E-Learning: Italia Registra Tasso Di crescita Piu' Alto In Europa
Milano – Sono stati presentati oggi a Milano, nel corso di un convegno, i risultati di un’indagine Assintel relativa al mercato dell’e-learning, condotta su un campione di 400 aziende medio-grandi, di cui il 30% nell’area di Milano e provincia. Il convegno, moderato da Gianni Catalfamo, consigliere della Federazione per l’Economia Digitale, ha analizzato assieme ai rappresentanti di Universita’ Bocconi, Mate, Oracle, Global Knowledge, Deloitte Consulting e Sun Microsystem, il variegato panorama italiano dell’e-learning all’indomani della sensibile ridefinizione dell’offerta, presentando nuove modalita’ didattiche e illustrando le esigenze di personalizzazione del mercato. Tra i temi trattati, una particolare attenzione e’ stata posta sulla percezione dell’e-learning da parte delle PMI, il livello di diffusione, i vantaggi e le proiezioni di utilizzo nei prossimi anni. Nelle PMI prevale un sensibile interesse per l’e-learning manifestato in termini di riduzione costi sia per le trasferte sia per la formazione, tuttavia emerge una posizione di attesa a causa della scarsa comprensione della tipologia e della qualita’ dell’offerta che presenta prodotti sviluppati in contesti stranieri e di grandi dimensioni. A livello mondiale, nel 2002 il mercato dell’eLearning ha prodotto un fatturato di circa sei miliardi di dollari, di cui oltre tre quarti concentrato negli Stati Uniti. L’Europa – partita in ritardo – dovrebbe rapidamente colmare il gap, con tassi di crescita quasi doppi rispetto agli USA. Il mercato europeo dovrebbe passare dagli 1,4 miliardi di dollari del 2002 ai 3,5 nel 2004, valore che sara’ sempre inferiore alla meta’ di quello americano. Il mercato dell’eLearning e’ estremamente frammentato – caratteristica comune al mercato della formazione tradizionale -: al fianco dei grandi operatori, troviamo una molteplicita’ di piccoli fornitori di soluzioni eLearning. Ci sono circa 300 aziende operanti negli USA e a livello internazionale sul mercato eLearning, a cui vanno aggiunte tutte le aziende locali, attive sui mercati europeo e asiatico. Delle prime, circa il 60% sono content provider, il 25% service provider e il 15% technology vendor (con caratterizzazioni varie e spesso impostazioni ibride). Il mercato italiano dell’eLearning ha ancora valori in assoluto piu’ bassi se confrontati con quelli dei paesi guida, ma il tasso di crescita previsto e’ piu’ alto rispetto a quello degli altri paesi europei e questo fatto dovrebbe portare l’Italia a posizionarsi ai primi posti per la spesa in eLearning delle aziende nel 2006. In Italia, per il 2002 il mercato ha espresso un fatturato pari a 53,6 milioni di Euro, che saliranno a 715 nel 2004. In Italia per il 2004 e’ previsto che le tre componenti del mercato – contenuti, tecnologie e servizi – crescano con ritmi diversi: all’interno del mercato prendera’ decisamente il sopravvento la voce contenuti, che nel 2002 ha avuto un giro d’affari di 21,4 milioni di euro (40% dell’intero mercato) e avra’ il 57% delle revenue del settore nel 2004 (407,5 milioni di euro). Gli altri segmenti cresceranno, seppur piu’ lentamente rispetto ai contenuti, per raggiungere fatturati, nel 2004, anche dieci volte superiori al valore del 2002. Per i servizi si prevede che passeranno dai 15 milioni di euro nel 2002 a oltre 150 milioni di Euro nel 2004, mentre per quanto riguarda la tecnologia si registrera’ una crescita del giro d’affari da circa 17 milioni di euro a circa 150 milioni. L’eLearning conferma la sua validita’ soprattutto nell’addestramento, inteso come acquisizione di competenze e abilita’ relative ad ambiti professionali specifici e pratici, caratterizzati da regole e formule standard (es. addestramento informatico, linguistico, sui contenuti di prodotti specifici quali quelli finanziari o farmaceutici). E’ in crescita pero’ l’utilizzo dell’eLearning anche per l’erogazione di corsi inerenti alle soft skill e al business aziendale (customer service, sales e marketing). Per quest’ultimo e’ previsto un tasso di crescita piu’ elevato rispetto a quello previsto per i corsi IT. Le difficolta’ incontrate nella realizzazione del progetto sono diverse tra le aziende nazionali e quelle milanesi. Tra i fattori meno considerati come problemi sono stati segnalati la necessita’ di training sull’utilizzo, i costi superiori al previsto e il raggiungimento di risultati inferiori alle aspettative. Tra le aziende che non hanno investito in progetti di eLearning, i motivi piu’ frequentemente indicati come freni sono stati diversi per le aziende italiane e per quelle milanesi. Nel primo caso la possibilita’ di implementare una soluzione di eLearning non e’ neppure stata presa in considerazione; laddove una valutazione invece e’ stata fatta, ha avuto un esito negativo (“Non troviamo alcun valore per la nostra azienda”). Nella maggior parte delle aziende milanesi, invece, e’ la mancanza di utilita’ per l’azienda il maggior freno all’investimento. L’indagine completa e gli atti del convegno saranno disponibili domani, 16 aprile 2003, sul sito Assintel: www.assintel.it.]]>
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