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INTERNET: L’Innovazione Tecnologica ed il DPEF 2003-2006

26 Luglio 2002 Commenta

Il Documento di Programmazione economico-finanziaria per gli anni 2003 – 2006 presentato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti e deliberato dal Consiglio dei Ministri il 5 luglio 2002 presenta sul fronte dell’Innovazione tecnologica molte conferme, ma anche qualche sorpresa.
In effetti viene ribadito che “il progresso tecnologico costituisce uno dei principali fattori della crescita economica, sia a livello microeconomico, sia a livello macroeconomico ed e’ pertanto urgente e necessario superare i ritardi che l’Italia registra sotto molti aspetti”. Pero’, poi, viene dedicato poco spazio alla banda larga, ponendo, invece, particolare attenzione agli incentivi per l’acquisto di apparati per l’accesso alle reti (decoder, modem, router).


Napoli – Non convince del tutto il DPEF 2003-2006 per quanto riguarda il delicato capitolo dell’Innovazione tecnologica e si preannuncia una dura battaglia per il Ministro Lucio Stanca, che evidentemente non e’ riuscito del tutto a convincere gli Organi di Governo sulla decisiva importanza di evolute infrastrutture tecnologiche per lo sviluppo del paese. Eppure il Ministro nelle sue recenti “Linee guida del Governo per lo sviluppo della societa’ dell’informazione nella legislatura” era stato piuttosto chiaro sottolineando le tre principali linee di azione:

1. migliorare l’efficacia e l’efficienza della P.A. facendo leva sull’innovazione tecnologica e garantendo, in particolar modo, ai cittadini l’accesso on line ai servizi erogati dalla P.A.;

2. stimolare lo sviluppo del sistema paese diffondendo le nuove tecnologie: in questo senso l’introduzione del sistema pubblico di connettivita’ basato sulla larga banda, assume una rilevanza fondamentale;

3. garantire all’Italia un ruolo di primo piano nella elaborazione delle politiche europee e nella promozione della cooperazione internazionale sull’innovazione tecnologica.

Rimane, quindi, l’obiettivo strategico di portare la banda larga alla quasi totalita’ delle sedi della Pubblica Amministrazione aumentandone la copertura dall’attuale 20 per cento a circa il 90 per cento, in coerenza con gli obiettivi previsti nel piano e-Europe 2005, ma rimangono anche molti interrogativi a cui rispondere.

Il Ministro Stanca, proprio di recente, era stato molto preciso in merito alla banda larga dichiarando che il Governo prevedeva di stanziare tra i 1000 ed i 1200 milioni di euro per realizzare il nuovo sistema pubblico di connettivita’ definito come un modello architetturale che si fondava essenzialmente su servizi a larga banda, idoneo a garantire un rapido scambio di informazioni tra Pubblica Amministrazione centrale, Regioni ed Enti locali.

Lo stesso Ministro riteneva questo nuovo sistema un pilastro fondamentale per l’esecuzione del progetto di e-government e per lo sviluppo del Paese, sia in termini di crescita economica e culturale, sia in termini di qualita’ dei servizi offerti ai cittadini.

Lo stesso Sistema Pubblico di Connettivita’ veniva definito come la naturale evoluzione della Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione.

Evidentemente gli alti costi della banda larga hanno impressionato anche il Governo e lo studio elaborato dallo specifico Comitato esecutivo costituito dal Ministro delle Comunicazioni e dal Ministro per l’innovazione e le tecnologie al fine di incoraggiare la diffusione e lo sviluppo della larga banda, non ha dato i risultati sperati.

Ma come e’ stato piu’ volte precisato una connettivita’ di qualita’ costituisce il presupposto fondamentale per il pieno sviluppo della new economy.

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