Fine di Forum P.A. 2003: in attesa che i progetti diventino realta’.
Una grande manifestazione, una grande vetrina ma -diciamolo anche- molte illusioni. Si e’ conclusa il 9 maggio presso la Fiera di Roma la XIV edizione del Forum P.A., forse la piu’ importante mostra-convegno in Europa sui servizi della Pubblica Amministrazione per i cittadini e per le imprese svoltasi sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica con il patrocinio del Dipartimento della Funzione Pubblica ed il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie della Presidenza del Consiglio nonche’ della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
La XIV edizione del Forum P.A. ha registrato oltre 50.500 visitatori, un record assoluto. 400 sono stati gli espositori presenti in Fiera e anche questo e’ un record. 1.016 i relatori intervenuti ai 120 convegni e circa 2.461 congressisti che vi hanno partecipato.
Negli oltre 35 mila metri quadrati di area espositiva le Amministrazioni centrali e gli Enti Pubblici hanno fatto testare agli utenti i nuovi servizi, hanno presentato i progetti pilota e le ultime novita’ nei settori della previdenza, del lavoro pubblico, dell’Information e Communication Technology e della sanita’.
Nel corso della giornata conclusiva il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha partecipato al Forum P.A. intervenendo sulla Riforma della Pubblica Amministrazione in atto; nel corso della settimana hanno preso parte ai convegni in programma i Ministri Buttiglione, Gasparri, La Loggia, Mazzella, Marzano, Prestigiacomo, Sirchia, Stanca, molti Sottosegretari di Stato e il Presidente della Conferenza dei Presidenti di Regione Ghigo.
Oltre 50.000 gli iscritti alla newsletter del Forum; 100.000 sono stati i visitatori del relativo sito nell’ultimo mese, per oltre 1 milione di pagine scaricate.
Una grande manifestazione, una grande vetrina ma diciamolo anche molte illusioni, dunque.
Questo e’ il resoconto finale della XIV edizione del Forum P.A. che ormai negli ultimi tempi con l’avvento dell’e-government ha assunto una rilevanza predominante avuto riferimento specialmente a tutto cio’ che abbia a che fare con l’innovazione tecnologica.
Si sono affrontate nei numerosi convegni un po’ tutte le problematiche di maggior rilievo come la formazione professionale, la sicurezza, la tutela dei consumatori, il protocollo elettronico, la gestione documentale, l’e-learning, le innovazioni nella Sanita’, la larga banda, la carta d’identita’ elettronica, la carta nazionale dei servizi, i servizi on line, l’e-procurement, l’open source e la P.A., l’outsourcing, lo sportello unico delle imprese. Insomma si e’ cercato di fare un quadro generale su tutti i servizi riconducibili al Piano di e-government con la partecipazione delle principali aziende del settore che hanno presentato i loro prodotti.
Trasformare la Pubblica Amministrazione italiana per farla diventare un fattore di competitivita’ e sviluppo del Paese, e’ ormai una priorita’ del programma di Governo e vede impegnato in primo piano il Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie che negli ultimi tempi, bisogna riconoscere, ha svolto un lavoro immane nel definire la strategia, individuare gli obiettivi e rendere disponibili gli strumenti.
La strategia che e’ stata definita e’ complessiva: riguarda iniziative che affrontano la modernizzazione del Paese sia per il settore privato che nella Pubblica Amministrazione. E’ una strategia fattibile: definita nei tempi, negli obiettivi e nella misurazione dei piani.
Le “Linee Guida per lo sviluppo della Societa’ dell’Informazioneâ€, approvate il 31 maggio 2002 dal Consiglio dei Ministri sintetizzano tale strategia.
Oltre alle aree di intervento per la diffusione della Societa’ dell’Informazione nel Paese, il documento fissa 10 obiettivi di legislatura per la modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Obiettivi concreti e misurabili per i quali le leve dell’innovazione e della tecnologia si configurano quali fattori imprescindibili e distintivi.
Con le direttive del dicembre 2001 per il 2002 e del dicembre 2002 per quest’anno, sono stati definiti degli obiettivi intermedi che hanno avviato la trasformazione del modo di agire delle amministrazioni statali.
