E-GOVERNMENT: Pronti a partire i primi progetti
E’ andata al di la’ di ogni ottimistica previsione la partecipazione al primo Avviso per la selezione di progetti di e-government bandito dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie che mette a disposizione un co-finanziamento di 120 milioni di euro provenienti dalle licenze UMTS. Sono stati, difatti, ben 377 i progetti presentati da Regioni ed Enti Locali per la realizzazione di infrastrutture tecnologiche e di servizi on line per cittadini ed imprese. I progetti attualmente sono all’esame di una Commissione di valutazione guidata da Giampio Bracchi e molto probabilmente entro la meta’ di ottobre sara’ disponibile la graduatoria definitiva.
Come e’ noto il finanziamento attuale del Piano di Azione di e-government (400 milioni di euro) attinge ai proventi derivati dalla vendita nel 2000 delle licenze UMTS e va inteso come un contributo aggiuntivo agli investimenti che ogni amministrazione destina al miglioramento della propria efficienza interna e dei propri servizi agli utenti.
Con il DPCM 14 febbraio 2002 sono state determinate sia la ripartizione, sia la gestione delle risorse necessarie per i diversi progetti che dovranno realizzare i primi obiettivi del Piano. In particolare i progetti in questione sono quelli previsti all’art. 2, comma 1, lett. a) del DPCM e l’indirizzo, il coordinamento a livello nazionale del piano di azione del programma di e-government, il monitoraggio dei relativi progetti sono affidati al Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie che promuove la costituzione di un tavolo congiunto permanente di consultazione e cooperazione con le amministrazioni centrali, le regioni e gli enti locali anche relativamente alle modalita’ di attuazione del Piano ed alle regole tecniche curate dal Centro Tecnico di cui alla legge n. 127/97.
Per la partecipazione ai predetti progetti il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie porta a conoscenza delle amministrazioni interessate appositi avvisi, diffusi in successive cadenze temporali, approvati dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, che indicano obiettivi generali; obiettivi specifici; destinatari; modalita’ di finanziamento; modalita’ di presentazione; criteri di valutazione; regole tecniche di riferimento.
Per la valutazione dei progetti e’ stata istituita, con decreto del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, una commissione composta da tredici esperti, dotati di adeguata qualificazione professionale, di cui sette, compreso il presidente, individuati dal Ministro, tre designati dalle regioni e tre dagli enti locali. Tale commissione deve valutare i progetti in base sia ai criteri indicati nei rispettivi avvisi che a quei criteri di carattere generale indicati nell’art. 4 del DPCM menzionato, secondo i quali i progetti devono:
1. essere conformi alle indicazioni ed agli obiettivi generali individuati nel capitolo 2 del piano di azione per l’e-government e dei Piani regionali ove esistenti.
2. promuovere servizi ai cittadini e alle imprese, realizzabili anche attraverso l’integrazione fra diverse amministrazioni;
3. promuovere il riuso delle soluzioni in ambienti con caratteristiche simili;
4. prevedere un piano di sviluppo e di avviamento all’esercizio, comprendente un piano economico complessivo che evidenzi tutte le varie voci di costo previste dal progetto stesso;
5. favorire progetti in compartecipazione di piu’ amministrazioni;
6. favorire la collaborazione tra settore pubblico e settore privato.
In merito all’Avviso de quo la regione piu’ attiva e’ stata la Lombardia che ha presentato ben 51 progetti seguita dalla Toscana con 40 progetti, dal Veneto a quota 39 e dal Lazio con 32. Anche se non ai primi posti e’ opportuno sottolineare l’insperata presenza di molte regioni meridionali che si sono dimostrate particolarmente sensibili alla necessita’ di adeguare i propri uffici alle nuove tecnologie.
La maggior parte dei progetti mira essenzialmente alla realizzazione di servizi pubblici on line al fine di semplificare al massimo i rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione, mentre meno numerosi sono quei progetti di carattere infrastrutturale rivolti esclusivamente alla realizzazione di reti di trasporto, sistemi di interoperabilita’ nell’ottica della Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione.
Naturalmente non potranno essere finanziati tutti i progetti, difatti la realizzazione di tutte le iniziative presentate comporterebbe un investimento superiore al miliardo di euro, mentre purtroppo i fondi disponibili coprono solo la decima parte della spesa complessiva necessaria. L’importante comunque e’ avviare quel processo di trasformazione della macchina pubblica che consenta a tutte le Amministrazioni di erogare i propri servizi mediante: lo scambio telematico e diretto di informazioni pubbliche; l’istituzione di canali di comunicazione diretti (siti WEB, posta elettronica, posta tradizionale personalizzata, numeri telefonici per informazioni, ecc.) con una verifica periodica dei livelli di servizio e delle soddisfazioni dei cittadini; la disponibilita’ di interazioni telematiche operative (richieste di certificati, informazioni, dichiarazioni, richieste di informazioni, ecc.) anche basate sull’uso del protocollo informatico e della firma digitale.
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