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La Finanziaria 2003 E Le Nuove Tecnologie

2 Gennaio 2003 Commenta

ROMA. Il testo della legge finanziaria approvato definitivamente dallaCamera il 23 dicembre ed adesso all’esame del Senato presenta interessantidisposizioni a favore delle nuove tecnologie. In particolare l’art. 26 cheprevede l’istituzione di un fondo per il finanziamento di progetti diinnovazione tecnologica nelle pubbliche amministrazioni, l’art. 27 cheprevede l’istituzione di un fondo speciale denominato “Pc ai giovani” e l’art. 89 piu’ volte annunciato che prevede incentivi per l’acquisto o ilnoleggio di ricevitori per la televisione digitale terrestre e per l’accessoalla larga banda principalmente per la connessione ad Internet. Sebbene iltesto presentato e’ quello definitivo sara’ tuttavia sempre soggetto aritocchi di coordinamento formale fino alla pubblicazione sulla GazzettaUfficiale.Per quanto le previsioni facevano sperare in provvedimenti ancora piu’favorevoli (basti pensare al documento di programmazioneeconomico-finanziaria 2003-2006), l’attuale legge finanziaria, sebbeneancora non definitva, si preannuncia comunque all’insegna delle nuovetecnologie. Tutto cio’ e’ stato reso possibile grazie alle decise iniziativedel nuovo Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie e del Ministro LucioStanca che a dispetto del suo nome si sta dimostrandodavvero……..instancabile.L’articolo 26 nel prevedere il fondo per il finanziamento di progetti diinnovazione tecnologica nelle Pubbliche Amministrazioni vuole essereinnanzitutto una disposizione di base e di sostegno per lo stesso Piano die-government del nostro paese, ma non solo, in quanto definisce conprecisione le funzioni, nello specifico settore, del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie.L’art. 27 del testo attuale della legge finanziaria e’ dedicato invece alprogetto promosso dal Dipartimento per l’innovazione e le tecnologiedenominato “PC ai giovani”, diretto ad incentivare l’acquisizione el’utilizzo degli strumenti informatici e digitali tra i giovani che compionosedici anni nel 2003. Ottima iniziativa che necessita ovviamente di unospecifico fondo destinato a finanziare il progetto.L’art. 89, conferma, lo stanziamento di 31 milioni di euro per favorirel’acquisto di decoder e l’accesso alla banda larga di Internet ed inparticolare il contributo statale pari a 75 euro a favore di persone fisicheo giuridiche che acquistano o noleggiano o detengono in comodato un apparatodi utente per la trasmissione o la ricezione a larga banda dei dati viaInternet.

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La finanziaria 2003 e le nuove tecnologie

2 Gennaio 2003 Commenta

Il testo della legge finanziaria approvato definitivamente dalla Camera il 23 dicembre ed adesso all’esame del Senato presenta interessanti disposizioni a favore delle nuove tecnologie. In particolare l’art. 26 che prevede l’istituzione di un fondo per il finanziamento di progetti di innovazione tecnologica nelle pubbliche amministrazioni, l’art. 27 che prevede l’istituzione di un fondo speciale denominato “Pc ai giovani” e l’art. 89 piu’ volte annunciato che prevede incentivi per l’acquisto o il noleggio di ricevitori per la televisione digitale terrestre e per l’accesso alla larga banda principalmente per la connessione ad Internet. Sebbene il testo presentato e’ quello definitivo sara’ tuttavia sempre soggetto a ritocchi di coordinamento formale fino alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Napoli – Per quanto le previsioni facevano sperare in provvedimenti ancora piu’ favorevoli (basti pensare al documento di programmazione economico-finanziaria 2003-2006), l’attuale legge finanziaria, sebbene ancora non definitva, si preannuncia comunque all’insegna delle nuove tecnologie. Tutto cio’ e’ stato reso possibile grazie alle decise iniziative del nuovo Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie e del Ministro Lucio Stanca che a dispetto del suo nome si sta dimostrando davvero… instancabile.
L’articolo 26 nel prevedere il fondo per il finanziamento di progetti di innovazione tecnologica nelle Pubbliche Amministrazioni vuole essere innanzitutto una disposizione di base e di sostegno per lo stesso Piano di e-government del nostro paese, ma non solo, in quanto definisce con precisione le funzioni, nello specifico settore, del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie che deve definire con proprie direttive le linee strategiche, la pianificazione e le aree di intervento dell’innovazione tecnologica nelle pubbliche amministrazioni, e verificarne l’attuazione; approvare, con il Ministro dell’economia e delle finanze, il piano triennale ed i relativi aggiornamenti annuali di cui all’articolo 7 del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, entro il 30 giugno di ogni anno; valutare la congruenza dei progetti di innovazione tecnologica che ritiene di grande valenza strategica rispetto alle direttive di cui alla lettera a) ed assicurare il monitoraggio dell’esecuzione; individuare i progetti intersettoriali che devono essere realizzati in collaborazione tra le varie amministrazioni interessate assicurandone il coordinamento e definendone le modalita` di realizzazione; valutare, sulla base di criteri e metodiche di ottimizzazione della spesa, il corretto utilizzo delle risorse finanziarie per l’informatica e la telematica da parte delle singole amministrazioni; stabilire le modalita` con le quali le pubbliche amministrazioni comunicano le informazioni relative ai programmi informatici, realizzati su loro specifica richiesta, di cui esse dispongono, al fine di consentirne il riuso previsto dall’articolo 25, comma 1, della legge 24 novembre 2000, n. 340; individuare specifiche iniziative per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e per le isole minori; promuovere l’informazione circa le iniziative per la diffusione delle nuove tecnologie.

