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A Napoli la gestione delle procedure telematiche di acquisto della PA

11 Febbraio 2004 Commenta

e-procurement e marketplace, al fine di dare un orientamento agli operatori del settore degli acquisti pubblici in merito alla scelta degli strumenti, dei supporti e necessari sostegni formativi per migliorare il processo di innovazione in corso, sono gli argomenti che  il 24 febbraio, a Napoli, saranno trattati nel corso di un incontro, nell’ambito dei lavori del Laboratorio “La gestione delle procedure telematiche di acquisto” presso la sede del Formez.
Il Marketplace, strumento di e-procurement tra i piu’ attuali, rappresenta un passo verso la piu’ completa innovazione di processo con l’ausilio della tecnologia. Sempre piu’ diffuso e’ il suo utilizzo, anche se non ancora perfettamente chiaro il suo meccanismo.
Innovazione e tecnologia, seguono, spesso, lo stesso percorso. E’ necessario delineare e capire i passaggi organizzativi interni alle amministrazioni propedeutici all’utilizzo efficace del Marketplace, e degli altri strumenti di e-procurement, capire i punti critici e rendere produttivo l’investimento in tempi e risorse dedicate al processo di innovazione.
Gli aspetti giuridici e teorici del Marketplace, il funzionamento della piattaforma digitale e il progetto di Marketplace della PA, verra’ illustrato nel corso della giornata da Luca Mastrogregori, Responsabile delle strategie di e-procurement Consip.
Nel corso dell’incontro ci sara’ spazio per ulteriori riflessioni e per un dibattito tra i partecipanti.

Ultimamente il Governo sta puntando con decisione ad una piena razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi nella Pubblica Amministrazione al fine di ottenere una riduzione dei costi e nello stesso tempo la massima trasparenza nelle procedure. E’ evidente che al fine di realizzare tali obiettivi non si puo’ prescindere dall’innovazione e dalla sperimentazione di nuovi progetti.
Come e’ noto gia’ da qualche anno si sente parlare nell’ambito della pubblica amministrazione di e-procurement, solito termine anglosassone, che in questo caso specifico racchiude un concetto molto ampio. Difatti con il termine “e-procurement” si fa riferimento a quell’ insieme di tecnologie, procedure, operazioni, e modalita’ organizzative che consentono l’acquisizione di beni e servizi on line, grazie alle possibilita’ offerte dallo sviluppo della rete Internet e del commercio elettronico.
Si tratta di una nuova modalita’ di gestione di tutto il processo di acquisto (non solo dell’atto di compravendita) gia’ ampiamente diffusa nel settore privato, che sta riscuotendo una notevole attenzione anche da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

In Italia, la diffusione dell’e-procurement nel settore pubblico va collocata all’interno di un processo piu’ ampio di rinnovamento della Pubblica Amministrazione, caratterizzato certamente da un massiccio impiego delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), ma segnato in maniera decisiva anche da innovazioni legislative e processi di semplificazione dell’intera macchina amministrativa.

Si fa riferimento, in particolare, al cd. piano di azione per l’e-government che dedica una specifica azione (Azione 12) all’e-procurement del settore pubblico per promuovere e diffondere l’utilizzo del commercio elettronico quale strumento per l’acquisto di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
Le prime sperimentazioni di e-procurement sono state inserite nel quadro del progetto per “La razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi delle Pubbliche Amministrazioni” nato ad opera del Ministero del Tesoro attraverso la Consip S.p.A, (il cui capitale e’ interamente detenuto dallo stesso Ministero) con l’obiettivo primario di razionalizzare la spesa utilizzando metodi legati alle nuove tecnologie informatiche (e-procurement).
Al fine di conseguire tali obiettivi sono stati necessari interventi normativi ed organizzativi che si basano fondamentalmente sullo sviluppo dell’autonomia decisionale di chi acquista secondo logiche di delega e capacita’ di spesa.
Alla base di tale progetto si pone sicuramente la legge n. 488 del 23 dicembre 1999 (Legge Finanziaria 2000) recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” che ha delineato un nuovo sistema per l’acquisto di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni. In generale, gli articoli 24, 25 e 26 hanno introdotto rilevanti novita’ sulle modalita’ di acquisto di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni al fine di far ottenere alle stesse benefici in termini di economicita’ degli acquisti, livelli di servizio dai fornitori e semplificazione dei processi interni.
In particolare, l’art. 26 ha attribuito al Ministero dell’Economia e delle Finanze la funzione di stipulare convenzioni in base alle quali le imprese fornitrici prescelte si impegnano ad accettare, alle condizioni ed ai prezzi ivi stabiliti, ordinativi di fornitura sino alla concorrenza di un quantitativo di beni o di servizi predeterminato.
Le Pubbliche Amministrazioni, sulla base delle convenzioni stipulate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso la Consip S.p.A., possono quindi emettere gli ordinativi di fornitura con cio’ perfezionando la procedura di ogni singolo acquisto dei beni o dei servizi oggetto delle convenzioni gia’ stipulate.

