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Spamming: Nuova Legislazione Anche In Olanda E Austria; Per Effetto Della Direttiva UE Sulla Privacy Nelle Comunicazioni Elettroniche

11 Novembre 2003 Commenta

Buxelles – Dal 31 ottobre, ha effetto la Direttiva Europea sulla Privacy nelle comunicazioni elettroniche (2002/58/EC). Solo una minoranza dei Paesi l’ha implementata in tempo, ma qualsiasi cittadino europeo puo’ ora appellarsi alla direttiva nei tribunali del proprio Stato. Piu’ di recente, la Camera Bassa del Parlamento Olandese ha accettato il divieto di spam del 4 novembre, votando all’unanimita’ la nuova legge sulle telecomunicazioni. Sono falliti i tentativi da parte di un parlamentare socialdemocratico di introdurre sanzioni penali per lo spamming e per estendere il divieto di spam ai destinatari, a dispetto della retorica antispam da parte dei partiti liberali e cristiano-democratici al governo. La Camera ha accettato un amendamento che richiede un’autorizzazione al consenso da parte del mittente di comunicazioni non richieste, rendendo quindi piu’ difficile all’industria del direct marketing di usare tecniche di affittare elenchi di indirizzi o usare segnalazioni da parte di amici. Lo rende noto EDRI-gram, newsletter bisettimanale sui diritti civili digitali in Europa a cura della European Digital RIghts (http://www.edri.org) e tradotta a cura del collettivo autistici/inventati: in Austria la Direttiva e’ stata implementata per tempo. Il regolamento ant-spam e’ entrato in vigore in Agosto. Come in Olanda, il governo austriaco ha rifiutato di estendere il divieto di spam a tutte le persone fisiche, inclusi gli indirizzi email aziendali. A differenza dell’Olanda, l’Austria gia’ aveva una protezione di autorizzazione preventiva per tutti i destinatari ancora con la legge precedente. La legislazione anti-spam si era gia’ deteriorata quando la direttiva sul commercio elettronico e’ stata implementata, obbligando gli austriaci a creare una lista opt-out per chi intende rifiutare in seguito l’abuso dell’indirizzo email. A partire dall’implementazione della nuova direttiva sulla privacy alcune agenzie di tutela della legge hanno dichiarato che anche le liste opt-out non si possono applicare a non-consumatori perche’ la nuova legge permette esplicitamente che ricevano spam, basta che la possibilita’ di rifiutare spam successivo sia presente nel messaggio spam iniziale.]]>

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