UE: La proposta per un nuovo modo di vedere la Rete.
Bruxelles – Erkki Liikanen, Commissario per le Imprese e la Societa’ dell’Informazione della Ue, ha lanciato, nel corso del suo discorso tenuto a Bruxelles, nella voice conference su sicurezza, fiducia e praticita’ dal titolo “Progressi nei confronti di una Societa’ dell’Informazione per tuttiâ€, un importante messaggio sulla necessita’ di fiducia che gli utenti devono avere in Internet.
Il Commissario europeo ha sottolineato i notevoli progressi del popolo della rete sul fronte tecnologico, ma ha anche osservato che e’ giunto il momento di favorire in maniera determinante la partecipazione attiva di tutti alla societa’ dell’informazione coinvolgendo cittadini e governi attraverso i servizi di e-Government, e-Health ed e-Learning, e le imprese attraverso la creazione di un ambiente favorevole per l’e-Business.
Dal discorso in esame, appare evidente la preoccupazione del Commissario europeo sul futuro del commercio elettronico e lo stesso Liikanen ritiene vitale per lo stesso futuro della Rete la realizzazione di uno degli obiettivi del programma e-Europe e cioe’ costruire la fiducia dei consumatori attorno ad Internet (la c.d. e-Confidence).
Sicuramente non e’ semplice riuscire in una simile impresa, ma molti passi in tal senso sono stati compiuti, specialmente alla luce della Direttiva sul commercio elettronico n. 2000/31/CE, del progetto e-Europe e del Regolamento del Consiglio dell’Unione Europea n. 44/2000.
La Direttiva come e’ noto prevede importanti misure tendenti a tale scopo quali i codici di condotta in tema di comunicazioni commerciali, la risoluzione alternativa delle controversie, ma bisogna ammettere che contiene norme di incerta interpretazione e nello stesso tempo si inserisce in un contesto di caotica legislazione consumeristica, che ormai comprende circa una decina di Direttive a contenuto generale o specifico sui contratti con i consumatori (contratti fuori dei locali commerciali, credito al consumo, contratti di viaggio “tutto compresoâ€, contratti di multiproprieta’, clausole vessatorie, contratti di assicurazione sulla vita, contratti a distanza, garanzie post-vendita).
Il progetto e-Europe, giunto all’edizione 2005, dovrebbe consentire il rapido sviluppo dell’e-commerce mediante una interazione reale e funzionale tra legislazione, tecnologia ed elaborazione di codici di condotta, usi commerciali e la possibilita’ di vedere le pubbliche amministrazioni come fruitori dei servizi.
Accanto ad un’iniziativa legislativa a livello di Direttiva, capace di designare l’ambito di applicazione e delle norme ed il loro recepimento all’interno dei singoli organismi nazionali, il progetto si propone di favorire la diffusione dello strumento digitale tra le giovani generazioni, all’uopo provvedendo mediante facilitazioni di accesso alla rete e maggiore economicita’ dello stesso; sviluppare la possibilita’ di uso della rete per fini istruttivi, ed il relativo uso da parte degli studenti; l’introduzione delle smart card in grado di garantire pagamenti piu’ sicuri effettuabili tramite Internet; lo stanziamento di capitali di rischio per le imprese che decidano di dedicarsi a questa nuova forma di commercio e, ultima ma solo in ordine di elencazione, la possibilita’ del cosiddetto healthcare on-line, ovvero dell’uso di Internet come strumento utile anche a migliorare la tutela della salute dei cittadini.
Il Regolamento n. 44/2000 e’ stato emanato proprio per accrescere la fiducia dei consumatori nell’acquisto on line e offrire loro una tutela effettiva in caso di inadempimento.
Il provvedimento e’ entrato in vigore il 1° marzo 2002 (in sostituzione della Convenzione di Bruxelles del 27 settembre 1968 e della Convenzione di Lugano del 16 settembre 1998) ed ha uniformato le leggi europee in materia di competenza giurisdizionale per le controversie tra soggetti domiciliati nella Comunita’, prevedendo competenze speciali in particolari circostanze, in materia di assicurazioni e di contratti individuali di lavoro o conclusi da consumatori, nonche’ ha dettato regole uniformi per il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze emanate in uno Stato membro in materia civile e commerciale, prevedendo a tale scopo una procedura semplificata per far dichiarare esecutive tali sentenze anche negli altri paesi comunitari.
Ma secondo il Commissario europeo tutti questi accorgimenti non sono sufficienti per accrescere la fiducia dei consumatori nella Rete; la fiducia si ottiene anche attraverso la familiarita’ con le tecnologie, l’abilita’ ad adattarsi e sentirsi a proprio agio con un nuovo canale commerciale e la conoscenza nel fornitore on-line ed il suo marchio.
Ai fini, poi, del commercio elettronico sono indispensabili misure a favore della protezione dei dati e della sicurezza, che purtroppo in considerazione della “pericolosita’†della Rete non sono mai sufficienti.
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