E-GOVERNMENT: TelePA: qualcosa in piu’ di un semplice sito web
Il 20 settembre 2002, nell’ambito del Com-PA di Bologna verra’ presentata, tra gli eventi speciali della manifestazione, l’iniziativa TelePA, promossa dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dal Formez, in collaborazione con Euform (per le infrastrutture) e con E-Biscom (per la parte giornalistica) che ha l’obiettivo di creare una vera e propria testata informativa di settore per la Pubblica Amministrazione tecnologicamente avanzata e di elevata qualita’ giornalistica. In altri termini collegandosi al sito www.telepa.it sara’ possibile gia’ dal 18 settembre vedere ogni giorno alle ore 12.00 un notiziario interamente dedicato alla Pubblica Amministrazione. Ma l’ambizione degli ideatori del progetto mira a qualcosa di piu’ e cioe’ ad ottenere un portale che al valore di un TG quotidiano (fruibile via satellite nelle sedi attrezzate e on-demand dal web) aggiunge quello di notizie, informazioni, approfondimenti su leggi, circolari e direttive, “report” di iniziative promosse da Anci, Upi, Uncem e Regioni.
Molto interessante questa iniziativa del Dipartimento della Funzione Pubblica in piena sintonia con il noto piano di e-government curato dal Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie.
Con TelePA si mira a creare un flusso di comunicazione costante, attraverso la valorizzazione di quei contenuti significativi per il dipendente pubblico sia centrale che locale e la predisposizione di un canale informativo che possa essere il piu’ possibile chiaro, esaustivo, coerente.
Oggi grazie alle nuove tecnologie tutto questo e’ possibile sfruttando al massimo le potenzialita’ del web e del resto gia’ nel Documento di Programmazione economico-finanziaria per gli anni 2003 – 2006 presentato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti e deliberato dal Consiglio dei Ministri il 5 luglio 2002, viene dedicata molta attenzione al settore delle comunicazioni dove il Governo si impegna a definire il nuovo assetto regolatorio del settore, ormai riferito al complesso delle “reti di comunicazione elettronicaâ€.
Di conseguenza assumono nei progetti del Governo primaria importanza l’accesso alla larga banda, l’UMTS e la televisione digitale terrestre come nuove reti digitali terrestri, rispetto a cui e’ urgente definire il necessario quadro di riferimento per gli operatori ed il mercato. Le stesse reti vengono considerate dal Governo convergenti tra loro ed in grado di supportare i …
nuovi servizi interattivi, consentendo la piena transizione verso la Societa’ dell’informazione.
Purtroppo, come gia’ si e’ avuto modo di segnalare, il Governo e’ caduto in contraddizione, in quanto mentre considera la televisione digitale terrestre come un obiettivo di medio termine, che richiede misure immediate di sperimentazione, indirizzo e sostegno (entro il 2006), non fa altrettanto per la banda larga limitandosi solo a ribadire l’impegno per la diffusione della stessa attraverso l’attivazione di interventi infrastrutturali e di promozione della domanda pubblica e privata, senza aggiungere nulla sulle modalita’ e la tempistica.
Ad ogni modo resta l’obiettivo prioritario del DPEF di sostenere la pubblica sperimentazione della TV digitale, anche attraverso l’utilizzo del mezzo satellite, e di indirizzarla verso un modello di offerta di contenuti che ne faccia lo strumento universale per offrire ai cittadini i servizi resi dalla Pubblica Amministrazione (dai servizi di telemedicina, alla teleprenotazione, alla posta, al fisco, ai rapporti con la amministrazione locale). A tal fine, la transizione verso la televisione digitale terrestre sara’ favorita attraverso misure volte a sostenere l’acquisto degli apparati di utente e ad agevolare le ristrutturazioni edilizie necessarie alla realizzazione di impianti centralizzati d’antenna ed all’accesso anche dei singoli alla banda larga.
Le perplessita’, quindi, sono proprio connesse a quest’ultimo aspetto, poiche’, purtroppo, attualmente gli accessi ai servizi a larga banda, attraverso le diverse tecnologie (DSL, fibraottica, satellite, sat-DSL, wireless e altro) risultano in Italia pari a circa 2% del totale del mercato della connettivita’, contro una media europea di circa il 3.5%. Per quanto riguarda le famiglie italiane la penetrazione della larga banda e’ di circa il 2%, che corrisponde a circa l’8% delle famiglie con accesso ad Internet, rispetto ad una media europea del 14%. Con questi dati, ovviamente, non si va molto avanti e si spera, quindi, in immediati risultati dello studio predisposto dal Comitato esecutivo per la diffusione e lo sviluppo della larga banda nominato dal Ministro delle Comunicazioni e dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie proprio con il preciso obiettivo di favorire al massimo lo sviluppo del c.d. Internet veloce.
Diversamente anche iniziative degne di nota come TelePA saranno destinate a fallire miseramente.
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