(ANSA-AFP) – ROMA, 12 GEN – La crociata dell’industria discografica americana contro la pirateria in rete ha si’ provocato una presa di coscienza dell’opinione pubblica nei confronti del fenomeno, ma non c’e’ dubbio che il cammino da percorrere per arrivare al pieno rispetto della legge e’ ancora lungo. Negli Usa e’ in pieno svolgimento il dibattito dopo la pubblicazione di uno studio dell’istituto non a fini di lucro Pew Internet, secondo cui dalla scorsa primavera si e’ registrata una riduzione del 50% dei pirati e un successo crescente per i siti a pagamento Napster e ‘iTunes Music Store’ di Apple. Al centro delle critiche vi sarebbe il metodo con cui si e’ effettuata l’inchiesta visto che gli intervistati sono stati contattati telefonicamente. Secondo l’amministratore delegato di Optisoft, Wayne Rosso, questo modo di procedere e’ ridicolo: ”come dovrebbe rispondere chi si sente chiedere per telefono se ha frodato o meno il fisco?”. Secondo Rosso le centinaia di cause promosse dalle majors del disco (Universal, Sony, Warner, Emi, Bmg) hanno semmai potuto ottenere un effetto del 10% con un conseguente calo delle pratiche illegali degli internauti americani. Ma niente di piu’. (ANSA).

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