(ANSA) – ROMA, 22 GEN – E’ del marito la colpa per la fine del matrimonio se, troppo tirchio e avaro, costringe la moglie a vivere in grande ristrettezza. Lo afferma la Cassazione respingendo il ricorso di Luigi M. contro l’addebito della colpa nel giudizio di separazione dalla moglie. L’ avarizia di Luigi – al quale non mancavano i mezzi – culminava nella inflizione a Grazia F. ‘di umiliazioni e violenze morali’, al punto che i vicini di casa erano intervenuti a suo favore con vere e proprie ‘collette’. /RED

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