Diritto dell’INTERNET: Un master per i professionisti
Partira’ dal prossimo mese di novembre fino a marzo 2002 un interessante master dell’ European School of Economics interamente dedicato alle problematiche giuridiche attinenti al mondo della Rete. Il corpo docente e’ composto da professori ordinari, docenti universitari, magistrati ed avvocati. Accanto agli accademici, un team di specialisti si occupera’ delle questioni piu’ tecniche. Di supporto alle lezioni verra’ creata una aula virtuale grazie alla quale i tutors potranno interagire con ogni singolo studente per sciogliere i propri dubbi. Le materie maggiormente curate saranno la tutela della persona nel sistema di Internet, domain name, proprieta’ industriale e intellettuale, firma digitale e disciplina dei contratti informatici, conseguenti regimi di responsabilita’, consumer protection, processo telematico e disciplina delle fattispecie di reato integrate per via telematica. Per non parlare poi del commercio elettronico inteso sia come business to consumer che come business to business.
Le lezioni si terranno il sabato mattina dalle ore 9.30 sino alle ore 13.00 presso l’ateneo ESE di Roma, in Largo del Nazareno 15. Il direttore del corso e’ il prof. Giuseppe Cassano.
Per le iscrizioni contattare l’Ufficio Didattico della ESE (email: orientamento.roma@uniese.it) e per ulteriori informazioni telefonare ai numeri 06.69202123 – 06.69202174.
L’avvento di Internet e la conseguente nascita di tante problematiche giuridiche legate al mondo della rete ha influenzato notevolmente l’evoluzione di quelle materie strettamente collegate al mondo del diritto e dell’informatica (ed ora entrate di prepotenza in campo accademico), quali l’informatica giuridica e piu’ in particolare il diritto dell’informatica. Addirittura e’ nata in alcune facolta’ universitarie una specifica materia denominata diritto dell’Internet.
In effetti gia’ da qualche anno molti studiosi ed operatori del diritto, ben comprendendo le difficolta’ dell’attuale ordinamento giuridico a regolamentare il fenomeno Internet (si pensi ad es. a tutte le problematiche sorte nel campo della tutela della proprieta’ intellettuale e dei diritti della personalita’ con ovvie conseguenze in termini di responsabilita’ civile e penale, nonche’ al commercio elettronico, al telelavoro, ai contratti on-line), cercano di adattare gli istituti giuridici gia’ esistenti alle controversie e questioni legali sorte con e per mezzo della rete. I risultati, per la verita’, …
non sono confortanti, e di fronte a reati molto gravi come la pedofilia ci si rende conto della notevole sproporzione fra le potenzialita’ della rete e gli strumenti disponibili per combatterne le inevitabili storture.
Cio’ che piu’ sorprende e’ l’inerzia del legislatore che sta facendo davvero poco per adeguare l’attuale sistema giuridico, specie quello sanzionatorio, a quella che e’ ormai una nuova realta’ e non certo un’utopia. La stessa Magistratura sta facendo largo uso, in questo periodo, di strumenti inadatti a contrastare gli illeciti on-line quali ad esempio il sequestro delle pagine web, particolarmente problematico sia per l’individuazione dell’effettivo responsabile (webmaster, provider, ecc.) che per i risultati ottenuti, considerata la facilita’ di riprodurre i contenuti delle pagine web sequestrate su altri siti mirror.
Naturalmente, l’affermarsi di Internet anche nel mondo giuridico ha comportato la nascita di nuove professionalita’ nel settore legale ed e’ per questo motivo che vanno visti con favore tutti i corsi di specializzazione che affrontino con la dovuta competenza le problematiche specifiche del settore. In particolare il master dell’ESE si avvale di docenti molto qualificati ed affronta i principali temi del diritto dell’Internet.
Ritengo pero’ necessaria in questa sede una mia riflessione che ho gia’ avuto modo di riportare in altri articoli: pur essendo giusto ed addirittura indispensabile che il giurista sia un attento osservatore di queste nuove applicazioni tecnologiche e le sappia utilizzare nella maniera dovuta, e’ necessario che lo studioso non si lasci travolgere dalle stesse. In altri termini e’ giusto che un giurista sappia, ad esempio, cosa sia Internet, come funzioni, che cosa rappresenti e quali problemi giuridici possano nascere a seguito del suo avvento, ma attenzione, e’ sempre “la rete delle reti†che deve essere vista in un’ottica giuridica e non il diritto ad essere visto nell’ottica di Internet; in caso contrario puo’ ritenersi finita l’informatica giuridica, ma devo dire anche il diritto inteso nel suo significato piu’ nobile.
E’ inevitabile che l’informatica giuridica e il diritto dell’informatica cambino, si evolvino, ma secondo quei canoni che hanno contraddistinto l’evoluzione di tutte le materie giuridiche anche se, chiaramente, l’evoluzione di queste nuove materie sara’ molto piu’ rapida considerato il particolare oggetto di studi.
Inoltre, ritengo necessario puntualizzare che lo studioso del diritto per quanto sensibile agli attuali tempi tecnologici e’, e deve rimanere, tale con un suo ruolo ben distinto da quello dell’informatico. In questo modo sara’ indubbiamente possibile avviare delle proficue collaborazioni tra giuristi ed informatici propriamente detti che posso arrecare beneficio sia al diritto che all’informatica e quindi in generale alla societa’, rispettando i necessari ruoli di ciascuna professionalita’.
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