Roma – Presso il Museo del Cinema di Roma si e’ svolto il primo sit-inper la salvezza del Museo. L’iniziativa ha ottenuto un ampio consenso epartecipazione di artisti, editori, giornalisti, televisioni, addetti ailavori nonche’ la partecipazione di pubblico interessato. I lavori hannoavuto inizio con l’intervento significativo di Jose’ Pantieri che hasentitamente ringraziato tutti coloro che hanno percepito la richiestadi aiuto. Un S.O.S che oltre al suo grido di protesta raccoglie la vocedi tutti coloro che hanno scritto le pagine di storia e che hannotracciato il cammino di quella cultura che ci fa unici al mondo. Cosi’come unico nel suo genere e’ l’operato di un uomo che con grande fatica,abnegazione e amore per l’arte ha dato vita a qualcosa che il mondointero potrebbe invidiare. La vicenda anche se a prima vista potrebbeessere complicata e’ di una semplicita’ estrema. La scelta chel’amministrazione di Roma si e’ posta nel cedere l’enorme fabbricato sucui insiste il museo e che da sempre e’ stato inutilizzato, e’ di ordineeconomico e non di ordine socio-culturale. Cosi’ com’e’ semplice larealta’ di una iniziativa lasciata volutamente morire, cosi’ come haaffermato nel suo intervento il dott. Roberto Pazienza. Una morteannunciata con l’erogazione di una sovvenzione di un milione di vecchielire contro i 40 miliardi, sempre di vecchie lire, concessi per legge adaltre Istituzioni similari. Si fa presto a soffocare in questo modoqualsiasi iniziativa che per quanto possa avere le proprie carenze,bisogna prendere atto che si tratta dell’unica realta’ esistente a Roma,ovvero la citta’ del cinema. Non solo una morte annunciata, ma uncontinuo prolificare di piccoli atti tartassanti che conduconoall’ordinanza di sgombero dell’edificio, svenduto con un’operazioneproceduralmente e nella sostanza alquanto abnorme tanto da provocareun’interrogazione parlamentare e due interrogazioni comunali. Nonostantela stragrande maggioranza dei media tradizionali abbiano ignorato lavicenda, il mondo di Internet si e’ schierato a difesa del Museo,mostrandosi ancora una volta fonte di informazione alternativa, estesaed efficace. Preso atto della gravita’ della questione, la signora VeraAmbra, presidente dell’Associazione Akkuaria e il giudice drammaturgoGennaro Francione – che insieme coordinano i lavori per la difesa delMuseo – hanno presentato la Bozza della DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEIDIRITTI DELL’ARTE (DUDDA) fonte di un mondo diverso col cui avvento, nelprimato dell’arte e del sapere sull’economia, si cerchera’ di impedireil verificarsi di situazioni similari come l’affossamento del museo delcinema, patrimonio di valore inestimabile per la comunita’, creato dalsacrifico di un’intera vita.

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