Iraq, Vittime Di Nassiriya; eMail Dal Luogo Della Tragedia: Resto A Condurre A Termine Il Mio Lavoro
Nassiriya Iraq – “Capo del Planning e’ una giovane donna architetto, professionalmente molto preparata, di nome Neda. Mercoledi’ mattina ero nel suo ufficio, una villetta nella stessa strada dov’e’ situato l’edificio dei Carabinieri, distante un centinaio di metri. Erano le 10,40 quando si e’ sentito un sibilo poderoso, come di una mostruosa pentola a pressione a cui e’ saltata la valvola, e subito il terribile boato. Neda, seduta alla scrivania, e’ stata catapultata verso di me che stavo dall’altra parte. Istintivamente siamo corsi fuori e lo spettacolo che si e’ presentato ai nostri occhi aveva dell’incredibile; davanti a noi l’edificio dei carabinieri era in fiamme e una densa colonna di fumo nero saliva al cielo. Una pioggia di schegge roventi ha cominciato a cadere costringendoci a riparare in ufficio e quando sono uscito di nuovo per la strada ho raccolto alcuni reperti che porto con me a memoria eterna dei caduti. Di uno dei quali ero diventato amico: Marco Beci, un ragazzo di 42 anni che lascia moglie e tre bambini piccoli, morto bruciato nel suo blindato assieme alla sua scorta.” Questo il testo di un e-mail inviata da Franco Corbani -alle dipendenze del governatore britannico sir John Bourne e coordinatore dell’Housing Project che prevede la costruzione di circa 10.000 case per un investimento totale dell’ordine di 350 milioni di dollari- a Oscar Bartoli, editore di Letter from Washington (www.ilgonline.com) e pubblicata in esteso nel supplemento al numero di novembre. “Ho deciso di restare qui e di condurre a termine il mio lavoro. Per ora e’ tutto.”. A commento della e-mail ricevuta, scrive Bartoli da Washington: “Gli Italiani non sono un popolo di guerrieri ma quando vanno a sistemare le cose in giro per il mondo, come ‘peace keepers’, sanno instaurare un rapporto di solidale collaborazione con le popolazioni locali. E questo ottimismo nella capacita’ della gente di volersi bene, superando differenze culturali e religiose, e’ alla base del sacrificio dei militari Italiani”.]]>
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