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Di Chi Sono Le Idee? Creativita’, Diritto D’Autore, Marchi E Brevetti Alla Prova Del Mercato Aperto E Delle Nuove Tecnologie

9 Dicembre 2003 Commenta

Milano – E” quanto emerso al convegno “Di chi sono le idee? Creativita’,diritto d’autore, marchi e brevetti alla prova del mercato aperto e dellenuove tecnologie” svoltosi stamane a Milano. “Senza idee creative einnovazione il Made in Italy non ha futuro”, ha esordito Mario MorettiPolegato, Presidente di GEOX, “e – ha proseguito – le idee per diventarebusiness di successo devono essere adeguatamente tutelate”. Gli ha fatto ecoCarlo Guglielmi, Presidente di Fontana Arte, che in modo provocatorio haricordato come il problema della difesa della proprieta’ intellettualeassurga all’attenzione pubblica solo oggi quando paesi quale la Cina hannoormai superato in qualita’ e quantita’ gli “operatori” italiani del falso edel contraffatto. La necessita’ di un equilibrio tra difesa delle idee ediffusione della conoscenza e’ stata al centro dell’intervento di UmbertoPaolucci, Vice President di Microsoft Corporation, che in relazione allarecente decisione di Microsoft di fornire parte del codice sorgente delpiu’ diffuso sistema operativo a Governi e universita’, ha cosi’ commentato:”Si deve tendere alla condivisione e alla interoperabilita’, ma ricordandoche senza tutela della proprieta’ intellettuale le aziende non avrebberointeresse ad investire in ricerca e sviluppo”. Lo spunto per il convegno, silegge in una nota, e’ stato la presentazione del sito web “il marchio delleidee”(www.ilmarchiodelleidee.com), iniziativa editoriale che si propone dimonitorare le molte tematiche legate ai diritti di proprieta’ intellettualee creare un luogo di confronto tra le diverse posizioni. Al convegno,condotto in forma di intervista pubblica da Franco Carlini (Corriere dellaSera, l’Espresso e Il Manifesto) e Anna Masera (La Stampa), hannopartecipato anche: Enzo Mazza (Direttore Generale FIMI) Alberto Contri(Amministratore Delegato di Rai Net e Consigliere di Amministrazione di McCann Erickson), Emanuela Stucchi Prinetti (Past President del ConsorzioChianti Gallo Nero, il Professor Avvocato Carlo Maria Ubertazzi (PresidenteAIPPI) e il Professor Riccardo Pietrabissa del Politecnico di Milano. Sonogia’ duecento i denunciati dalla FIMI per pirateria musicale in Italia. Loha annunciato il Direttore Generale FIMI Enzo Mazza, nel corso del suointervento al convegno. Mazza, che e’ intervenuto in quanto esponente di unodei settori maggiormente e piu’ vistosamente interessati al tema dellaproprieta’ intellettuale, ha sottolineato nel suo intervento le implicazioniche il download musicale selvaggio puo’ avere nella musica italiana. Mazzaha fatto notare la condizione di maggior debolezza dell’industria musicaledel nostro Paese rispetto a quella statunitense: “Una mancata disciplina delfenomeno del file sharing potrebbe significare una penalizzazione eccessivadegli autori italiani, palesemente piu’ indifesi e meno sostenuti dallemajor del settore”. Un esempio per tutti il Messico, che, come ha ricordatoMazza, non ha potuto vantare un’industria musicale locale significativa finoal momento in cui non ha deciso di dotarsi di una normativa adeguata in temadi copyright. “Il Chianti e’ uno dei prodotti che vanta il triste primatodella contraffazione piu’ antica”, ha osservato Stucchi Prinetti, “e’infatti dal lontano 1700 che uno dei simboli del Made in Italy (assieme aparmigiano e pizza) conosce ogni sorta di imitazione, a danno sia deiproduttori che dei consumatori”. Un prodotto come il Chianti Classicoincorpora tradizioni secolari, specificita’ geografiche e ingentiinvestimenti: “Un patrimonio unico di esperienze ed emozioni che occorredifendere come parte integrante della cultura italiana” ha concluso StucchiPrinetti.

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