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Rivoluzione digitale: Le 5 iniziative per modernizzare l’Italia

27 Gennaio 2003 Commenta

Il 23 gennaio 2003 il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha illustrato al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in visita al Ministero i progetti per segnare la “rivoluzione digitale” del Paese ai fini della competitivita’ internazionale e della qualita’ della vita.
I capisaldi di questo rinnovamento sono il Pc e Internet agli italiani, dai giovani ai dipendenti ed ai disabili, fino al riutilizzo dei pc usati; la Carta d’identita’ elettronica, anche per facilitare e snellire l’accesso in rete ai servizi della Pubblica amministrazione, centrale e locale; l’innovazione nei grandi sistemi nazionali, a partire dalla sanita’ e dalla scuola; la diffusione dell’Ict nelle imprese, mediante un forte incentivo all’innovazione tecnologica, ed il federalismo efficiente, ossia un modello di pubblica amministrazione efficiente decentrato, ma integrato attraverso le tecnologie di rete.
Il ministro Stanca, nell’illustrare in dettaglio i progetti in atto, ha sottolineato che “per l’ammodernamento del Paese le tecnologie digitali (informatica e telecomunicazioni) sono un fattore abilitante strategico” ed ha messo in evidenza che “aumentando dell’1% gli investimenti per l’Ict si innesca un incremento di quasi mezzo punto (+0,4%, per la precisione) del Pil, facendo cosi’ da ulteriore volano alla produttivita’, alla crescita e all’occupazione”.

Roma – Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca in occasione della visita del Presidente del Consiglio ha voluto ufficialmente illustrare il programma ministeriale per una soddisfacente informatizzazione del nostro paese. Presupposto, questo, fondamentale ai fini della perfetta riuscita del Piano di e-government.
Sono state individuate cinque aree di intervento ed ognuna di esse costituisce oggetto di particolare attenzione da parte del Governo con continue iniziative ed azioni finalizzate (si pensi, ad esempio alle previsioni della finanziaria 2003 ed in particolare all’art. 26 che prevede l’istituzione di un fondo per il finanziamento di progetti di innovazione tecnologica nelle pubbliche amministrazioni, all’art. 27 che prevede l’istituzione di un fondo speciale denominato “Pc ai giovani” ed all’art. 89 piu’ volte annunciato che prevede incentivi per l’acquisto o il noleggio di ricevitori per la televisione digitale terrestre e per l’accesso alla larga banda principalmente per la connessione ad Internet).
Innanzitutto un occhio particolare viene dedicato al cittadino ed alla sua alfabetizzazione informatica. In tal senso si collocano alcune delle suesposte disposizioni della legge finanziaria 2003 (art. 27 e art. 89) nonche’ la politica di e-inclusion a favore delle fasce socialmente piu’ deboli.

Altro settore di primaria importanza e’ rappresentato dall’innovazione tecnologica del paese avuto riferimento ai grandi sistemi pubblici telematici in campo sanitario (carta sanitaria, e-oncology, rete degli ospedali italiani all’estero), scolastico (alfabetizzazione dei docenti e studenti, banda larga, servizi on-line, ecc.) e pubblico in generale, con la creazione di specifiche infrastrutture digitali che devono costituire le fondamenta del processo di innovazione.

Si pensi in proposito alla sicurezza ICT oggetto di particolare attenzione da parte del Ministero per l’Innovazione che ha emanato una specifica direttiva in materia, alla banda larga ormai in fase di piena realizzazione, alla firma digitale gia’ operante nel nostro paese anche se in forma non ufficiale, in attesa dei necessari adeguamenti di carattere normativo e tecnico.

Ma in campo tecnologico assume notevole rilevanza anche la competitivita’ delle stesse imprese che deve essere assicurata con il necessario sostegno finanziario agli investimenti ICT, con una politica di internazionalizzazione, con una piu’ attenta regolamentazione del commercio elettronico in conformita’ alla normativa comunitaria ed infine con una maggiore ricerca nello specifico settore delle nuove tecnologie applicate alla produzione.
Naturalmente, in tale ottica innovativa, va sostenuto particolarmente anche il piano di e-government con la realizzazione di portali nazionali (Italia.gov.it, Imprese.gov.it), di un federalismo efficiente che assicuri un ruolo di primaria importanza agli Enti locali (front-office), e di tanti altri strumenti gia’ piu’ volte annunciati, ma, per la verita’, ancora non perfettamente operativi come l’e-procurement, la carta d’identita’ elettronica, il protocollo informatico, il sistema pubblico di connettivita’.

Infine assume rilevanza anche l’azione internazionale del nostro paese, avuto riferimento alle tre linee di attivita’ fondamentali: a livello europeo, a livello bilaterale e nell’ambito del programma internazionale e-Government per lo Sviluppo.
A tal proposito, si ricorda, difatti, che l’Italia sta guidando nell’ambito del G8 un programma di cooperazione internazionale per realizzare, attraverso l’innovazione tecnologica, Pubbliche Amministrazioni piu’ efficienti, credibili e trasparenti nei Paesi in via di sviluppo.
Alla Conferenza di Palermo, svoltasi nel mese di aprile 2002, sono stati presentati l’iniziativa e il “Modello digitale di riferimento (eModel)” di servizi della Pubblica Amministrazione.

L’Italia ha quindi avviato progetti con 5 paesi: Albania, Giordania, Mozambico, Nigeria, Tunisia. Ed almeno 15 paesi hanno richiesto di aggiungersi. Per la realizzazione dei progetti e’ stata attivata una rete di collaborazioni con la Banca Mondiale, la Banca Interamericana per lo Sviluppo e le Nazioni Unite.
In questo ambito, l’Italia e’ entrata di recente a far parte della Fondazione Gateway della Banca Mondiale, che elabora e finanzia iniziative per colmare il digital divide tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo.

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