INTERNET: L’informatizzazione della lingua italiana
Il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri nel corso della Conferenza “TIPIâ€, tenutasi a Roma presso l’aula Magna del Ministero, ha annunciato che istituira’ un forum permanente sul trattamento automatico del linguaggio, con lo scopo di favorire in tal modo lo sviluppo della lingua italiana da intendersi come patrimonio culturale ed artistico del nostro paese. Gia’ per il passato con la conferenza “TALâ€, nata dall’iniziativa della Commissione europea, e’ stata promossa l’applicazione della tecnologia nella vita di tutti i giorni attraverso la lingua parlata ricorrendo, quindi, a sistemi di riconoscimento vocale, di dettatura automatica, di interrogazione di dati nonche’ a tutte quelle altre metodiche atte a trarre informazione dal linguaggio. Adesso, per il Ministro il forum non si occupera’ solo di controllare quello che la scienza gia’ ha sviluppato, ma cerchera’ di creare nuove opportunita’ e nuove tecnologie.
Napoli – L’idea del Ministro delle Comunicazioni, per la verita’, non e’ affatto nuova e gia’ per il passato illustri studiosi di diritto nell’esaminare i rapporti tra legge e algoritmo sostenevano che la legge, nella maggior parte dei casi, non costituisce un algoritmo: essendo fatta di parole, presenta tutte le difficolta’ che presenta l’interpretazione di un qualsiasi discorso, specie quando viene fatto a piu’ riprese in contesti diversi; piu’ specificamente puo’ dirsi che tali difficolta’ sono costituite dalla presenza nella legge di sottintesi, dalla mancanza di previsione di casi particolari che nella vita si verificano, dalla interconnessione imprevista di norme in un mare magnum di esse, emanate in tempi e contesti diversi, dalle incertezze sintattiche, grammaticali e semantiche, dai giudizi indeterminati di valore racchiusi da talune parole (BORRUSO).
Secondo questa teoria, che poi ha costruito le basi dell’intelligenza artificiale applicata al diritto, e’ necessario ricordare, che per dare ordini ad un computer, occorre la parola, il linguaggio: il software, infatti non e’ altro che un testo scritto da immettere nel computer. Se e’ vero, dunque, che il programma e’ fatto di linguaggio al pari della legge e che il programma e’ la legge del computer, allora non solo si puo’ tentare di convertire la legge in programma e cosi’ farla applicare direttamente dal computer, ma, prescindendo da questo intento, si puo’ tentare di applicare, nella formulazione della legge, lo stesso linguaggio che viene usato per istruire il computer.
Per molti studiosi (BORRUSO) non vi sono dubbi sulla possibilita’ di usare il linguaggio matematico, con cui si formulano gli algoritmi da porre a base del software, anche per formulare le leggi. Se e’ vero, che la legge non e’ una regola matematica, e’ anche vero, pero’, che il linguaggio matematico non va confuso con la regola matematica. Attraverso il primo si puo’ esprimere qualsiasi regola, anche la piu’ convenzionale, anche la piu’ arbitraria; e si dice “matematico†perche’ grazie ad esso l’applicazione della regola, quale che sia la sua natura, sara’ fedele alla volonta’ di chi la propone. Anche la legge come l’informatica necessita, dunque, di un linguaggio rigoroso, inequivoco ovvero di un linguaggio tecnologico.
E’ nata cosi’ una particolare applicazione dell’Intelligenza artificiale al diritto denominata legimatica che, consiste essenzialmente nel ricorso all’informatica per il trattamento linguistico ed il confezionamento del testo giuridico, e che ha avuto una serie di sviluppi, in particolare negli Stati Uniti, grazie anche ad una radicata tradizione di “legal drafting†(regole formali per la redazione di testi legislativi).
In questa ottica si e’ dato il via all’applicazione dell’informatica come supporto al momento della redazione della norma. Ci si avvia, quindi, al superamento del concetto che il computer influisca sulla redazione della norma solo nel momento in cui se ne deve scrivere il testo o semplicemente archiviarla, reperirla o consultarla. Le nuove applicazioni sono direttamente connesse con il procedimento di produzione legislativa e con le tecniche di redazione legislativa.
Le tecniche di redazione legislativa, in particolare, hanno ripreso vitalita’ negli ultimi anni dopo essere state offuscate dal primato della teoria dell’interpretazione, ricorrendo a modelli codificati in disposizioni normative o proposte dalla dottrina. L’auspicabile perfezionamento delle tecniche di redazione del testo normativo agevolera’ il superamento dell’attuale caos legislativo; e’ bene tenere presente, pero’, che con risposte tecniche si risolvono solo i problemi tecnici e non certo quelli sociali, politici, istituzionali e di organizzazione generale.
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