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Cassa Forense: Programma Cyber Avvocato Promuove Rete Per Avvocati Con Firma digitale

16 Settembre 2003 Commenta

Roma – La professione di avvocato, oggi, puo’ essere immaginata come una fortezza assediata da ogni parte e al cui interno lo spazio e’ ridotto. Gli assalti provengono anzitutto dalle multinazionali del diritto e, piu’ in generale, dalle grandi organizzazioni di consulenza, con enormi mezzi, entro le quali si assiste ad un fenomeno di internazionalizzazione strisciante del lavoro libero professionale. Lo ha detto Maurizio de Tilla, Presidente Cassa Nazionale Forense, alla Prima Conferenza Europea Sulle Nuove Tecnologie Nell’attivita’ Forense tenutasi nei giorni scorsi presso l’ Auditorium della Cassa Forense ed a cui hanno partecipato altresi’ Roberto Castelli Ministro della Giustizia, Lucio Stanca Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie e Maurizio Gasparri Ministro delle Comunicazioni. Alle multinazionali del diritto si aggiungono le societa’ ed associazioni di consulenza, le societa’ di revisione, le imprese di recupero crediti, le organizzazioni di difesa dei consumatori, le banche (in particolare in Francia), i diversi enti strutturati su modelli imprenditoriali – ha proseguito de Tilla – la sfida principale della modernizzazione e’ quella di saper coniugare il rispetto della deontologia con la globalizzazione dell’economia e dei servizi legali, con l’apertura al mercato dei servizi legali, la Cassa forense attraverso una societa’, Lextel, e un programma, Cyber avvocato, sta promuovendo l’impianto di una rete telematica destinata esclusivamente agli avvocati, con la firma digitale e in genere con un sistema di sicurezza indispensabile per garantirne la riservatezza, che assumera’ una molteplicita’ di funzioni: rete di comunicazione degli iscritti con la Cassa, gli Ordini e le Associazioni, collegamenti con il Ministero della Giustizia e gli Uffici giudiziari anche per le funzioni collegate al processo telematico, collegamenti con colleghi e clienti, studio virtuale, video-conferenze, trasmissioni video, compilazioni di riviste e notiziari, e quant’altro serve per la professione di avvocato. Il progetto tecnologico della Cassa forense, dovra’ riguardare anche la formazione dei praticanti e l’aggiornamento permanente per tutti gli avvocati. Bisogna considerare, come sfida per il futuro, che le nuove tecnologie avranno un’influenza crescente sulla gestione quotidiana dello studio, sui sistemi di informazione e sulla comunicazione. Il mondo telematico non cessa di sfornare novita’: Internet, World Wide Web, e-mail, server, ISDN, ADSL, videoconferenze, Intranet, Extranet, comunicazioni satellitari, ecc. L’evoluzione e’ in corso e sara’ pernicioso per l’avvocato – in questo momento di trapasso, in cui occorre assolutamente non mancare all’appuntamento con le nuove tecnologie – non investire sufficientemente in una visione a piu’ lungo termine, sebbene egli sia frenato dalle difficili condizioni del mercato dei servizi legali, che spinge a perseguire il profitto nel breve periodo. Le nuove generazioni saranno maggiormente formate a utilizzare le nuove tecnologie. Una delle sfide della professione forense sara’ la permeabilita’ a queste nuove tecnologie. Occorre trarre dal computer, dalla telematica e dalle tecnologie dell’informazione, tutto il loro immenso potenziale anche sul piano della formazione professionale. Di tutti gli ambienti, quello tecnologico e’ forse il piu’ instabile, ma anche il piu’ accessibile per l’avvocato – ha concluso de Tilla. ]]>

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