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Le Carte Di Credito Diventano Piu' Sicure

5 Maggio 2003 Commenta

NAPOLI. A decorrere da questo mese sono state introdotte a livellosperimentale in Inghilterra (in particolare nel Northampton) le prime cartedi credito antifrode che in caso di risultati positivi verranno messe incommercio dal 2005. L’iniziativa mira a eliminare il problema delle semprepiu’ frequenti frodi ai danni dei possessori di carte di credito e bancomate costera’ 1,1 miliardi di sterline. Difatti le carte di credito sarannodotate di chip che impediranno la copia fraudolenta della banda magneticacontenente i codici vitali per le operazioni bancarie. Ogni acquisto, tra l’altro, dovra’ essere confermato con la digitazione di un codice pin aquattro cifre e non piu’ soltanto dalla firma.In questo modo le nuove carte di credito aggiungeranno un livello disicurezza di cui beneficeranno sia le banche che gli utenti, che lo scorsoanno sono stati truffati in Inghilterra per una cifra pari a 424 milioni disterline. La Gran Bretagna sara’ il primo paese europeo a dotarsi di questecarte che rispondono ad un nuovo standard mondiale, l’EMV(Europay/MasterCard and Visa). Una simile tecnologia era stata lanciataqualche anno fa in Francia dove aveva riscosso un enorme successo.Come e’ noto le carte telematiche costituiscono lo strumento con cuinormalmente i privati attivano ed utilizzano un sistema di trasferimentoelettronico dei fondi. Nella pratica si e’ diffusa, ormai, l’abitudine diusare indistintamente i termini “carta di credito”, “tessera bancaria” e”trasferimenti elettronici di fondi” quasi fossero espressioni sinonime. Inrealta’ le tre espressioni non sempre coincidono. Infatti non tutte le cartedi credito possono dar luogo ad un trasferimento elettronico di fondi masoltanto quelle, come le carte a banda magnetica, a microprocessori o amemoria ottica in grado di comunicare con un sistema elettronico ditrasmissioni di dati (le cd. carte telematiche).Purtroppo, oggi come oggi, il problema della truffa tramite carte di creditofalsificate e’ ormai tristemente noto e cio’ che per la verita’ piu’colpisce e’ la mancanza di rimedi efficaci nonostante l’attuale progressotecnologico che, anzi sotto questo aspetto, sembra favorire piu’ il crimineche la giustizia.Anche se nelle transazioni on line la truffa presenta maggiori probabilita'(mediante le tecniche di “sniffing” e’ possibile catturare dati durante letransazioni in Rete oppure direttamente dai database delle societa’ die-commerce o delle banche), e’ opportuno ricordare che la truffa, spesso evolentieri, viene eseguita anche al di fuori di Internet.Fra i vari rimedi suggeriti, si ricorda chi ha proposto di subordinare l’usodella carta di credito all’uso di un P.I.N. segreto non solo per ilprelievo, ma piu’ in generale (ad esempio il fornitore con una macchinaspecifica potrebbe verificare la corrispondenza del P.I.N. usato con quelloregistrato sulla carta). Altra soluzione proposta e’ quella di introdurredelle carte dotate di un piccolo processore e quindi di una memoria in gradodi registrare data, luogo ed ora dell’ultimo utilizzo, nonche’ il debitoresiduo. Queste ultime soluzioni sono quelle adottate dallo standard EMV cheappunto in questi giorni si sta sperimentando in Inghilterra.]]>

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