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Approvata regolamentazione Wi-Fi: E’ gia’ polemica per interferenze e hackers!

31 Maggio 2003 Commenta

G. Greco, Roma – Tecnologia di recente massificazione ma dalle prospettive gia’ assai rosee, il Wi-Fi (rectius le Wireless LAN), ha negli ultimi mesi fatto le sue prime apparizioni ufficiali in Italia presso luoghi aperti al pubblico predisposti all’uso; per comprendere di cosa si tratta, bastera’ il nome stesso: Wireless LAN, ossia una rete locale di computer, cosi’ come ve ne sono tante in tutto il Mondo, solo senza fili.
Ed e’ proprio questo il “piatto forte” del Wi-Fi: il poter accedere con il proprio notebook ad Internet ad altissime velocita’ solo con l’aggiunta di una periferica di trasmissione radio, a patto che, appunto, ci si trovi sotto la copertura di access points, cioe’ nodi per connettersi alla Rete.
Nell’ottica di una diffusione che secondo gli esperti avverra’ rapidissima e in merito alle raccomandazioni della Comunita’ Europea, lo scorso 28 maggio il Ministro delle Comunicazioni on. Maurizio Gasparri ha firmato il decreto tecnico per regolamentare l’uso di queste particolari LAN in locali aperti al pubblico o in aree confinate a frequentazione pubblica (ad es. gli aeroporti).

Otto articoli per definire la disciplina di un mezzo di comunicazione che, in alcuni Paesi tecnologicamente piu’ evoluti dell’Italia, e’ gia’ stato oggetto di polemiche per problemi di interferenze e facile accessibilita’ ai soliti hackers.
Nel primo articolo sono contenute tre definizioni-chiave: Radio Local Area Network (il nome che descrive il funzionamento del Wi-Fi), access point (l’intermezzo che consente all’utente la connessione ad Internet) e   codici di abilitazione e identificazione (quelli che in gergo vengono detti username e password).
Poiche’ si parla di comunicazioni via radio, le bande disponibile saranno quelle sui 2,4 GHZ o 5 GHZ; ed e’ fondamentale in questo senso l’art. 6 del presente decreto, dove e’ sancito che non solo il servizio non potra’ emettere onde elettromagnetiche nocive per l’uomo e/o per l’ambiente (lettera e)) ma che tale copertura radio non dovra’ influenzare altri apparecchi per la comunicazione (lettera f)).
La rilevanza della disposizione ultima citata e’ insita nel fatto che proprio la comunicazione radiomobile, e segnatamente i servizi di terza generazione mobile (il c.d. UMTS), potrebbero essere messi in difficolta’ dall’espansione del Wi-Fi, che seppur limitato ad aree “locali”, offre prestazioni di banda di gran lunga superiori con accessibilita’ ai contenuti multimediali identica a quella che si potrebbe avere con il proprio computer da tavolo; questo quantomeno nel breve periodo, mentre nel lungo, stando ad uno studio della societa’ Strand Consult, a spuntarla dovrebbe essere la telefonia per la sua maggiore penetrazione e per il miglioramento costante della rete mobile; a questo punto pero’ e’ facile immaginare che se “il buongiorno si vede dal mattino”, l’aggiunta di interferenze potrebbe rendere la vita non facile all’utenza UMTS e convincerla a passare ad un servizio magari meno presente sul territorio ma di certo piu’ appetibile come performance (per ora).
La competenza a vigilare e se necessario sanzionare eventuali illeciti spetta sia al Ministero che all’Autorita’ Garante per le Comunicazioni, la quale a sua volta regolamentera’ nel dettaglio per la tutela degli utenti e per il corretto funzionamento dei sistemi.

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