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In Gazzetta l’informatizzazione della normativa vigente.

15 Febbraio 2003 Commenta

Napoli – Sulla Gazzetta Ufficiale n. 35 del 12 febbraio 2003 e’ stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 24 gennaio 2003 che in attuazione dell’art. 107 della legge n. 388/2000 detta disposizioni per l’informatizzazione della normativa vigente.
In particolare il programma di informatizzazione prevede una compilazione ragionata del testo delle leggi statali e degli altri atti normativi emanati dallo Stato; la messa a disposizione gratuita, con strumenti informatici e telematici di questi testi; una classificazione della normativa vigente secondo parametri per favorire la ricerca per via informatica e telematica; lo studio ed applicazione di strumenti e procedure di ricerca raffinata della normativa vigente, nonche’ di sistemi avanzati di trattamento informatico, di marcatura e di classificazione degli atti normativi, anche ai fini dell’istruttoria dell’attivita’ di riordino normativo; la realizzazione di appositi portali e siti Internet, corredati da idonei motori di ricerca, ai fini delle attivita’ di cui in precedenza.

Come e’ noto l’art. 107 della legge n. 388/200 ha istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un fondo destinato al finanziamento di iniziative volte a promuovere l’informatizzazione e la classificazione della normativa vigente al fine di facilitarne la ricerca e la consultazione gratuita da parte dei cittadini, nonche’ di fornire strumenti per l’attivita’ di riordino normativo. Il Decreto in argomento ha definito, quindi, il programma, le forme organizzative e le modalita’ di funzionamento del fondo in esecuzione di quanto previsto dalla stessa disposizione legislativa di carattere generale.
Il programma di informatizzazione della nostra normativa, in effetti, tiene conto degli stessi suggerimenti dell’AIPA che con la circolare n. 40 del 22 aprile 2002 ha indicato le regole da rispettare nell’esercizio dell’attivita’ di drafting (tecniche di redazione dei provvedimenti).

L’Autorita’ facendo riferimento a precedenti provvedimenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri (in particolare la circolare del 20 aprile 2001, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 27 aprile 2001, n. 97) e prendendo le mosse dal programma e-Europe, ha ribadito la necessita’ di intraprendere iniziative idonee a consentire l’accessibilita’ telematica alle norme, risolvendo tutti i problemi di carattere giuridico e tecnologico. Per l’AIPA al fine di raggiungere tale obiettivo e’ necessario adottare il linguaggio di marcatura XML (extensible markup language), gia’ suggerito in passato, che offre la possibilita’ di definire strutture per classi omogenee di documenti e che si sta progressivamente affermando come standard nell’ambito della rete Internet.

E’ questa una materia dove ormai assume una notevole rilevanza l’intelligenza artificiale applicata al diritto, in quanto essa tiene conto sia della necessita’ di mantenere riferimento diretto alle fonti del diritto, sia della necessita’ di raggiungere metodi di rappresentazione della conoscenza piu’ efficaci e immediati.
I campi di sviluppo piu’ recenti (data mining, document understanding, redazione assistita), sono accomunati da una nuova metodologia di trattamento delle informazioni: il documento viene descritto nel data base applicando un modello piu’ ricco di quelli delle banche dati tradizionali, ma senza arrivare all’onerosa operazione di formalizzare tutto il contenuto.
Nelle nuove basi di dati strutturate gli elementi rilevanti vengono esplicitati secondo criteri dipendenti dagli scopi (informazione, diagnosi, classificazione, funzione normativa.), sino ai sistemi di redazione assistita in cui il modello precede il documento, anzi costituisce lo schema vuoto da cui verra’ prodotto il documento digitale (TISCORNIA).
Indubbiamente il linguaggio XML risulta particolarmente efficace in questo settore poiche’ consente di specificare vincoli di correttezza strutturale su una classe di documenti attraverso un formalismo di definizione di regole, denominato document type definition (DTD): ogni insieme di documenti che presenta caratteristiche uniformi puo’ essere descritto con uno specifico DTD.
In altri termini al DTD si fa ricorso per definire una metodologia di marcatura: per ogni tipologia di documenti si descrivono diverse componenti, e si da’ un nome ad ogni componente, che puo’ a sua volta essere ulteriormente scomposta in piu’ sottoparti.
La logica conseguenza di tale nuova metodologia e’ rappresentata dalla facilita’ ed immediatezza di ricerca di un determinato testo normativo grazie al ricorso all’intelligenza artificiale.

In effetti l’attuale legislazione italiana e’ talmente varia ed incerta che il ricorso all’uso del computer ed in particolare all’intelligenza artificiale, se da un lato appare un rimedio urgente ed insostituibile per tentare di evitare il caos, dall’altro lato deve servire, forse prima ancora che ad applicazioni automatiche della legge, al suo riordino mediante ricerca di tutte le disposizioni che si sovrappongono o che, implicitamente, si contraddicono o la cui applicazione e’ desueta e la loro esplicita abrogazione e’ opportuna, raccogliendo poi tutte le altre, ancora vive e vitali, in testi unici coordinati.

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