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Rivendicato il brevetto sul framing.

31 Gennaio 2003 Commenta

London, UK – Come accaduto tempo fa circa il fenomeno del linking, ora una societa’ rivendica alcuni brevetti su un’altra delle modalita’ piu’ utilizzate del web: il framing. Nuovamente, dunque, la comunita’ di Internet resta stupita.


La societa’ in oggetto e’ la SBC Communication Inc. e sta iniziando a contattare diversi siti web per chiedere il pagamento di licenze. Il primo sito a scoprire di dover pagare le royalties sul framing e’ stata la MuseumTour.com.
La lettera pervenutale dalla SBC afferma: “Il Vs. sito include diversi selettori e tabulatori che corrispondono a posizioni specifiche nel Vs. sito. Questi selettori non sono persi quando una parte differente del documento e’ visualizzata dall’utente. Questo meccanismo sembra violare i brevetti americani 5,933,841 e 6,442,574”.
Secondo l’interpretazioni del brevetto della SBC, dunque, centinaia di migliaia di siti web, fra cui importantissimi siti di informazione, sarebbero in piena violazione dei brevetti. Si stima che siano qualche decina i siti contattati dalla societa’ per rivendicare il proprio diritto ai brevetti.
La SBC chiede dai 527 dollari ai 16.6 milioni di dollari per anno, come licenza per la tecnologia utilizzata, a seconda del rendimento annuale del sito preso in considerazione e di quale tipo di licenza cui essi vogliano aderire. Subito dopo la notizia di questa ennesima rivendicazione di brevetti su importanti mezzi strumentali per la navigazione, si sono sollevate numerose critiche da parte di tutta la comunita’ del web.
Qualora le pretese della SBC fossero effettivamente fondate, si verificheranno importanti conseguenze per tutto il mondo di Internet.


La rivendicazione della SBC e’ comunque da prendere con le dovute accortezze. Sebbene la medesima dichiari che il brevetto ‘814 sia stato concesso nell’agosto 1999 e richiesto nell’aprile 1999, mentre il brevetto ‘574 rispettivamente nell’agosto 1999 e maggio 1996, si puo’ fondatamente ritenere che gia’ in precedenza quella tecnica (il framing) fosse gia’ stata utilizzata.
E’ la rivista ComputerWire a rivelare questa circostanza. Secondo la rivista, infatti, gia’ il browser Netscape Navigator 2.0 adottava simili tecniche. In una recensione fatta proprio da ComputerWire nell’ottobre 1995 si afferma che con quel browser era possibile lasciare immutate alcune parti dello schermo, mentre l’utente naviga attraverso altre pagine.
Dunque, le affermazioni della SBC sono da verificare in toto e, con una certa probabilita’, sara’ l’autorita’ giudiziaria a dover chiarire la vicenda.
La notizia qui commentata riecheggia le richieste fatte dalla British Telecom nei confronti di Prodigy. La societa’ inglese rivendicava il diritto di brevetto sulla tecnologia del link, ma il procedimento giudiziario si e’ recentemente concluso con una sconfitta per la BT.

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