Home » Internet & Tecnologia

Brevetti Software In Europa? No, Grazie

27 Agosto 2003 Commenta

Roma – Il Parlamento Europeo, sollecitato dalla BSA, a settembre valutera’ la proposta sulla brevettabilita’ delle innovazioni software. L’Associazione software libero esprime un parere negativo sulla proposta di direttiva che, con la scusa di armonizzare il sistema brevettuale europeo in materia di software, di fatto sovverte i dettami della Convenzione Europea sui Brevetti, introducendo la brevettabilita’ del software e dei metodi commerciali. Come gia’ dimostrato negli Stati Uniti, il sistema brevettuale, che e’ stato esteso al software da 20 anni, ha rallentato l’innovazione invece che incoraggiarla, spostando i fondi destinati originariamente a ricerca e sviluppo verso i dipartimenti legali delle grosse multinazionali che si occupano a tempo pieno di costose cause brevettuali (riferimenti). Un tale sistema imporrebbe degli oneri eccessivi per le piccole e medie imprese europee, vero motore dello sviluppo software continentale, e le renderebbe succubi di quelle poche grosse aziende, in maggioranza extraeuropee, che posseggono grandi portafogli di brevetti software. “Come sostenitori del software libero” – si legge in un comunicato stampa di FFII (Foundation for a Free Information Infrastructure) – “riteniamo pericolosa tale proposta, perche’ introduce ostacoli insormontabili alla creazione di software, sia libero che proprietario, sia se ceduto gratuitamente che dietro pagamento. Inoltre, per le licenze libere, non esiste la possibilita’ tecnica di gestire il pagamento di eventuali royalty per copia, essendo le copie libere, e spesso neanche di eventuali costose licenze una tantum.” Ogni autore di software, libero o meno, e’ esposto al rischio di dover elaborare soluzioni tecniche che non siano coperte da alcun brevetto software, rendendo estremamente complesso ed oneroso il processo di ideazione del software se non del tutto impossibile; spesso infatti il processo di brevettazione del software va a coprire il problema nella sua interezza piuttosto che la soluzione, rendendo impossibile operare nel settore coperto dal brevetto senza violarlo. “La genericita’ con cui le idee vengono descritte e brevettate (vedi ad esempio il metodo di ordine con un click di Amazon)” – prosegue il comunicato- “richiede pochi sforzi, se si hanno a disposizione abbastanza fondi, per brevettare i metodi piu’ banali. In tal modo l’istituto della brevettazione, nato per stimolare l’innovazione in settori in cui essa costa molto, diventa nel settore del software una lotteria che va a beneficio di poche aziende. Inoltre la banalita’ dei brevetti concessi impone notevoli sforzi per elaborare qualcosa di alternativo e, soprattutto, richiede la completa conoscenza di quanto gia’ brevettato, ovvero decine di migliaia di brevetti europei gia’ esistenti e depositati, pur se attualmente non legali.”]]>

Scritto da

Commenta!

Aggiungi qui sotto il tuo commento. E' possibile iscriversi al feed rss dei commenti.

Sono permessi i seguenti tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>