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INNOVAZIONE: ALLARME ICT IN ITALIA, PERSI 14.000 ADDETTI

23 Febbraio 2004 Commenta

(ANSA) – ROMA, 23 FEB – Negli ultimi tre anni sono stati distrutti 14.000 posti di lavoro e per il prossimo futuro altre migliaia sono a rischio. A lanciare l’allarme sul settore Ict in Italia e’ Francois de Brabant, attualmente a capo della societa’ di consulenza Between. In un’intervista ad ”Affari & Finanza” Francois de Brabant spiega che i numeri del settore ingannano visto che il boom dei telefonini oscura una situazione molto piu’ complessa. Al momento a ‘tirare’ in Italia sono solo i cellulari visto che la telefonia mobile cresce a ritmi superiori al 12%. Di contro, pero’, nel primo semestre del 2003 la crescita del settore Ict e’ stata di appena lo 0,6% rispetto all’anno precedente. Il perche’ e’ presto detto: nel settore dell’hi-tech le industrie e le aziende, secondo Francois de Brabant, ”sono piccole, non hanno grande peso rispetto ad altri comparti. Non occupano molta gente e non sono forti finanziariamente. E, se vuole, muovono anche non molti soldi. E quindi non riescono a farsi prendere sul serio, non riescono a fare lobby in modo convincente”. Secondo il numero uno di Between c’e’ poi una spiegazione piu’ politica: ”oggi il settore e’ in crisi perche’ ai poteri forti informatica e telecomunicazioni interessano assai poco, non riescono a capire che e’ da qui che passa il recupero della produttivita’ del paese”. La denuncia di de Brabant punta il dito sulle imprese che ”non si stanno informatizzando”. Anzi, sono ”addirittura poco interessate proprio in linea di principio”. In Italia solo l’11% delle aziende interpellate, cioe’ una su dieci, dichiara di usare Interne, di farne qualcosa a fronte del 61% delle aziende a stelle e strisce.(ANSA).

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(ANSA) – ROMA, 23 FEB – Negli ultimi tre anni sono stati distrutti 14.000 posti di lavoro e per il prossimo futuro altre migliaia sono a rischio. A lanciare l’allarme sul settore Ict in Italia e’ Francois de Brabant, attualmente a capo della societa’ di consulenza Between. In un’intervista ad ”Affari & Finanza” Francois de Brabant spiega che i numeri del settore ingannano visto che il boom dei telefonini oscura una situazione molto piu’ complessa. Al momento a ‘tirare’ in Italia sono solo i cellulari visto che la telefonia mobile cresce a ritmi superiori al 12%. Di contro, pero’, nel primo semestre del 2003 la crescita del settore Ict e’ stata di appena lo 0,6% rispetto all’anno precedente. Il perche’ e’ presto detto: nel settore dell’hi-tech le industrie e le aziende, secondo Francois de Brabant, ”sono piccole, non hanno grande peso rispetto ad altri comparti. Non occupano molta gente e non sono forti finanziariamente. E, se vuole, muovono anche non molti soldi. E quindi non riescono a farsi prendere sul serio, non riescono a fare lobby in modo convincente”. Secondo il numero uno di Between c’e’ poi una spiegazione piu’ politica: ”oggi il settore e’ in crisi perche’ ai poteri forti informatica e telecomunicazioni interessano assai poco, non riescono a capire che e’ da qui che passa il recupero della produttivita’ del paese”. La denuncia di de Brabant punta il dito sulle imprese che ”non si stanno informatizzando”. Anzi, sono ”addirittura poco interessate proprio in linea di principio”. In Italia solo l’11% delle aziende interpellate, cioe’ una su dieci, dichiara di usare Interne, di farne qualcosa a fronte del 61% delle aziende a stelle e strisce.(ANSA).

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