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Il Commercio Napoletano Non Crede In Internet

11 Novembre 2003 Commenta

NAPOLI. Secondo un’indagine statistica, condotta da Casartigiani di Napolicon la Camera di Commercio partenopea su un campione di 600 imprese inattivita’ da almeno dieci anni, l’84% degli intervistati non possiede unproprio sito e il 91% non crede nell’e-commerce. Dallo studio e’ emersoquindi che gli artigiani napoletani usano poco Internet e hanno scarsadimestichezza sia con le tecnologie che con gli strumenti finanziari.Segnale di allarme per la rilevazione statistica di Casartigiani di Napoliche riflette una realta’ di forte arretratezza e specialmente di sfiduciaper le nuove tecnologie. L’indagine va accuratamente approfonditaspecialmente dal Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie in quantoindicativa di un malessere che potrebbe non essere solo della citta’ diNapoli ma di molte realta’ meridionali.Come e’ noto e come e’ stato piu’ volte sottolineato dallo stesso MinistroStanca l’architettura istituzionale dello Stato italiano si sta modificandoprofondamente in senso federalista. L’attuazione del federalismo dipendedallo sviluppo di forme nuove e piu’ efficienti di amministrazione che hannocome riferimento il livello di governo rappresentato dalle regioni e dalrelativo sistema delle autonomie locali.Lo spostamento di poteri, competenze e risorse pubbliche verso gli Enti piu’vicini ai cittadini, alle imprese e al territorio valorizza e stimola lecapacita’ di autogoverno e il rapporto tra cittadini e istituzioni.Ma e’ sempre piu’ chiaro che comporta anche, per essere sostenibile, nuoviassetti organizzativi, rapporti istituzionali e approcci culturali “disistema”.Senza una comune visione di sistema di tutti gli attori istituzionali -amministrazioni centrali, regioni, enti locali – le aspettative di miglioriservizi difficilmente si realizzeranno e certamente si produrranno elevatediseconomie.Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono la risorsastrategica che consente di porre in modo nuovo il problema del rapporto traautonomia locale e necessita’ di coordinamento e di armonizzazione deiprocessi innovativi a livello nazionale.Infatti le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sonoessenzialmente “strumenti per la cooperazione e il coordinamento”, cioe’tecnologie che possono facilitare e semplificare il rapporto tra soggettidiversi.Questa potenzialita’, insita nell’utilizzo delle ICT, e’ diventata oggi unanecessita’ nel percorso di attuazione del federalismo che prevede unacooperazione “paritaria” tra i diversi soggetti istituzionali. Appareevidente che questa architettura non puo’ essere attuata con tecnologie emetodologie tradizionali di coordinamento, ma mediante un profondo,pervasivo e consapevole utilizzo delle tecnologie ICT.Purtroppo come si evince dai risultati dell’indagine statistica de quoquesti presupposti allo stato attuale non esistono e la situazione rischiadi precipitare poiche’ non poche tra l’altro sono le difficolta’ propriedell’e-commerce.]]>

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