Lo Spam E’ Controproducente
AUSTRALIA – Dopo anni di spamming sregolato e fastidioso, alcuni esperti del marketing spiegano come l’invio di messaggi pubblicitari via e-mail non aumenta i volumi di affari, ma anzi li riduce notevolmente. Solo pochi anni fa, i venditori “off-line” e i loro concorrenti venditori “via e-mail” erano acerrimi avversari. Si pensava, infatti, che la e-mail avrebbe fagocitato la tradizionale offerta pubblicitaria diretta. Proprio a causa di questa concorrenza, i c.d. e-mail marketers hanno volutamente evitato di seguire le piu’ semplici regole del classico marketing. In particolare, questi soggetti non hanno in alcun modo studiato gli effetti che un bombardamento puro e semplice di e-mail puo’ avere nei confronti dei destinatari. Gli autori di spamming pubblicitario, infatti, si preoccupano solamente di inviare pubblicita’ al numero piu’ elevato di indirizzi di posta. Un altro motivo in base al quale questi venditori sono stimolati alla diffusione di milioni di messaggi non sollecitati consiste nella economicita’ dell’invio di e-mail promozionali, rispetto ai normali canali pubblicitari. In conseguenza all’espansione dello spamming, pero’, molti navigatori hanno iniziato a evitare qualunque contatto con gli “e-mail marketers” e, non appena si ricevono lettere promozionali, gli utenti sono pronti a cancellarle, tagliando qualunque contatto con i vendors. Appare dunque controproducente continuare lungo questa linea di condotta e a dirlo sono esperti del marketing. Quello che oggi gli “e-mail marketers” dovrebbero fare, invece, e’ un’analisi precisa delle campagne pubblicitarie fatte via posta elettronica, che puo’ portare, molto probabilmente, a una diminuzione del traffico di spamming attualmente presente in rete.
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