Cosi’, l’amministrazione pubblica cambia volto rispetto all’utente se:
1. i servizi pubblici prioritari sono forniti in Rete a cittadini e imprese;
2. si diffonde l’uso tra i cittadini della Carta d’Identita’ Elettronica e della Carta Nazionale dei Servizi per accedere ai servizi pubblici in Rete;
3. prosegue la diffusione della firma digitale e per essere piu’ precisi della firma elettronica in generale.
L’amministrazione pubblica diviene, piu’ trasparente se adotta il protocollo informatico, dando la possibilita’ al cittadino di seguire l’iter della propria pratica e di interloquire con facilita’ con i responsabili amministrativi.
L’amministrazione diviene “di qualita’†se tutti gli uffici che erogano servizi sono dotati di un sistema di misurazione di qualita’ e di soddisfazione dell’utente.
L’amministrazione pubblica e’ piu’ efficiente se:
1. gestisce gli acquisti di beni e servizi tramite l’e-procurement;
2. la posta interna delle amministrazioni e’ scambiata per e-mail;
3. gli impegni di spesa e i mandati di pagamento sono gestiti elettronicamente.
L’amministrazione, infine, valorizza le proprie risorse umane se:
1. ogni dirigente e’ in grado di conoscere competenze ed esperienze dei propri dipendenti per poter valorizzare la persona e migliorarne l’impiego;
2. se il personale pubblico che ne ha bisogno si dota di patente informatica europea, e se si diffonde la formazione a distanza.
Tutti questi intendimenti sono sicuramente eccezionali e se ne e’ parlato molto nel corso del Forum P.A. di quest’anno, ma veniamo alla nota dolente e cioe’ agli strumenti che in qualche modo devono trasformare tali progetti in realta’.
Come si diceva l’attivita’ del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie e’ stata davvero incessante e non pochi sono stati gli interventi normativi in tema di innovazione tecnologica, digitalizzazione, sicurezza informatica, firma digitale e/o elettronica, e-procurement ecc. Il problema e’ che la nostra societa’, e specialmente la P.A., fa fatica a recepire e quindi ad applicare le “novita’†contenute in tali provvedimenti per diversi motivi tra cui:
• la mentalita’ ancora troppo rigida degli alti dirigenti (ed il recente convegno di Caserta ha confermato tale impressione) depositari ancora di una vecchia cultura burocratica sicuramente da superare.
• Il problema della formazione dei pubblici dipendenti scarsa ed inadeguata in quanto un vera formazione specie nel settore informatico idonea a sostenere il cambiamento non puo’ essere quella tradizionale, in aula, concepita come trasmissione di conoscenze da chi sa a chi non sa. La formazione che serve per un effettivo cambiamento deve calarsi nella prassi, raccordare il “sapere†con il “saper fare†e con il “voler fareâ€. Occorre legare strettamente la formazione che accompagna i progetti di cambiamento tecnologico ed organizzativo a target realistici e misurabili di implementazione del cambiamento stesso e di conseguente modifica dei comportamenti lavorativi.
• La necessita’ della reingegnerizzazione delle procedure considerato che mancano le necessarie attenzioni e le competenze specifiche per affrontare i problemi di “change managementâ€. Troppo spesso infatti il cambiamento viene affidato alla prassi dell’intervento normativo (decreti, regolamenti, circolari applicative, ecc…), pur nella generale consapevolezza che il funzionamento delle organizzazioni non si cambia per editto. Anzi, rovesciando i termini del problema, vediamo come l’ostacolo normativo (spesso enfatizzato come dato di realta’ pressoche’ immutabile) costituisca un cruciale fattore ostativo nella attuazione dei progetti.
• La necessita’ di una migliore organizzazione degli uffici competenti a gestire l’innovazione tecnologica della P.A. Non e’ concepibile che la piu’ volte annunciata Agenzia per l’Innovazione Tecnologica non veda ancora la luce e l’AIPA data per finita insieme al Centro Tecnico per la RUPA continui di fatto a svolgere le proprie funzioni.
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