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La Fine Di Google?

11 Novembre 2002 Commenta

Bologna – Uno dei piu’ famosi (se non il piu’ conosciuto) motori di ricercadel web, Google, potrebbe a breve termine vedere strappata la posizione disupremazia che ricopre ormai da lungo tempo. E’ questa l’impressione chenasce dopo aver provato il nuovo software della Groxis, il Grokker. Rispettoa Google, questo programma puo’ offrire funzioni interessanti e utili perchi frequenta la rete in maniera assidua e intensa. In particolare, ilsoftware in oggetto non solo permette esecuzioni di ricerche in Internetmolto veloci e precise (prerogative anche di Google per la verita’), masoprattutto offre all’utente una nuova metodologia di approccio alleinformazioni: quella grafica. In parole semplici, mentre la attuale ricercaeffettuata in rete porta a risultanze esclusivamente testuali, la ricercagenerata con l’utilizzo di Grokker offre risultati visivi, in particolaredelle sfere in cui sono racchiuse le notizie. In questo modo, leinformazioni sono visivamente intuitive e permettono una fruizioneimmediatamente percepibile. Inoltre, la ricerca fatta con Grokker e’decisamente piu’ approfondita, tanto e’ vero che, mentre un approfondimentocon Google obbliga l’utente a sfogliare diverse pagine per giungere all’informazione desiderata, con questo nuovo programma le notizie piu’specifiche su un determinato tema si troveranno immediatamente dietro unadelle sfere visualizzate. Al di la’ di queste caratteristiche tecniche delmotore di ricerca, la notizia porta a riflettere anche su un aspettoprettamente giuridico delle ricerche fatte mediante i search engines: essiviolano le norme sul diritto d’autore (e anche altre leggi), poiche’ linkanoa contenuti molto probabilmente di esclusiva pertinenza dell’Autore? Si puo’configurare una responsabilita’ del searcher per le violazione che essicompiono nell’erogazione del proprio servizio? E, inoltre, qual e’ laconfigurazione giuridica maggiormente assimilabile alla realta’ dei motoridi ricerca?

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La fine di Google ?

10 Novembre 2002 Commenta

Anche il piu’ famoso motore di ricerca del web puo’ essere superato! Una nuova societa’ – la Groxis – sta per immettere nel mercato un software rivoluzionario che permettera’ di effettuare ricerche accuratissime in poco tempo. Google sara’ costretto ad adeguarsi alla nuova metodologia di ricerca o restera’ fermo sulle proprie posizioni di supremazia?


Bologna – Uno dei piu’ famosi (se non il piu’ conosciuto) motori di ricerca del web, Google, potrebbe a breve termine vedere strappata la posizione di supremazia che ricopre ormai da lungo tempo. E’ questa l’impressione che nasce dopo aver provato il nuovo software della Groxis, il Grokker. Rispetto a Google, questo programma puo’ offrire funzioni interessanti e utili per chi frequenta la rete in maniera assidua e intensa. In particolare, il software in oggetto non solo permette esecuzioni di ricerche in Internet molto veloci e precise (prerogative anche di Google per la verita’), ma soprattutto offre all’utente una nuova metodologia di approccio alle informazioni: quella grafica.
In parole semplici, mentre la attuale ricerca effettuata in rete porta a risultanze esclusivamente testuali, la ricerca generata con l’utilizzo di Grokker offre risultati visivi, in particolare delle sfere in cui sono racchiuse le notizie. In questo modo, le informazioni sono visivamente intuitive e permettono una fruizione immediatamente percepibile. Inoltre, la ricerca fatta con Grokker e’ decisamente piu’ approfondita, tanto e’ vero che, mentre un approfondimento con Google obbliga l’utente a sfogliare diverse pagine per giungere all’informazione desiderata, con questo nuovo programma le notizie piu’ specifiche su un determinato tema si troveranno immediatamente dietro una delle sfere visualizzate.

Al di la’ di queste caratteristiche tecniche del motore di ricerca, la notizia porta a riflettere anche su un aspetto prettamente giuridico delle ricerche fatte mediante i search engines: essi violano le norme sul diritto d’autore (e anche altre leggi), poiche’ linkano a contenuti molto probabilmente di esclusiva pertinenza dell’Autore? Si puo’ configurare una responsabilita’ del searcher per le violazione che essi compiono nell’erogazione del proprio servizio? E, inoltre, qual e’ la configurazione giuridica maggiormente assimilabile alla realta’ dei motori di ricerca?

Riprendendo un discorso gia’ toccato precedentemente, il motore di ricerca – da un punto di vista ontologico – e’ assimilabile a un fornitore di servizi. In particolare, infatti, esso fornisce le informazioni (presenti su altri siti web) correlate alle richieste effettuate dai navigatori.

Per poter valutare al meglio quali siano le responsabilita’ cui un search engine va incontro, occorre anche analizzare quale sia la figura giuridica che piu’ gli si avvicina dal punto di vista del funzionamento del servizio (quindi, da un profilo sistematico e non ontologico).
Si puo’ optare per due tipi di opere dell’ingegno: l’opera multimediale e la banca di dati.
Mentre la prima e’ caratterizzata per essere la “convergenza” di piu’ media (audio, video, testo), la banca di dati e’ la “raccolta di dati, opere e altri elementi indipendenti sistematicamente o metodicamente disposti e individualmente accessibili grazie a mezzi elettronici o in altro modo”.
Prendendo come riferimento il piu’ famoso motore di ricerca Google, e’ difficile prediligere l’una o l’altra soluzione: infatti, Google non solo fa rinvio a fonti testuali e/o audiovisive nelle proprie ricerche – a seconda della query immessa – (quindi, come un’opera multimediale), ma svolge il proprio servizio secondo algoritmi matematici determinati, che fanno palesemente ritenere che dietro cio’ vi sia un’attivita’ intellettuale dell’autore del servizio (elemento fondamentale per distinguere una banca di dati da una semplice raccolta di informazioni – si veda Nivarra Luca, “L’opera multimediale su Internet”, AIDA 1996, p. 144, nota 33).
E’ comunque necessario ritenere che, seguendo l’una o l’altra assimilazione, il motore di ricerca (che abbia le stesse caratteristiche di Google) debba essere responsabile per i contenuti cui linka costantemente.

Poiche’ non esiste ancora una legislazione ad hoc che regoli la disciplina dei motori di ricerca (e, quindi, e’ possibile compiere solo analisi interpretative del fenomeno in oggetto), si potrebbe ritenere che la responsabilita’ del searcher cambi a seconda che lo si studi dal punto di vista ontologico o da quello sistematico (come lo si e’ fatto poc’anzi).

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