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INTERNET: La Universal si lancia nella musica on line

15 Luglio 2002 Commenta

La casa discografica Universal Music Group (di proprieta’ Vivendi) ha annunciato che a breve proporra’ un nuovo modo di diffusione di musica on line: il servizio sara’ a pagamento e consentira’ il download di centinaia di titoli musicali. Con questo comunicato, la Universal dimostra la ferma volonta’ di entrare prepotentemente nel mondo della musica in rete, per conquistare un mercato a loro ancora sconosciuto (almeno dal punto di vista commerciale).


Los Angeles, USA – Era gia’ stata annunciata giorni fa l’intenzione di Sony e Universal di predisporre un servizio di download di musica in rete a pagamento. La Universal adesso si prepara concretamente a fare ingresso nella distribuzione di musica on line, annunciando la possibilita’ per i navigatori di scaricare un gran numero di album editi dalla casa discografica acquistata dalla Vivendi.
Le strutture di file-sharing di canzoni (prima fra tutte Napster) hanno dominato la cronaca degli ultimi tempi e continuano a farlo ancora adesso. Il libero scambio di musica in rete ha causato notevoli danni per le grandi case discografiche.

Di fronte alle violazioni dei diritti d’autore e a seguito degli ingenti mancati guadagni legati ai fenomeni di file-sharing, le major discografiche stanno decidendo di giocare un ruolo “attivo” all’interno del mondo di Internet e di non proteggersi solamente dietro azioni giudiziarie difensive.
L’intenzione attuale della Universal, dunque, e’ quella di mettere a disposizione degli utenti un numero di album che andra’ dai 1.000 titoli ai 11.000, cercando, in tal modo, di soddisfare le varie esigenze dei navigatori.

Questi ultimi, pagando un abbonamento che oscillera’ fra i 10 e i 15 dollari mensili, potranno scaricare musica dalla rete senza violare alcuna legge sul diritto d’autore.
Anzi, essi potranno anche copiare le canzoni su cd o lettori MP3, dimostrando cosi’ che la Universal e’ attenta anche alle esigenze di libera utilizzazione delle canzoni acquistate dall’utente abbonato.
Dunque, si potra’ usufruire delle canzoni con una certa elasticita’, cercando di non limitare troppo le forme di libera fruizione delle opere musicali, il cui ambito si e’ notevolmente ristretto. Infatti, con l’avvento delle nuove tecnologie (che rendono possibile copiare in maniera perfetta le opere originali) non sono piu’ applicabili quelle tipologie di libere utilizzazioni che erano possibili con tecnologie qualitativamente inferiori.

Il servizio che la Universal ha intenzione di attivare dovrebbe prevedere, come gia’ visto sopra, un gran numero di titoli di album disponibili.
La particolarita’ del servizio offerto consiste nella circostanza che non troveremo fra questi titoli album di cantanti pop o rock famosi a livello internazionale. Gli album che si potranno acquistare, infatti, saranno relativi ad artisti e a gruppi musicali di “secondo piano”, cioe’ quelli che non vengono venduti abbastanza nel mercato “fisico” dei negozi di cd.
Di conseguenza, anche le percentuali di incasso di questi artisti non molto conosciuti verranno a diminuire.

Sara’ certamente difficile negoziare ripartizioni meno vantaggiose con gli editori di questi artisti, ma, comunque, con questo nuovo servizio on line, queste opere potranno avere un margine maggiore di diffusione e di vendita, rispetto a quello attuale.
Questa minore ripartizione delle somme percepite si basa su un criterio di distribuzione dei proventi esatto e conforme gli standard di ripartizione dei proventi. E’ opportuno, infatti, che gli autori ricevano le remunerazioni che effettivamente spettano loro, sulla base dell’uso attuale del proprio lavoro. Dunque, a fronte di una minore fama e popolarita’, vi sono percentuali inferiori.

Nella pratica, pero’, accadono situazioni fortemente contraddittorie rispetto al criterio astratto appena menzionato.
Poiche’ e’ quasi impossibile verificare l’uso attuale di qualunque canzone diffusa per radio o in cd, ci si basa su un criterio c.d. di sampling. Si prende come riferimento, per es., una stazione radiofonica importante e si appuntano le opere piu’ suonate. Sulla base di questi dati, si andranno a calcolare le percentuali che verranno percepite dagli autori. Ovviamente, gli artisti piu’ famosi, che si sentono di piu’ in radio o in televisione, guadagneranno di piu’.

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