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BSA: Tassazione Internet Provider. La Pirateria Internet Si Vince Collaborando

22 Gennaio 2003 Commenta

Roma – “La collaborazione degli Internet Provider e’ essenziale per contrastare efficacemente la pirateria su Internet”, e’ quanto ha dichiarato Yolanda Rios, Presidente di BSA – organizzazione internazionale senza scopo di lucro fondata nel 1988 al fine di contrastare la duplicazione illegale di software – intervenendo nella querelle scatenata dalla proposta della RIAA di “tassare” i Provider per recuperare le perdite dovute alla pirateria via Web. “Sono convinta – ha proseguito Rios, si legge in un comunicato a cura dell’ufficio stampa BSA, – che gli ISP siano partner privilegiati in questa lotta. Business Software Alliance, nel solo 2002 ha intrapreso 4500 azioni di contrasto alla pirateria via Web in Europa e nel 97% dei casi ha ottenuto la chiusura o la rimozione dei siti illegali proprio grazie alla collaborazione dei Provider. Tutte le iniziative condotte sono state possibili in coordinamento con le Forze dell’Ordine dei diversi Paesi europei e nei limiti delle diverse legislazioni nazionali”. BSA e’ da anni attiva nel campo del contrasto alla pirateria Internet attraverso una propria struttura di investigatori specializzati nell’individuazione e nella chiusura dei siti che sotto varia veste e forma commercializzano prodotti illegali in spregio alle leggi nazionali ed internazionale di tutela delle opere dell’ingegno. Il team antipirateria costituito da BSA ha la propria sede a Londra ed e’ composto da alcuni investigatori con background tecnologico e legale. Il suo scopo e’ quello di verificare l’esistenza su Internet di eventuali violazioni delle norme sulla tutela del diritto d’autore (siti ‘wirez’, ‘siti crack’, aste di materiali illegale etc.) facendo rimuovere il materiale illegale. Il fine e’ quello di proteggere i consumatori dalle frodi perpetrate attraverso la Rete e promuovere un ambiente on line legale e sicuro. A partire dal lancio del programma Internet promosso da BSA nel 1998, gli ISP europei sono diventati sempre piu’ ricettivi e cooperativi; e’ addirittura provato che alcuni di essi effettuano controlli casuali sugli account dei loro utenti. Sempre piu’ ISP pubblicano i banner della BSA che avvisano della chiusura di un sito illegale. Solo in pochissimi casi la BSA ha intrapreso decise azioni legali contro quei provider che non hanno eliminato con rapidita’ il materiale illegale presente nei loro siti. Gli investigatori, dalla loro sede di Londra, indagano su segnalazioni ricevute da singoli cittadini, aziende e ISP, ricercano le prove dell’esistenza di “pirati” su Internet utili per un’eventuale azione giudiziaria, segnalano situazioni di particolare gravita’ alle Autorita’ competenti. Il team collabora con le forze dell’ordine degli oltre 85 paesi in cui e’ presente, tra le quali l’FBI, l’Europol e le unita’ operanti a livello nazionale nell’area della criminalita’ informatica.

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