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Cosa fare con il Bancomat? Emettere bonifici o versare assegni, per esempio.

18 Settembre 2003 Commenta

Una nuova infrastruttura tecnologica che consente ai possessori di carte PagoBancomat l’accesso a nuovi e diversificati servizi bancari direttamente dalla postazione ATM è stata realizzata da SSB, societa’ leader nel settore dei sistemi di pagamento – con 5 miliardi di transazioni gestite nel 2002 – nella sicurezza in rete e nella realizzazione e gestione di sistemi informatici per le Banche.
La nuova piattaforma tecnologica permette il riconoscimento dell’utente abilitato ai servizi di self service che la Banca offre alla propria clientela. Grazie al supporto ed alla consulenza di SSB, ogni Banca puo’ oggi personalizzare ed ampliare tali servizi: oltre a quelli gia’ operativi quali le ricariche telefoniche, il pagamento del canone RAI o delle bollette, sara’ possibile per esempio, a discrezione della Banca, l’emissione dei bonifici, il versamento di assegni, il pagamento di MAV, o semplicemente la consultazione dell’estratto conto dettagliato, oppure ancora avere informazioni o emettere ordini sul proprio portafoglio titoli. Il tutto senza dover fare la fila allo sportello e soprattutto con la comodita’ di poter effettuare le operazioni in qualsiasi momento della giornata.
La procedura e’ semplice: inserendo la propria carta di pagamento nel terminale ATM e digitando il codice PIN si inoltra la richiesta di riconoscimento a SSB che, dopo aver verificato e identificato l’utente, lo autorizza ad accedere alle diverse funzioni operative.
Ad oggi il servizio e’ realizzato presso alcune filiali retail di CREDEM (Roma, Milano, Torino) quale componente dell’ innovativo modello distributivo recentemente introdotto dalla banca sotto la denominazione di progetto “AUTOMA”. La tecnologia ATM WEB, unitamente a nuove soluzioni organizzative, di layout e marketing, agisce sul miglioramento del cost-to-serve alla clientela, favorendo la virtualizzazione di alcune importanti transazioni di cassa che attualmente occupano il 30% circa del lavoro degli esecutivi di filiale; molto positivi i primi risultati in termini di migrazione e gradimento da parte della clientela. SSB gestisce le autorizzazioni delle carte  Bancomat/PagoBancomat al fine del riconoscimento del portatore per consentire poi l’erogazione di servizi di natura aziendale.

Il progetto “Automa” lanciato dal Credito Emiliano si preannuncia come un’ottima iniziativa in quanto, oltre alle caratteristiche estremamente innovative, tale iniziativa consentira’ alla banca di ridurre i tempi ed i costi delle attivita’ di sportello e dara’ la possibilita’ di specializzare ulteriormente il proprio personale nei servizi di consulenza alla clientela. Ma, aspetto ancor piu’ interessante, cio’ comportera’ vantaggi economici anche per la clientela, dato che alle operazioni effettuate tramite i nuovi ATM verranno applicate tariffe particolari.

Come e’ noto il servizio tradizionale Bancomat che consente ai correntisti bancari di prelevare denaro contante sul proprio conto corrente (oltre che effettuare pagamenti presso gli esercizi commerciali convenzionati) mediante l’uso di una carta magnetizzata, non rientra nel novero dei trasferimenti elettronici dei fondi intesi in senso stretto, in quanto non si verifica in realta’ alcun trasferimento di somme dal patrimonio di un soggetto a quello di un altro soggetto. E’, tuttavia, un servizio gestito in modo automatizzato, per la cui fornitura le banche e le societa’ specializzate debbono elaborare ed inviare messaggi elettronici (DI BLASI).
Il servizio, quindi, coinvolge tre soggetti diversi:
1. la banca installatrice dell’ATM (terminale “cash-despencer”) che provvede a rifornire di denaro;
2. la societa’ specializzata, con la quale tutti gli ATM sono permanentemente collegati (on line) e che gestisce il sistema informatico che provvede al riconoscimento dell’utente attraverso la carta magnetica ed il PIN nonche’ al controllo dei limiti entro i quali egli puo’ prelevare il denaro quale che sia l’ATM che usa;
3. la banca, presso cui l’utente ha un conto corrente alla quale la societa’ comunica in successione di tempo (off-line) l’avvenuto versamento e che ovviamente provvede ad addebitarne l’importo sul conto. E’ questa la banca che stipula con l’utente il contratto relativo a tutto il servizio e rilascia la carta magnetica.

Con questo nuovo servizio si cerca di aggiungere nuove funzionalita’ ai terminali ATM sfruttando ovviamente le tecnologie di rete che sono del resto alla base dei contratti di internet banking, i quali vengono sottoposti a differenti regole a seconda della qualita’ rivestita dal cliente; infatti se il contratto ha ad oggetto la fornitura di servizi bancari tradizionali a distanza a favore del consumatore si configura il contratto di home banking; se invece il contratto fornisce i medesimi servizi ad un’impresa si realizza il contratto di corporate banking.
In entrambi i casi elemento necessario per la costituzione del contratto e’ il collegamento con un preesistente contratto di conto corrente, poiche’ le modalita’ aggiuntive del servizio costituiscono un ampliamento delle possibilita’ di utilizzazione del rapporto bancario tradizionale e contrattualmente vi deve essere un richiamo allo stesso; tale collegamento consente di affermare il carattere bancario in senso proprio del contratto in esame e la possibilita’ di inserirlo nell’ambito della fattispecie negoziale tradizionale.

Con riguardo alla esecuzione dell’accordo, la stessa si realizza attraverso il collegamento al sito dell’istituto bancario con la possibilita’ per il cliente di accedere alle informazioni relative ai rapporti bancari di riferimento, tramite l’utilizzo di apparecchiature gia’ in possesso del cliente medesimo, che devono rispondere alle specifiche tecniche fornite dall’istituto bancario. Quest’ultimo tuttavia puo’ anche fornire un kit di collegamento alla rete Internet mediante un accordo in tal senso con un ISP.
La prassi ha instaurato un sistema di riconoscimento dell’utente tramite i parametri del codice identificativo e della password, che pero’ non hanno il medesimo valore della scrittura contrattuale. L’uso della firma digitale, che consentirebbe di assimilare l’accordo contrattuale e le operazioni conseguenti allo scritto tradizionale, non e’ allo stato attuale pienamente diffuso e soprattutto non viene utilizzato per le singole operazioni dispositive on line.
Sarebbe auspicabile una maggiore estensione nell’uso di tale strumento che eliminerebbe i rischi di attivita’ abusive o truffaldine.

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