A tal proposito c’e’ da riflettere sul fatto che, a scanso di equivoci, si ripropongono con maggiore precisione le funzioni del nuovo Ministero, proprio in un periodo in cui esiste una certa confusione nel settore, in quanto l’AIPA ancora non risulta ufficialmente soppressa (per quanto la sua fine sia stata annunciata con un Decreto presidenziale che istituisce l’Agenzia nazionale per l’Innovazione tecnologica approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri e poi scomparso nel nulla). Rilevante e’ anche la disposizione di cui al comma 4 dell’art. 26 con la quale si cercano di assicurare i finanziamenti necessari per accelerare la diffusione della carta di identita’ elettronica e della carta nazionale dei servizi (a tal proposito si ricorda il recentissimo D.Lgs. n. 10 del 23 gennaio 2002 che all’art. 8 ridefinendo l’art. 36 del T.U. n. 445/2000, ha previsto che sia la carta d’identita’ elettronica sia la carta nazionale dei servizi potranno essere utilizzate per i pagamenti tra privati e la Pubblica Amministrazione, secondo modalita’ che saranno stabilite in un successivo provvedimento) e la disposizione di cui al comma 5 dell’art. 26 che rilancia i corsi universitari a distanza e principalmente la metodologia e-learning oggi  molto diffusa anche se non pienamente sfruttata.
L’art. 27 del testo attuale della legge finanziaria e’ dedicato invece al progetto promosso dal Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie denominato “PC ai giovani”, diretto ad incentivare l’acquisizione e l’utilizzo degli strumenti informatici e digitali tra i giovani che compiono sedici anni nel 2003. Ottima iniziativa che necessita ovviamente di uno specifico fondo destinato a finanziare il progetto.
L’art. 89, invece, conferma, lo stanziamento di 31 milioni di euro per favorire l’acquisto di decoder e l’accesso alla banda larga di Internet ed in particolare il contributo statale pari a 75 euro a favore di persone fisiche o giuridiche che acquistano o noleggiano o detengono in comodato un apparato di utente per la trasmissione o la ricezione a larga banda dei dati via Internet.
Attualmente gli accessi ai servizi a larga banda, attraverso le diverse tecnologie (DSL, fibraottica, satellite, sat-DSL, wireless e altro) risultano in Italia pari a circa 2% del totale del mercato della connettivita’, contro una media europea di circa il 3.5%. Per quanto riguarda le famiglie italiane la penetrazione della larga banda e’ di circa il 2%, che corrisponde a circa l’8% delle famiglie con accesso ad Internet, rispetto ad una media europea del 14%. Proprio per far fronte a tale situazione, gia’ di recente il Ministro delle Comunicazioni e il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie hanno costituito un Comitato esecutivo per la diffusione e lo sviluppo della larga banda che ha predisposto uno specifico studio con l’obiettivo di attivare un’azione finalizzata a stimolare un circolo virtuoso di interazioni reciproche tra la diffusione di servizi applicativi e lo sviluppo il piu’ possibile omogeneo e tempestivo di infrastrutture in grado di veicolarli.
La disposizione contenuta nella legge finanziaria costituisce una logica conseguenza di tale studio.


Il provvedimento è stato approvato (L. n. 289 del 27/12/02 denominata: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato) e pubblicata sulla G.U. n. 305 del 31/12/2002 – Suppl. ordinario n. 240.

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