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La Lenta Ma Inesorabile Crescita Dell'Outsourcing

27 Giugno 2003 Commenta

MILANO. Il 25 giugno si e’ tenuto a Milano un convegno che ha avuto peroggetto la presentazione dei risultati di un’indagine Assintel relativa almercato dell’outsourcing in tutte le sue forme – tecnologiche, applicative edi processo – effettuata nei mesi di aprile e maggio 2003 intervistando iresponsabili IT di 400 medie e grandi aziende italiane.L’indagine ha rilevato che in Italia il mercato dell’outsourcing si stalentamente affermando. Il fenomeno riguarda soprattutto il sistema dellemedie e grandi imprese private e le grandi strutture della PubblicaAmministrazione. Anche se i tassi di crescita sono indicati sopra la mediaeuropea e vicini a quelli statunitensi, aggirandosi intorno al 10/15% annuo,il mercato totale e’ ancora modesto. Si stima che il giro d’affari intornoall’esternalizzazione di funzioni e di servizi di gestione delle attivita’interne alle aziende sia stato di 4,5 miliardi di euro nel 2000 per arrivarea circa 8,5 nel 2005.Buoni risultati, anche se non eccelsi, per quanto riguarda il mercatonazionale dell’outsourcing, specie se confrontati con la media europea. Ineffetti, a livello mondiale, i tassi di crescita dell’outsourcing sonoelevati. Gli analisti internazionali stimano che nel quinquienno 2000 – 2005il valore raddoppiera’, per raggiungere, nel 2006, i 460 miliardi didollari, dai circa 200 dell’anno 2000. Ma sia le dimensioni sia i trend dicrescita sono estremamente eterogenei tra i diversi mercati. Esiste infattiuna marcata differenza a livello regionale. Il mercato statunitenserappresenta circa un terzo del mercato mondiale dell’outsourcing in terminidi fatturato, mentre l’Europa non raggiunge un sesto dell’intero valore.Negli USA il valore dell’outsourcing e’ passato da 72 miliardi di dollaridel 2001 a circa 108 nel 2003. A livello europeo la dimensione di talemercato e’ di molto inferiore, sia in relazione ad una minor propensioneall’investimento in ICT da parte delle aziende, sia alla minore propensionedelle aziende, presente in misura minore in Inghilterra e nel Nord Europa,ad affidare all’esterno parte o tutta la gestione del sistema che tratta idati aziendali.In realta’ anche in Italia sono presenti resistenze di tal genere, bastipensare alla recente contestazione del presidente della Fita (Federazionedelle imprese del terziario avanzato, aderente a Confindustria) EnnioLucarelli nei confronti dell’iniziativa di molte Regioni di costituireproprie societa’ allo scopo di esternalizzare i servizi interni, tra cuiquelli informatici, per farne un business secondario. Dura presa diposizione, che tra l’altro, e’ intervenuta in un momento piuttosto delicatoriguardo l’applicazione dell’outsourcing nella P.A., tenuto conto dellacreazione presso il Ministero della Funzione Pubblica di un gruppo di lavoroche tra i vari obiettivi ha proprio quello di definire le procedure standarddei capitolati e dei relativi criteri di valutazione con i quali la P.A.manifesti la sua volonta’ di esternalizzare alcuni servizi nonche’ quello didefinire gli standard qualitativi e di costo dei servizi da dare inoutsourcing in modo che siano competitivi sul mercato.]]>

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