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Hollywood A Noleggio? Ora Anche Su Internet

14 Novembre 2002 Commenta

Los Angeles, USA – Il sito web Movielink.com rappresenta uno degli strumenticoi quali le industrie del cinema hollywoodiane cercano di contrastare isistemi di peer-to-peer presenti in rete. Colpite nel cuore delle venditedei propri titoli cinematografici, a causa delle continue violazioniperpetrate su Internet, le major di Hollywood adesso si presentano al grandepubblico internettiano con una nuova offerta: la pay-per-view su Internetdei film. Il nuovo sito Movielink.com, infatti, avra’ lo scopo di permetterea chiunque il download del film preferito (fra i 200 attualmente in listino)e di fruirne legalmente, a fronte, pero’, del pagamento di una piccolaroyalty (dai 2,99 ai 4,99 dollari). Il progetto (che coinvolge laMetro-Goldwyn-Mayer, la Paramount Pictures, la Sony Pictures Entertainment,la Universal e la Warner Bros.) ha debuttato in questi giorni e dovrebbeaggredire una buona fetta di navigatori americani (circa 25 milioni diutenti residenziali collegati con banda larga). Le modalita’ di fruizionedei film appaiono molto semplici. Dopo aver scelto un film e pagato ilrelativo noleggio, gli utenti potranno scaricarlo nel proprio computer nelquale esso potra’ “vivere” solo per trenta giorni. Inoltre, una voltariprodotto per la prima volta, il film potra’ essere visto in continuazione,ma entro le ventiquattro ore successive. Si tratta, dunque, di unaoperazione commerciale ben articolata, attraverso la quale le major delcinema cercano di fare ingresso in un settore finora dominatodall’illegalita’ e dalla pirateria; ma e’ soprattutto un modo per invogliarei navigatori al rispetto dei diritti d’autore.

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Hollywood a noleggio? Ora anche su Internet

13 Novembre 2002 Commenta

Dopo circa due anni di lavoro, il sito Movielink.com ha debuttato in questi giorni offrendo il noleggio di alcuni titoli di film hollywoodiani. La vittoria dei sistemi peer-to-peer ha fatto capire alle major del cinema l’importanza di un’offerta “collaterale” (e, soprattutto, legale) rispetto al classico noleggio dei DVD.


Los Angeles, USA – Il sito web Movielink.com rappresenta uno degli strumenti coi quali le industrie del cinema hollywoodiane cercano di contrastare i sistemi di peer-to-peer presenti in rete. Colpite nel cuore delle vendite dei propri titoli cinematografici, a causa delle continue violazioni perpetrate su Internet, le major di Hollywood adesso si presentano al grande pubblico internettiano con una nuova offerta: la pay-per-view su Internet dei film.
Il nuovo sito Movielink.com, infatti, avra’ lo scopo di permettere a chiunque il download del film preferito (fra i 200 attualmente in listino) e di fruirne legalmente, a fronte, pero’, del pagamento di una piccola royalty (dai 2,99 ai 4,99 dollari). Il progetto (che coinvolge la Metro-Goldwyn-Mayer, la Paramount Pictures, la Sony Pictures Entertainment, la Universal e la Warner Bros.) ha debuttato in questi giorni e dovrebbe aggredire una buona fetta di navigatori americani (circa 25 milioni di utenti residenziali collegati con banda larga).
Le modalita’ di fruizione dei film appaiono molto semplici. Dopo aver scelto un film e pagato il relativo noleggio, gli utenti potranno scaricarlo nel proprio computer nel quale esso potra’ “vivere” solo per trenta giorni. Inoltre, una volta riprodotto per la prima volta, il film potra’ essere visto in continuazione, ma entro le ventiquattro ore successive.
Si tratta, dunque, di una operazione commerciale ben articolata, attraverso la quale le major del cinema cercano di fare ingresso in un settore finora dominato dall’illegalita’ e dalla pirateria; ma e’ soprattutto un modo per invogliare i navigatori al rispetto dei diritti d’autore.


Lodevole nelle intenzioni, pero’, il progetto rischia di dover affrontare (gia’ all’inizio del proprio debutto) numerosi problemi. Da un punto di vista tecnico, la fortuna di questo servizio sara’ prevalentemente legata alla velocita’ di connessione a Internet dell’utente, mentre, da un altro punto di vista, il progetto e’ stato gia’ segnalato alle autorita’ giudiziarie per valutarne la compatibilita’ con le norme antitrust.

Questo secondo tipo di problematiche, porta a evidenziare il particolare rapporto che intercorre fra il diritto d’autore e il diritto concorrenziale.

In dottrina ci si orienta fondamentalmente lungo due direttrici: la prima ritiene che i due istituti vivano un inevitabile conflitto, poiche’ agiscono su un terreno comune, cioe’ quello del mercato dei beni; la seconda, invece, reputa che non vi sia alcun contrasto.
Molti autori italiani (Sarti, Marzano) propendono per la seconda impostazione, per vari motivi.
In primo luogo, si pensa che il diritto d’autore sia perfettamente coerente con l’antitrust: il mercato del diritto d’autore e’ composto da una serie di imprese culturali (editori, produttori fonografici, televisivi, ecc.) che evidentemente creano un gran numero di contrattazioni relativamente ai diritti di utilizzazione delle opere. Risultati certamente non confliggenti con il diritto concorrenziale.
In secondo luogo, infine, si ritiene che i mercati di incidenza siano totalmente differenti. Il mercato su cui opera il diritto antitrust e’ quello del classico modello della concorrenza, con prezzi tendenti al livello dei costi marginali, prodotti omogenei e mercati chiaramente definibili; tale sistema punta ad analizzare il breve periodo nel quale si produce l’interesse economico, mediante la competizione fra diversi concorrenti. E’ fuori da questo quadro lo sviluppo tecnologico. Oggi, invece, molte imprese utilizzano un metodo diverso per competere: puntano sul continuo sviluppo di tecnologie e non sull’offerta di prezzi competitivi. Il diritto d’autore mira a tutelare il progresso a medio-lungo termine.

In questa ottica sara’ difficile per i giudici chiamati a dirimere questa controversia trovare la giusta soluzione, soprattutto tenendo conto delle enormi pressioni che le lobby dell’industria cinematografica esercitano.

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