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E-GOVERNMENT: La riscossa dei siti pubblici

24 Novembre 2002 Commenta

Secondo una recente indagine statistica della societa’ Nextplora il popolo di Internet conosce l’e-government e si serve gia’ diffusamente dei servizi on line offerti dalla P.A.
L’utente medio non si ferma alla semplice lettura d’informazioni, ma esegue on line anche operazioni molto complesse di natura amministrativa. Sempre secondo questa indagine cio’ che viene maggiormente apprezzato dai navigatori e’ la qualita’ espressiva e la ricchezza di contenuti dei siti istituzionali, mentre carente e’ l’aspetto relativo alla loro reperibilita’.

Davvero sorprendenti i risultati di questa indagine condotta da Nextplora, che testimoniano un progresso notevole compiuto dalle Istituzioni riguardo la loro presenza nel web.
Sul fatto che l’e-government fosse ormai noto alla maggioranza della popolazione non c’erano molti dubbi considerata anche la grande risonanza pubblica che ha avuto la notizia dell’approvazione dei 138 progetti di e-government presentati dalle Regioni e dagli Enti locali ed ammessi al cofinanziamento (40 nella categoria “servizi infrastrutturali” e 98 nella categoria “servizi per cittadini e imprese”) per un ammontare complessivo di 120 milioni di euro.
Piu’ dubbi, per la verita’, esistevano in merito alla validita’ dei siti istituzionali specie avuto riguardo alla loro fruibilita’.

Evidentemente l’impegno del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie in questo specifico settore ha prodotto i suoi risultati. In questa ottica, il nuovo Ministero, difatti, ha acquisito un dominio di secondo livello “.gov.it” destinato ad essere il suffisso di tutti quei siti dell’Amministrazione Centrale e Periferica che possiedano determinati requisiti di affidabilita’.
Inoltre proprio di recente, per l’esattezza il 30 maggio 2002 il Ministro Stanca ha mantenuto fede alle promesse ed e’ stata emanata dal Presidente del Consiglio dei Ministri una direttiva che ha definito i criteri di accessibilita’, usabilita’ ed efficacia ai quali i siti della P.A. dovranno attenersi per conseguire il nuovo suffisso.

La direttiva in argomento ritiene che in considerazione della rilevanza della materia e’ necessario che ciascuna amministrazione individui strutture di coordinamento esistenti o istituisca specifiche strutture o gruppi di lavoro cui affidare l’attuazione di questa normativa inerente la conoscenza e l’uso del dominio internet “.gov.it” e l’efficace interazione del portale nazionale “italia.gov.it” con le pubbliche amministrazioni e le loro diramazioni territoriali.

Se tutto procedera’ secondo quanto previsto, a seguito di tale direttiva, saranno presto in rete veri e propri portali della pubblica amministrazione utilizzabili per consultare leggi e decreti, reperire moduli e certificati, ottenere le autorizzazioni richieste alle imprese, cercare di mettere insieme domanda e offerta di lavoro. Tra i numerosi vantaggi del piano due sono quelli piu’ evidenti: la possibilita’ da parte dei cittadini di consultare in rete i dati catastali a livello nazionale e la realizzazione di un grande risparmio da parte della pubblica amministrazione attraverso aste telematiche di tutti i beni necessari.
D’altra parte, l’avverarsi della “societa’ globale dell’informazione”, con l’universalita’ e l’interoperabilita’ delle infrastrutture e dei servizi, rende del tutto inadeguati gli approcci settoriali via via seguiti nell’affrontare il tema “informatica e pubblica amministrazione” e impone una visione d’insieme dei vari problemi ad esso attinenti e delle loro reciproche relazioni, quali: la tutela della privacy e la sicurezza (dei dati e delle informazioni, degli archivi, dei sistemi informatici e delle reti di telecomunicazioni); la proprieta’ intellettuale (dei dati e delle informazioni in circolazione) e il commercio elettronico; i documenti elettronici e la fiscalita’ per l’acquisizione di beni e servizi informatici telematici; l’integrazione computer-tv e le tecnologie “pulite”, in grado cioe’ di ridurre i rischi per gli utenti sullo stesso piano tecnologico.
Da ricordare, comunque, che a prescindere dalle iniziative del nuovo Ministero per l’Innovazione e le tecnologie, gia’ il 13 marzo 2001 la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva ritenuto opportuno, riconoscendo l’importanza dell’argomento, emanare  una specifica direttiva avente per oggetto le linee guida per l’organizzazione, l’usabilita’ e l’accessibilita’ dei siti Web delle Pubbliche Amministrazioni. La circolare era indirizzata a chiunque all’interno delle indicate Pubbliche Amministrazioni avesse responsabilita’ collegate alla progettazione, realizzazione e manutenzione di sistemi informativi basati sulle tecnologie del Web e si poneva gia’ in linea con il piano di azione e-Government.

Probabilmente l’aspetto ancora da perfezionare nel campo della progettazione dei siti web istituzionali risiede nel passaggio da un sito puramente informativo – anche se accurato ed autorevole – ad un sito che, accanto all’informazione, offra una sorta di interattivita’, in poche parole la partecipazione dell’utente a diversi processi dal piu’ semplice al piu’ complesso.

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