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I comuni pilastro dell’e-government

23 Dicembre 2002 Commenta

Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, e il Presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Leonardo Dominici, hanno sottoscritto il 19 dicembre a Roma, nella sede dell’Anci, un protocollo d’intesa per lo sviluppo e l’attuazione di strategie comuni nel processo di modernizzazione della Pubblica Amministrazione del Paese e per la promozione, a livello locale, della Societa’ dell’Informazione.
L’accordo prevede, tra l’altro, la stretta collaborazione tra Ministero e Anci per la creazione dello “Sportello elettronico per le imprese”, che dovra’ essere il punto d’incontro tra i processi innovativi gia’ in corso, quali lo sportello unico per le attivita’ produttive, il Portale nazionale per le imprese, i servizi previsti dai progetti di e-Government in via di realizzazione.
Tra gli obiettivi del Protocollo, inoltre, la realizzazione di strategie per lo sviluppo dell’e-Learning per il personale comunale, del telelavoro, e per la diffusione di infrastrutture a banda larga nei territori comunali. In particolare tra gli ambiti di collaborazione nella Societa’ dell’Informazione se ne segnalano due: lo sviluppo di servizi avanzati per la mobilita’, che riguarda soprattutto le grandi aree metropolitane, e quello relativo alla “inclusione sociale”, che riguarda i servizi per gli anziani, per i disabili, per gli abitanti dei centri minori.

L’accordo concluso dal Ministro Stanca costituisce il presupposto fondamentale per la buona riuscita del piano di e-government in quanto gli enti locali, in particolare i comuni, rappresentano gli attori principali della strategia di e-government del Paese essendo destinati a realizzare gli sportelli di front-office per la erogazione dei servizi integrati al cittadino.
Come sostenuto nello stesso piano, date le diverse dimensioni, i fattori di scala in gioco e le differenti capacita’ nell’utilizzo delle moderne tecnologie, e’ necessario dispiegare una strategia che non accentui ulteriormente, in relazione ai servizi erogati dagli enti locali, le differenze tra i cittadini e le imprese in funzione della zona in cui risiedono.
E’ necessario, quindi, favorire ed accelerare non solo la completa informatizzazione di tutti gli enti locali, ma anche la loro connessione ad una delle reti di area accessibili sul loro territorio e, soprattutto e contestualmente, la esposizione in rete dei servizi standard, definiti per ogni tipologia di ente.
Si tratta soprattutto di incentivare il “riuso” delle soluzioni informatiche realizzate da altri enti o di mettere a disposizione soluzioni chiavi in mano e accompagnate dai necessari servizi di supporto.
Particolare rilevanza, per quanto riguarda i comuni, ha l’esposizione sulla rete dei servizi anagrafici e di stato civile, sia in relazione alla esigenza generale di integrazione delle anagrafi a livello nazionale, sia in relazione alla esigenza di supportare il Portale per i servizi di certificazione proposto nella Azione 5.2.2 del Piano di e-government. E’ necessario altresi’ sostenere lo sviluppo delle reti civiche da parte delle amministrazioni comunali, non solo per l’erogazione dei servizi pubblici, ma anche per lo sviluppo della partecipazione dei cittadini e per la promozione della dimensione sociale e produttiva della rete.

Lo sviluppo delle reti civiche riguarda le seguenti tipologie di servizio:
• erogazione di servizi telematici;
• servizi per la partecipazione dei cittadini alla vita delle amministrazioni ed ai processi di decisione;
• servizi per la formazione, per l’utilizzo del terzo settore nell’erogazione di servizi pubblici, per il rafforzamento della coesione sociali, per la promozione del tessuto socioeconomico, per lo sviluppo della cooperazione produttiva dei giovani che svolgono nuovi lavori.
Lo stesso Ministro Stanca gia’ nell’ambito della II Riunione del Comitato strategico della Commissione permanente per l’innovazione e le tecnologie, ha avuto modo di sottolineare la grande importanza degli enti locali nel processo di evoluzione tecnologica del nostro paese sostenendo che proprio nel momento in cui si stanno aprendo insieme 138 cantieri di e-government, e’ necessario spostare la collaborazione su un terreno piu’ avanzato, che e’ indispensabile per la realizzazione stessa dei progetti che si stanno avviando: occorre cioe’ definire una visione condivisa per l’attuazione dell’e-government nel nostro paese.
In altri termini e’ necessario tener conto del grande processo di innovazione generale del nostro paese: la riorganizzazione dello Stato in senso federale.
L’architettura istituzionale dello stato italiano si sta modificando profondamente in senso federalista. L’attuazione del federalismo dipende dallo sviluppo di forme nuove e piu’ efficienti di amministrazione che hanno come riferimento il livello di governo rappresentato dalle regioni e dal relativo sistema delle autonomie locali.

In tale momento storico le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono la risorsa strategica che consente di risolvere il problema del rapporto tra autonomia locale e necessita’ di coordinamento ed armonizzazione dei processi innovativi a livello nazionale.
Infatti, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono essenzialmente “strumenti per la cooperazione e il coordinamento”, cioe’ tecnologie che possono facilitare e semplificare il rapporto tra soggetti diversi.

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