A Lezione Di Web Semantico
Bologna – Che cos’e’ il c.d. Web Semantico? A spiegarlo e’ proprio Tim Berners-Lee, il padre del World Wide Web, che apre le nostre menti a un nuovo modo di concepire la rete. Una modalita’ davvero innovativa che entrera’ (si spera) presto nell’uso quotidiano di ogni surfer e che trasformera’ Internet in un enorme database fruibile e intelligibile sia dall’uomo sia dalle macchine. Secondo una traduzione di primo acchito, si potrebbe pensare che il c.d. Semantic Web stia a indicare il “Web che ha significato”, oppure il “Web che e’ significativo”. Certo, detta in questi termini, la traduzione non potrebbe essere appagante. Bisogna, percio’, tradurre Semantic Web come quel procedimento in base al quale vengono applicati al World Wide Web i principi della semantica. Dal greco “sema’ino” (indico), la semantica e’ lo studio del complesso significativo del linguaggio. Anche se e’ difficile spiegare con semplici parole che cosa sia effettivamente il Web Semantico (come ha ammesso lo stesso Tim Berners-Lee), si puo’ dire che esso costituisca una modalita’ nuova per dare ai dati (presenti in rete) maggior significato. Per conferire questo significato “aggiuntivo”, questa sorta di surplus, e’ necessario utilizzare i c.d. “meta dati”, cioe’ i “dati sui dati”, che descrivono come e quando e da chi un particolare gruppo di dati e’ stato realizzato e come sono stati formattati i dati medesimi. Aggiungendo metadati al Web (per come esso esiste), il Web Semantico permettera’ sia agli umani sia alle macchine di trovare e usare dati con modalita’ che prima non erano possibili. Portando un esempio di Tim Berners-Lee, si pensi a una determinata notizia posta sul Web per essere appresa, per esempio la notizia di un avvenimento futuro. Questa notizia conterra’ il luogo dell’avvenimento, l’orario d’inizio, quello della fine, un numero di telefono da chiamare per ottenere maggiori informazioni, ecc. Ma questo genere di informazioni (per quanto possano essere utili) non possono essere lette dalle macchine, ma solo dagli umani. Tuttavia i metadati potrebbero essere inseriti in quei determinati “datapoints” che informano le altre macchine dove essi si trovino (all’interno della rete). Di conseguenza, un utente interessato alla notizia, potrebbe cliccare per appuntarsi la notizia dell’avvenimento e (indifferentemente dal programma di calendario che egli stia usando) quella persona potra’ immediatamente inserire nell’agenda quella notizia, con tutte le informazioni in essa contenute. Certamente, anche senza l’ausilio del Web Semantico, sarebbe possibile prendere un appunto su quella notizia. Ma questo, dice Berners-Lee, non e’ il modo di “sfruttare” al meglio le potenzialita’ del Web. Appare lapalissiano, dunque, che una modalita’ cosi’ nuova ed efficace di gestire e “vivere” il Web come questa potra’ decisamente innovare il mondo della rete. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione, che (seppure in fase ancora di sviluppo) dara’ all’uomo una nuova possibilita’ di interagire con le macchine e di comprendere le infinite applicazioni e potenzialita’ che la rete Internet ci offre. Per il giurista, inoltre, si schiudono le porte di una ricerca giuridica mai concepita finora, sempre piu’ efficace e appagante. (L’analisi del Web Semantico continua nella seconda parte dell’articolo).]]>
Scritto da
Commenta!