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Razionalizzazione ed innovazione anche per gli acquisti della P.A.: Il Marketplace

20 Gennaio 2003 Commenta

Ultimamente il Governo sta puntando con decisione ad una piena razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi nella Pubblica Amministrazione al fine di ottenere una riduzione dei costi e nello stesso tempo la massima trasparenza nelle procedure.
E’ evidente che al fine di realizzare tali obiettivi non si puo’ prescindere dall’innovazione e dalla sperimentazione di nuovi progetti. Difatti gia’ da quest’anno verra’ adottato il Marketplace per gli acquisti “sotto soglia”.

Roma – Come e’ noto gia’ da qualche anno si sente parlare nell’ambito della pubblica amministrazione di e-procurement, solito termine anglosassone, che in questo caso specifico racchiude un concetto molto ampio. Difatti con il termine “e-procurement” si fa riferimento a quell’ insieme di tecnologie, procedure, operazioni, e modalita’ organizzative che consentono l’acquisizione di beni e servizi on line, grazie alle possibilita’ offerte dallo sviluppo della rete Internet e del commercio elettronico.
Si tratta di una nuova modalita’ di gestione di tutto il processo di acquisto (non solo dell’atto di compravendita) gia’ ampiamente diffusa nel settore privato, che sta riscuotendo una notevole attenzione anche da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
In Italia, la diffusione dell’e-procurement nel settore pubblico va collocata all’interno di un processo piu’ ampio di rinnovamento della Pubblica Amministrazione, caratterizzato certamente da un massiccio impiego delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), ma segnato in maniera decisiva anche da innovazioni legislative e processi di semplificazione dell’intera macchina amministrativa.
Si fa riferimento, in particolare, al cd. piano di azione per l’e-government che dedica una specifica azione (Azione 12) all’e-procurement del settore pubblico per promuovere e diffondere l’utilizzo del commercio elettronico quale strumento per l’acquisto di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

Il Piano d’azione si pone come un importante incentivo e sostegno nel processo di diffusione dell’e-procurement, mirando a raggiungere alcuni obiettivi primari:
• ridurre la spesa per le forniture di beni e servizi nella pubblica amministrazione;
• rendere le procedure piu’ snelle e piu’ rapide;
• garantire la massima trasparenza nelle operazioni di gara;
• aprire il mercato delle forniture e renderlo piu’ competitivo.

In quest’ottica vanno lette le sperimentazioni di e-procurement originariamente attivate dal Ministero del Tesoro attraverso la societa’ Consip s.p.a. che hanno raccolto l’iniziale adesione di circa 4000 Amministrazioni (fra Amministrazioni centrali e locali).
Le prime sperimentazioni di e-procurement sono state inserite nel quadro del progetto per “La razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi delle Pubbliche Amministrazioni” nato ad opera del Ministero del Tesoro attraverso la Consip S.p.A, (il cui capitale e’ interamente detenuto dallo stesso Ministero) con l’obiettivo primario di razionalizzare la spesa utilizzando metodi legati alle nuove tecnologie informatiche (e-procurement).
Al fine di conseguire tali obiettivi sono stati necessari interventi normativi ed organizzativi che si basano fondamentalmente sullo sviluppo dell’autonomia decisionale di chi acquista secondo logiche di delega e capacita’ di spesa.
Alla base di tale progetto si pone sicuramente la legge n. 488 del 23 dicembre 1999 (Legge Finanziaria 2000) recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” che ha delineato un nuovo sistema per l’acquisto di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni.
In generale, gli articoli 24, 25 e 26 hanno introdotto rilevanti novita’ sulle modalita’ di acquisto di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni al fine di far ottenere alle stesse benefici in termini di economicita’ degli acquisti, livelli di servizio dai fornitori e semplificazione dei processi interni.
In particolare, l’art. 26 ha attribuito al Ministero dell’Economia e delle Finanze la funzione di stipulare convenzioni in base alle quali le imprese fornitrici prescelte si impegnano ad accettare, alle condizioni ed ai prezzi ivi stabiliti, ordinativi di fornitura sino alla concorrenza di un quantitativo di beni o di servizi predeterminato.
Le Pubbliche Amministrazioni, sulla base delle convenzioni stipulate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso la Consip S.p.A., possono quindi emettere gli ordinativi di fornitura con cio’ perfezionando la procedura di ogni singolo acquisto dei beni o dei servizi oggetto delle convenzioni gia’ stipulate.

Con le procedure di scelta del contraente vengono esclusivamente individuati “a monte” potenziali fornitori delle diverse amministrazioni e, con la stipula delle convenzioni, vengono definite tutte le condizioni contrattuali ed economiche a cui l’unita’ ordinante, attraverso l’emissione dell’ordinativo di fornitura, fara’ riferimento per la conclusione dei singoli contratti di acquisto, decidendo autonomamente di impegnarsi direttamente a quanto ivi previsto.

Questo sistema inaugurato con la Finanziaria 2000 e’ stato poi rinnovato annualmente (v. art. 59 della legge 23  dicembre  2000,  n. 388, e art. 32 della legge 28 dicembre 2001, n. 448) con notevole successo visto che a meta’ dicembre 2002 risultavano stipulate 30 convenzioni su 19 categorie merceologiche.
Oltre al sistema delle convenzioni, che verra’ mantenuto anche in futuro, la Consip S.p.a. sta analizzando e progettando le possibilita’ di espansione della sperimentazione dell’e-procurement per le Pubbliche Amministrazioni italiane.
Le previsioni mirano ad ottenere un aumento non solo quantitativo della sperimentazione (estensione delle convenzione a nuovi settori merceologici, incremento dei soggetti coinvolti), ma anche una maggiore disponibilita’ di modalita’ operative e di modelli di acquisto.
Fra queste abbiamo:
• Marketplace per determinate categorie merceologiche con la possibilita’ di organizzare anche veri e propri mercati locali in grado di rispondere in modo flessibile alle esigenze dei diversi buyer.
Con lo sviluppo del commercio elettronico si sono diffuse nuove modalita’ di vendita e di gestione delle relazioni fra produttori e fra produttori e consumatori. Sono quindi entrati a far parte del linguaggio comune nuove terminologie per indicare queste innovazioni rese possibili dall’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT).
Il termine marketplace indica un “luogo” a disposizione di fornitori e clienti nel quale mettere in relazione domanda ed offerta di beni e servizi. Caratteristica principale dei marketplace e’ rappresentata dalla compresenza di piu’ fornitori (piu’ o meno concorrenti sulle medesime tipologie di beni e servizi) e dalla possibilita’ di creare una fitta rete di relazioni fra fornitori e potenziali clienti. I marketplace sono principalmente dedicati allo scambio di beni e servizi in un’ottica di “business to business” rispetto alla vendita diretta di piccoli quantitativi ad un singolo cliente privato (caratteristica del commercio business to consumer).
• Aste on line anche per acquisti di beni e servizi per importi superiori alla soglia comunitaria dei 200.000 Euro DPS; dal punto di vista legislativo e’ stato emanato il D.P.R. n. 101 del 4 aprile 2002 che prevede criteri e modalita’ per l’espletamento da parte delle amministrazioni pubbliche di procedure telematiche di acquisto per l’approvvigionamento di beni e servizi.
In particolar modo il D.P.R. n. 101/2002 e’ un Regolamento che in applicazione dei principi fondamentali in materia di teleamministrazione, disciplina “lo svolgimento di procedure telematiche di acquisto che consentono alle amministrazioni di effettuare approvvigionamenti di beni e servizi attraverso sistemi automatizzati di scelta del contraente”(art. 2).

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