta il fatto che queste opportunita’ sono venute meno.

Onestamente, pero’, discutendo di ICT, sarebbe sbagliato trarre conclusioni affrettate, in quanto si dimentica che se da un lato si verificano dei cali occupazionali, dall’altro nascono nuove opportunita’ di lavoro e nuove figure professionali.

In particolare con l’avvento di Internet si sta registrando negli ultimi tempi una richiesta sempre piu’ diffusa di esperti che sappiano integrare le capacita’ web con la conoscenza dei sistemi informativi aziendali e con la capacita’ di fare business.

Tra le nuove professionalita’ piu’ ricercate si annoverano il product marketing manager, il consulente e-business, il security manager e principalmente il field service engineer.

Quest’ultimo e’ un operatore dell’assistenza tecnica che supporta il cliente sui sistemi software e hardware aziendali, Internet compresa, in attivita’ come testing, collaudo, messa in servizio.

Per non parlare poi dello sviluppo dell’outsourcing che si attua attraverso la fornitura di un completo servizio informatico che si sostituisce a quello dell’utente, assorbendone tutte o quasi tutte le attivita’.

Piu’ in particolare attraverso tale contratto si realizza un trasferimento ad un fornitore esterno delle attivita’ informatiche e telematiche, compresi il personale, le infrastrutture, le attivita’ operative e gestionali; il fornitore puo’ assicurare il servizio anche  rivolgendosi  a terzi. (TRIBERTI).

Anche l’e-learning, specie nel campo della formazione on line, presenta notevoli prospettive. Con tale termine si fa riferimento a qualsiasi forma d’apprendimento che utilizzi una rete per la trasmissione, l’interazione, o l’agevolazione della didattica. La rete puo’ essere Internet, o una Intranet aziendale. L’apprendimento puo’ avvenire singolarmente (guidato o diretto da un computer) o come parte di una classe. E’ previsto, inoltre, un sostegno personalizzato per l’utente in difficolta’, proprio per supplire a quella che e’ la caratteristica principale della distanza fisica e temporale fra docente e discente. Il Feedback viene pensato in misura di un sistema di verifica continua dei risultati, in modo da riconfigurare il sistema a seconda della risposta del fruitore, ma anche per fornire una gratificazione all’utente sul suo apprendimento in rete.

Inoltre, non si deve dimenticare che grazie alle nuove tecnologie e’ possibile anche intervenire sulle stesse modalita’ di prestazione del lavoro, basti pensare al telelavoro che e’ una modalita’ di prestazione di lavoro svolta da un dipendente in un qualsiasi luogo ritenuto idoneo (esterno alla sede di lavoro) dove la prestazione sia tecnicamente possibile. E’ caratterizzato dal supporto di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che consentono il collegamento con l’ azienda o Amministrazione per la quale viene svolta la prestazione.

Questi appena enunciati li potremmo definire come gli strumenti della new economy, ma allo stato attuale ancora non sono riusciti ad invertire quel trend negativo sul piano occupazionale provocato dalle nuove tecnologie e cio’ per due motivi:



  1. mancanza di un’adeguata riqualificazione professionale dei lavoratori del comparto;

  2. necessita’ di ripensare i processi organizzativi ed i modelli di organizzazione del lavoro (si pensi, in particolare, ai “workflow management system”, alla condivisione, attraverso opportuno middleware, di banche dati diverse, ecc.) in funzione dell’innovazione tecnologica (process reengineering).

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