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L’accessibilita’ dei siti pubblici

26 Novembre 2002 Commenta

Il 16 dicembre 2002 si terra’ a Venezia un importante convegno che avra’ come oggetto l`effettiva applicazione delle linee guida del W3C, recepite dalla Comunita’ Europea e dalla Pubblica Amministrazione Italiana, direttive non ancora soggette a normative che consentano a tutti i cittadini di accedere ai servizi pubblici e di pubblica utilita’ forniti tramite Internet. Il convegno e’ organizzato da IWA/HWG (Associazione per il supporto alla crescita professionale e W3C Member) con il supporto della Fondazione Ugo Bordoni (progetto Webxtutti – promozione accessibilita’ nella pubblica amministrazione), della Biblioteca Nazionale Marciana (Progetto CABI – Accessibilita’ delle Biblioteche Italiane), del Gruppo UIC-OSI (Osservatorio Siti Internet dell`Unione Italiana Ciechi) e del progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia ed e’ volto alla promozione dell`accessibilita’ cosi’ come auspicato dall`iniziativa EYPD (Anno Europeo del Disabile).
A conclusione dell`evento, verra’ illustrato dall`On. Cesare Campa il progetto di legge sull`obbligo di rendere accessibili i siti pubblici e di pubblica utilita’, consentendo inoltre l`integrazione del lavoratore disabile nel settore dello sviluppo dei contenuti.

Venezia – Sicuramente questo del 16 dicembre e’ uno dei piu’ importanti convegni nel campo dell’accessibilta’ dei siti pubblici e puo’ contribuire notevolmente all’eliminazione di barriere anche nel mondo di Internet, nonostante bisogna riconoscere che la nostra amministrazione pubblica abbia gia’ fatto qualcosa in tal senso.
Il World Wide Web Consortium (W3C) e’ un organismo creato nell’ottobre del 1994 con lo specifico obiettivo di sviluppare tecnologie che garantiscono l’interoperabilita’ (specifiche, guidelines, software e applicazioni) per guidare il World Wide Web fino al massimo del suo potenziale agendo da forum di informazioni, comunicazioni e attivita’ comuni. Esiste un Ufficio W3C Italiano (W3C-IT) che e’ il punto di contatto nazionale per le attivita’ W3C in Italia.

Il W3C e’ diretto da Tim Berners-Lee, l’inventore del Web, ed e’ un consorzio fondamentalmente finanziato dai suoi membri.

Il nostro Governo specialmente negli ultimi tempi ha dimostrato un certo interesse per queste iniziative legate allo sviluppo della rete e difatti la Presidenza del Consiglio dei Ministri e’ iscritta al W3C dal maggio del 2000. Questo per poter accedere alle migliori competenze in ambito mondiale sulle tecnologie del Web, e per aumentare la presenza italiana nei luoghi dove si determina il futuro delle tecnologie.

La presenza in rete (World Wide Web) delle Pubbliche amministrazioni e delle loro articolazioni e’, ormai molto ampia e ricca. Ma ultimamente la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri su input del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha previsto, allo scopo di fornire ai cittadini ed alle imprese una bussola che consentisse loro di accedere e orientarsi nell’interezza del patrimonio informativo presente in rete, un portale della P.A.
con una direttiva del 30 maggio 2002, che ha definito, tra l’altro, i criteri di accessibilita’, usabilita’ ed efficacia ai quali i siti della P.A. dovranno attenersi per conseguire il nuovo dominio di secondo livello “.gov.it” che sara’ il suffisso di tutti quei siti dell’Amministrazione Centrale e Periferica che possiedano determinati requisiti di affidabilita’. Naturalmente tra le caratteristiche minime di qualita’, usabilita’ e accessibilita’, rientra senz’altro l’assenza di barriere elettroniche per i disabili. In particolare su quest’ultimo aspetto si e’ sempre ritenuto urgente uno specifico intervento normativo. In ogni caso esso deve costituire un punto di impegno per chi organizza, progetta e/o gestisce i servizi delle Amministrazioni pubbliche basati sulle nuove tecnologie. Infatti proprio perche’ le tecnologie dell’informazione consentono di superare moltissime barriere, che nel passato escludevano cittadini non “normodotati”, e’ necessario che non si creino nuove barriere, cioe’ barriere elettroniche che perpetuino lo stato di esclusione.

E’ da ricordare, comunque, che a prescindere dalle iniziative del nuovo Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie, gia’ il 13 marzo 2001 la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva ritenuto opportuno, riconoscendo l’importanza dell’argomento, emanare  una specifica direttiva avente per oggetto le linee guida per l’organizzazione, l’usabilita’ e l’accessibilita’ dei siti Web delle Pubbliche Amministrazioni. La circolare era indirizzata a chiunque all’interno delle indicate Pubbliche Amministrazioni avesse responsabilita’ collegate alla progettazione, realizzazione e manutenzione di sistemi informativi basati sulle tecnologie del Web e si poneva in linea con il piano di azione e-Government.

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