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TECNOLOGIE: ROBOT SCIENZIATO, FA IPOTESI E SPERIMENTA /ANSA

14 Gennaio 2004 Commenta

(ANSA) – ROMA, 14 GEN – Arriva dalla Gran Bretagna il primo robot scienziato, in grado di formulare ipotesi e teorie, di eseguire esperimenti e di interpretarne i risultati. Descritto questa settimana su Nature, il robot e’ stato messo a punto da un gruppo di ricercatori dell’universita’ del Galles, ad Aberystwyth, guidati da Ross King. Il robot non e’ certamente nato per sostituirsi agli scienziati, ma per eseguire le operazioni piu’ ripetitive del lavoro di ricerca. ”Nelle scienze biologiche – ha osservato King – c’e’ un crescente bisogno di automazione e, nonostante i problemi che abbiamo messo a punto per il robot siano relativamente semplici, abbiamo dimostrato che il robot-scienziato puo’ essere utilizzato per aiutare a risolvere problemi reali”. Si tratta infatti, ha osservato ancora King, del primo robot in grado nello stesso tempo di eseguire esperimenti e di ragionare in modo scientifico. Non e’ un robot umanoide e non ha niente a che vedere con gli androidi dei film di fantascienza. A prima vista sembra un’apparecchiatura di laboratorio come un’altra, collegata a un computer. Ha un dispositivo che gli permette di far scorrere le provette su un piccolo nastro e di analizzarne il contenuto, un altro strumento permette di esaminare i risultati, che vengono poi elaborati da un sofisticato programma informatico. Non ha nemmeno un nome, i ricercatori lo chiamano semplicemente Robot Scientist, ma non hanno dubbi che si tratti del primo strumento rivoluzionario al servizio del futuro della genetica, ossia alla ricerca tesa a scoprire la funzione svolta da ciascun gene (genomica funzionale). Il primo banco di prova cui e’ stato sottoposto il robot scienziato e’ stato lo studio della funzione di alcuni geni di un organismo semplice come il lievito (Saccharomyces cerevisiae). E’ infatti ancora sconosciuta la funzione di circa il 30% dei circa 6.000 geni del lievito e alcuni di questi potrebbero essere comuni all’uomo. Lo studio a tappeto che sta eseguendo il robot-genetista potrebbe quindi, in futuro, avere conseguenze importanti anche in campo medico. La ricerca per ottenere questo risultato e’ lunga e complessa: si elimina un gene alla volta e si analizzano le conseguenze sull’organismo in modo da dedurre quali possano essere le possibili funzioni svolte da quel particolare gene. Il robot compie queste osservazioni e formula ipotesi, andando poi a verificarle al bancone di laboratorio e valutando i risultati ottenuti. Alla luce di questi ultimi formula nuove ipotesi e il lavoro va avanti cosi’, applicando una dopo l’altra le regole tipiche del metodo scientifico. Le sue prestazioni, hanno osservato i ricercatori, non sono state molto diverse da quelle di un gruppo di ricercatori in carne ed ossa. La grande novita’ e’ che il robot esegue le sue operazioni e formula le ipotesi in modo del tutto autonomo, senza aver ricevuto in precedenza alcuna impostazione da parte umana. Il robot di laboratorio ha superato nel modo migliore il suo primo esame e adesso si pensa al futuro: secondo i ricercatori potra’ essere utilizzato per esaminare nel dettaglio il procedimento necessario per progettare nuovi farmaci.(ANSA).

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