Con le procedure di scelta del contraente vengono esclusivamente individuati “a monte” potenziali fornitori delle diverse amministrazioni e, con la stipula delle convenzioni, vengono definite tutte le condizioni contrattuali ed economiche a cui l’unita’ ordinante, attraverso l’emissione dell’ordinativo di fornitura, fara’ riferimento per la conclusione dei singoli contratti di acquisto, decidendo autonomamente di impegnarsi direttamente a quanto ivi previsto.

Questo sistema inaugurato con la Finanziaria 2000 e’ stato poi rinnovato annualmente dalle successive finanziarie anche se negli ultimi tempi ha dovuto subire un certo ridimensionamento per gli inevitabili danni arrecati alle economie locali.
Anche per questi motivi la Consip S.p.a. sta analizzando e progettando le possibilita’ di espansione della sperimentazione dell’e-procurement per le Pubbliche Amministrazioni italiane.
Le previsioni mirano ad ottenere un aumento non solo quantitativo della sperimentazione (estensione delle convenzione a nuovi settori merceologici, incremento dei soggetti coinvolti), ma anche una maggiore disponibilita’ di modalita’ operative e di modelli di acquisto.
Fra queste abbiamo i marketplace per determinate categorie merceologiche con la possibilita’ di organizzare anche veri e propri mercati locali in grado di rispondere in modo flessibile alle esigenze dei diversi buyer.
Con lo sviluppo del commercio elettronico si sono diffuse nuove modalita’ di vendita e di gestione delle relazioni fra produttori e fra produttori e consumatori. Sono quindi entrati a far parte del linguaggio comune nuove terminologie per indicare queste innovazioni rese possibili dall’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Il termine marketplace indica un “luogo” a disposizione di fornitori e clienti nel quale mettere in relazione domanda ed offerta di beni e servizi. Caratteristica principale dei marketplace e’ rappresentata dalla compresenza di piu’ fornitori (piu’ o meno concorrenti sulle medesime tipologie di beni e servizi) e dalla possibilita’ di creare una fitta rete di relazioni fra fornitori e potenziali clienti.
I marketplace sono principalmente dedicati allo scambio di beni e servizi in un’ottica di “business to business” rispetto alla vendita diretta di piccoli quantitativi ad un singolo cliente privato (caratteristica del commercio business to consumer). All’interno di un marketplace e’ quindi possibile ritrovare proposte di prodotti simili e/o complementari tra loro (quali quelli necessari per una determinata filiera produttiva), consultare i cataloghi dei partecipanti, attivare forme di contrattazione innovative (quali ad esempio le aste on line), acquistare e pagare direttamente on line per arrivare sino alla vera e propria integrazione fra sistemi informativi dei partecipanti.

I marketplace possono essere classificati in base a diversi fattori, fra i quali: il cosiddetto “gestore” del marketplace (che puo’ essere un soggetto estraneo al marketplace, uno dei partecipanti, oppure anche un’autorita’ pubblica); le modalita’ con cui interagiscono i partecipanti al marketplace, siano essi fornitori o acquirenti di beni e servizi (il cosiddetto trading model); la formazione del prezzo dei beni e dei servizi: aste, contrattazione a piu’ partecipanti, offerte segrete (il pricing model); la fonte di ricavi e comunque la gestione economica del marketplace (il revenue model).
Per quanto riguarda le Pubbliche Amministrazioni (ed in base a quanto previsto nel Piano d’azione per l’e-government), i marketplace possono avere una notevole importanza nell’ambito delle iniziative legate all’e-procurement, proprio per i vantaggi che possono portare come la riduzione dei costi di beni e servizi; la maggiore velocita’ nel reperire e confrontare offerte diverse; la riduzione dei tempi necessari per la definizione degli acquisti; lo snellimento e semplificazione delle procedure di acquisto; l’aumento della trasparenza nella formazione, gestione e conclusione degli appalti.
Una delle linee di sviluppo delle sperimentazioni realizzate da Consip SpA, riguarda proprio la definizione e la realizzazione di marketplace rivolti agli acquisti delle Universita’, della Sanita’ e degli enti locali, quali esperienze pilota per poi passare ad una valutazione dei risultati e ad un’eventuale estensione del progetto ad altri settori.

Ormai, si sta lentamente superando la diffidenza verso le tecnologie Internet-based, frutto degli esiti negativi derivanti dalla bolla speculativa degli anni scorsi. Internet non e’ piu’ pericolo di altri sistemi di business, ma e’ necessario saperlo usare o affidarsi ad intermediari specializzati in grado di fornire supporto ed appoggio nella trasformazione dei processi tradizionali.

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