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Garante: Ulteriori Comportamenti Abusivi Di Telecom Italia

24 Giugno 2003 Commenta

Roma – A poche ore dall’avvio istruttoria su Telecom per Wi-Fi in aeroporti e aree qualificate, che potrebbe comportare il rafforzamento di una posizione dominante di Telecom sul mercato della fornitura di accesso a Internet a larga banda, relativamente all’acquisizione di Megabeam Italia da parte di Telecom Italia, una muova inchiesta dell’Antitrust si abbatte su Telecom Italia. Una nota stampa dell’Autorita’ Garante della Concorrenza e del mercato, rende noto solo ora che, nell’adunanza del 5 giugno, viste le segnalazioni di operatori di telecomunicazioni (nelle quali si sostiene l’abusivita’ di alcune condotte poste in essere da Telecom Italia S.p.A., consistenti nella formulazione di proposte commerciali all’utenza affari caratterizzate da un intento escludente dei concorrenti sui mercati dei servizi di telecomunicazioni su rete fissa) si e’ deliberato l’avvio di nuova istruttoria nei confronti di Telecom Italia S.p.A.. In particolare, Telecom “sembrerebbe aver attuato condotte in grado di configurare un abuso di posizione dominante, anche attraverso la formulazione, sia nei riguardi di clientela affari privata, sia in occasione della presentazione di offerte in gare pubbliche (in particolare nel caso di procedure centralizzate come quella della CONSIP), di offerte caratterizzate da condizioni economiche non replicabili dai concorrenti in quanto incompatibili con i costi di interconnessione che tutti gli operatori alternativi devono sostenere per la presentazione di offerte analoghe”. Per quanto concerne le proposte commerciali di Telecom rivolte all’utenza affari privata di operatori concorrenti, “esse sono attuate attraverso la definizione di condizioni economiche valutate da questi ultimi non remunerative dei servizi offerti ai vigenti costi di interconnessione, e appaiono, pertanto, potersi configurare come pratiche escludenti abusive”. Similmente, “con riguardo alle offerte di TI nell’ambito della gara CONSIP per la Pubblica Amministrazione, si evidenzia l’incoerenza tra il valore delle offerte finali alla clientela affari pubblica e i prezzi applicati da TI per la fornitura dei servizi intermedi ai propri concorrenti. Nella gara CONSIP per la Pubblica Amministrazione per l’anno 2002, sulla base delle informazioni agli atti, TI avrebbe praticato nelle offerte per alcune specifiche direttrici di traffico prezzi addirittura inferiori del 30% ai costi di rete, cosi’ come risultanti dalla propria Offerta di Interconnessione di Riferimento per il 2002. L’inevitabilita’ dei costi di rete per qualsiasi operatore interconnesso che voglia formulare offerte alternative e l’elevata incidenza di tali costi sulle offerte finali formulate dagli operatori concorrenti determinano l’irreplicabilita’ delle offerte di Telecom. Da cio’ sembra potersi evincere il carattere sostanzialmente anticompetitivo delle proposte commerciali di Telecom rivolte alla Pubblica Amministrazione.” I comportamenti dell’operatore dominante Telecom, quindi “sembrano rispondenti ad una strategia anticoncorrenziale posta in essere da un operatore verticalmente integrato attraverso la formulazione di offerte non replicabili da parte dei concorrenti a valle, in quanto non compatibili con i costi di interconnessione che questi ultimi devono necessariamente sostenere per offrire i propri servizi in concorrenza con Telecom. Tale operatore, in virtu’ del vigente regime di fruizione della necessaria capacita’ trasmissiva commutata e dedicata (interconnessione e linee affittate) in base al quale operano i suoi concorrenti, appare aver realizzato politiche commerciali volte ad escludere gli altri operatori dal mercato per la fornitura di servizi di telecomunicazioni su rete fissa all’utenza finale affari, e finalizate a preservare, cosi’, la propria posizione dominante su tale mercato.”]]>

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