L’11 ed il 12 ottobre si e’ svolto a Bologna un seminario di ricerca internazionale promosso dall’Istituto di ricerca sui sistemi giudiziari del C.N.R., in cui si sono riuniti ben 60 esperti, provenienti da tutti i Paesi dell’Unione Europea e dagli Stati Uniti, per discutere dei problemi e delle prospettive della giustizia on-line. In effetti gia’ in molti paesi europei, come ad esempio l’Inghilterra, si stanno sperimentando definizioni on line di controversie civili entro determinati limiti di valore ed in altri paesi, come l’Austria, funzionano da tempo particolari modalita’ di collegamento telematico con trasferimento di dati tra avvocati e corti. Resta da vedere quali saranno i concreti programmi della giustizia in tutta Europa, ma non vi sono dubbi che nonostante le numerose difficolta’ legate a problemi tecnologici, di privacy, di mentalita’ arretrate, Internet potra’ essere molto utile al progresso della giustizia europea.
Anche in Italia l’informatica giudiziaria ha fatto molti progressi ed e’ ormai da tempo che l’amministrazione della Giustizia pone al centro della propria individuazione di obiettivi specifici i progetti relativi alla introduzione di modalita’ telematiche nello svolgimento dei procedimenti giudiziari civili e penali. Altri interventi riguardano la creazione di basi dati integrate e sistemi cooperanti per il contrasto della criminalita’ (contrasto criminalita’ organizzata, sistemi antimafia, evoluzione sistemi casellario e Cassazione), nuovi servizi on line sulle esecuzioni individuali e concorsuali, la diffusione dell’automazione in aree coperte (servizi amministrativi, gestione detenuti, giustizia minorile.).
Al di la’ delle prime applicazioni di ADR on line (che ormai negli Stati Uniti hanno raggiunto una certa diffusione) grazie all’interessante progetto pilota “Risolvionline†della Camera Arbitrale di Milano che prevede la risoluzione di controversie di carattere commerciale legate ad Internet e principalmente al commercio elettronico, bisogna riconoscere che nel mondo giustizia si e’ fatta finalmente strada quella mentalita’ che vede il registro cartaceo ormai uno strumento amministrativo superato, perche’ incapace di adeguarsi alla sempre maggiore mole dei dati dei grandi uffici.
La sostituzione di tutti i registri cartacei di un grande ufficio con una sola banca elettronica di dati permettera’ di memorizzare i dati una volta sola e di elaborarli, ossia ricercarli, trascriverli, contabilizzarli, comunicarli automaticamente ed a distanza attraverso i terminali tutte le volte necessarie.
Il Ministero di Grazia e Giustizia e’ stato informatizzato sulla base del D.M. 2 agosto 1990 denominato Decreto Castiglione. Innanzitutto sono stati distinti due grandi settori, quello civile e quello penale, considerate le diverse peculiarita’ dell’uno e dell’altro. In particolare l’automazione penale ha assunto un carattere di priorita’ per la gravita’ della situazione, mentre l’automazione civile ha subito e continua a subire dei ritardi in quanto per la realizzazione della stessa e’ necessaria una maturata riflessione sull’esperienza del nuovo codice.
E’ stato, comunque, previsto sia per l’uno che per l’altro settore un sistema unitario, ma articolato a vari livelli in modo da poter conservare e utilizzare le realizzazioni di informatica giudiziaria gia’ esistenti e l’esperienza relativa. Il sistema cosi’ prevede un’automazione centralizzata a livello nazionale per i dati di interesse comune a tutti gli uffici giudiziari; un’automazione a livello dipartimentale dei servizi dei singoli uffici e infine un’informatizzazione a livello individuale dell’attivita’ dei singoli magistrati.
Inoltre e’ stato istituito in esecuzione del disposto dell’art. 10 della legge 39/93 un Ufficio del responsabile dei sistemi informativi automatizzati. L’ufficio e’ diretto da un magistrato che deve rispondere dei risultati ottenuti alla Presidenza del Consiglio.
Tra i progetti di rilevanza informatica finanziati dall’AIPA tramite il loro inserimento nell’ambito del periodico piano triennale rientrano quelli prioritari di rilevanza penale ed in particolare: il sistema di informatizzazione dei registri (progetto Re.Ge.) e il sistema informativo della Direzione Nazionale e delle Direzioni Distrettuali Antimafia (progetto Sidna/Sidda).
Il progetto Re.Ge. prevede la gestione automatizzata dei registri generali penali, a partire dal registro notizie di reato delle Procure, e l’interscambio delle informazioni di competenza tra i diversi uffici giudiziari in modo tale da realizzare un sistema informatico dell’intera area penale.
Una particolare rilevanza hanno, in seno al progetto generale, i particolari progetti “carichi pendentiâ€, l’informatizzazione delle Procure Generali e delle Corti d’Appello e l’informatizzazione della magistratura di sorveglianza.
Accanto all’informatizzazione del sistema penale e’ prevista, come gia’ anticipato, l’informatizzazione del settore civile, anche se con carattere meno prioritario.
In particolare e’ stato presentato all’AIPA un progetto di conversione della procedura di gestione del contenzioso civile esistente per adeguarla alle esigenze di integrabilita’ e di flessibilita’ che le nuove tecnologie informatiche consentono. Il progetto e’ destinato ad essere integrato da moduli aggiuntivi come quelli relativi alla volontaria giurisdizione, al diritto del lavoro, alle esecuzioni mobiliari ed immobiliari, alle procedure concorsuali, al giudice di pace.
Sono inoltre previsti alcuni progetti inerenti l’informatizzazione dei servizi amministrativi degli uffici giudiziari (SIAMM) e la realizzazione della rete unica per l’interconnessione dei sistemi informativi per l’amministrazione della giustizia (Casellario Centrale, DAP e CED della Corte di Cassazione) e il Polo Nazionale Informatico.
Per non parlare poi del cd. processo civile telematico, previsto dal Decreto del Ministero della Giustizia n. 123 del 13 febbraio 2001 che contiene il regolamento sull’uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile ed anche amministrativo, che purtroppo stenta a decollare.
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