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L’Italia dell’e-family

17 Febbraio 2004 Commenta

La penetrazione e l’uso delle nuove tecnologie nella famiglia italiana hanno assunto negli ultimi anni proporzioni sostenute con effetti rilevanti per il settore dell’ICT e per il costume sociale. Queste sono le conclusioni che si possono trarre dallo studio della Federcomin e dell’ANIE che ha avuto per oggetto tutte le tecnologie sia quelle in ascesa che quelle in declino.
Federcomin, la Federazione delle aziende di telecomunicazioni, radiotelevisione ed informatica ed ANIE, la Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche, entrambe aderenti a Confindustria, hanno organizzato un Convegno su “L’Italia dell’e-family” che si e’ svolto l’11 febbraio a Roma.
Il Presidente di Federcomin, Alberto Tripi, e il Presidente della Federazione ANIE, Gian Francesco Imperiali, hanno introdotto i lavori. Sono intervenuti – oltre al professor Giancarlo Lizzeri – Roberto Lisot, Internal and External Affairs Manager PHILIPS Italia SpA, Umberto Paolucci, Senior Chairman Microsoft EMEA, Bruno Pavesi, Amministratore delegato Bticino SPA. Moderatore: Bruno Manfellotto, Direttore de “Il Tirreno”.
Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati del Rapporto 2003 sull’Italia dell’e-family elaborato da Federcomin e Federazione ANIE in collaborazione con Niche Consulting che ha confermato un tasso di crescita a due cifre comprendendo dati significativi sull’evoluzione della “e-family” nel territorio e per fasce d’eta’. I lavori sono stati conclusi dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca.

I dati piu’ significativi (aggiornati al 30 giugno 2003) del Rapporto segnalano innanzitutto una crescita del mercato home: in particolare in Italia, piu’ che in altri Paesi, si e’ creata una forbice tra il tasso di crescita del mercato “home”, segnatamente a due cifre, e il tasso di crescita del mercato business, che si e’ attestato tra lo 0 ed il 5%.
Altro risultato rilevante e’ la diffusione delle piattaforme tecnologiche nelle famiglie:
la telefonia e l’informatica hanno profondamente modificato la cultura e lo stile di vita di molte famiglie italiane. Le piattaforme “new video” hanno avuto finora una dinamica piu’ contenuta. La penetrazione delle nuove piattaforme domestiche e’ cosi’ distribuita:
1. cellulare personale 86% (+ 9,2% rispetto al 2002)
2. PC 51% (+14,2)
3. Internet 34% (+19,1%)
4. ricezione satellitare 24% (+16,1%)
5. pay-tv 15% (+3,6%).
I tassi di crescita ancora piu’ elevati si sono registrati per alcune piattaforme nuove: la fotocamera digitale (+227%), il DVD-ROM (+80%), la larga banda (+68%), il masterizzatore (+65%), il DVD Video (63%).

La casa “tecnologica” italiana risulta, in media, allineata rispetto al resto d’Europa. Il nostro Paese e’ in posizione di leadership per il cellulare personale, e’ leggermente avanti nella penetrazione del PC (prima della Francia, ma dopo Germania e Regno Unito), leggermente indietro per la penetrazione di Internet (allineata con la Francia, ma dopo Germania e Regno Unito), piu’ indietro per la penetrazione della console videogiochi. Solo per la pay-tv l’Italia rappresenta ancora un caso di ritardo rispetto agli altri maggiori Paesi europei.
Il ritardo rispetto agli Stati Uniti e’ ancora valutato in quattro anni per il PC e cinque anni per Internet.

Riguardo i rapporti tra l’e-family e il territorio l’ingresso in casa di nuove piattaforme avviene con modalita’ relativamente omogenee nel territorio del Paese. Il Mezzogiorno e’ a distanza ravvicinata dal Centro-nord e i piccoli comuni sono ad un passo dalle grandi citta’: per le famiglie di queste realta’ emerge un ritardo minimo solo per la tecnologia informatica, stimabile in circa un anno.
Il rapporto specifica, inoltre che nel 2003 la spesa delle famiglie italiane per cellulare, PC, Internet e Pay-Tv e’ risultata pari a 18,4 miliardi di euro. Nel 1995 la spesa ammontava a soli 2,45 miliardi di euro. Nel periodo 2003 l’incremento della spesa complessiva e’ stato pari al 17% sull’anno precedente. In cifra assoluta si tratta di 1.460 euro all’anno per ogni famiglia.
Sempre secondo l’indagine statistica l’uso del PC in Italia avviene prevalentemente da casa: su 100 utilizzatori di Internet, solo il 30% circa accede alla rete sia in casa che fuori casa, il 20% accede solo da “fuori casa” e ben il 50% accede solo da casa. La meta’ degli utilizzatori di PC e due terzi dei navigatori di Internet hanno appreso l’uso informatico da soli o con il supporto di amici, colleghi e parenti. L’utilizzo del PC a scuola rimane “deludente”: ancor oggi il 26% degli studenti universitari non usa il PC e il 44% non usa Internet. Il 61% degli studenti di ogni ordine e grado, che fa uso di Internet, accede alla rete solo dal collegamento di casa.
Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie nel commentare l’indagine di Federcomin ha dichiarato che la famiglia italiana e’ uno dei principali motori nello sviluppo dell’utilizzo delle nuove tecnologie. La fotografia che emerge dal rapporto “L’Italia dell’e-Family”, ha aggiunto il Ministro e’ molto positiva perche’ dimostra che, tecnologicamente parlando, la famiglia italiana e’ nella media Europea con un ampio utilizzo di PC, Internet e larga banda. Non solo, ma nel nostro Paese non c’e’ divario tra Nord e Sud, ma solo differenze tra classi di eta’ e tra categorie sociali, come le casalinghe e pensionati.

Nell’uso delle nuove tecnologie informatiche, ha annotato ancora il Ministro, le famiglie registrano una crescita molto piu’ elevata di quella delle imprese. In particolare, tra le mura domestiche l’impiego dei PC si e’ sviluppato del 14% da un anno all’altro e quello di Internet addirittura del 20%. Anche sul fronte della larga banda sono ormai 1,7 milioni le famiglie italiane che in casa hanno una connessione veloce ad Internet, con una espansione di ben il 300% nell’ultimo anno rispetto a quello precedente.

In questo scenario, ha detto il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, le politiche del Governo sono pienamente in sintonia con le conclusioni del Rapporto Federcomin sia in termini di sostegno dei positivi risultati conseguiti, sia nelle azioni di promozione nelle aree che esprimono specifici ritardi. In particolare, ha precisato Stanca, e’ in atto un grosso sforzo di alfabetizzazione informatica agendo su elementi come la scuola, le strutture pubbliche ed il sociale.
Si pensi ad iniziative come l’Insegnamento dell’informatica sin dalla scuola primaria (da quest’anno scolastico e’ stato avviato l’insegnamento di informatica e inglese con il coinvolgimento di oltre un milione di alunni delle prime due classi della scuola primaria); Pc ai docenti (e’ stato approvato il trasferimento ai docenti delle condizioni di acquisto di Pc portatili da utilizzare per scopi didattici, con gli stessi vantaggi che la CONSIP offre alle pubbliche amministrazioni); corsi di formazione e caselle e-mail per i docenti (nel 2003 sono stati formati sulle tecnologie informatiche 196 mila docenti che hanno cosi’ ricevuto la patente europea del computer, nel 2004 e’ prevista la formazione di ulteriori 50 mila docenti delle scuole elementari.
Nel 2002 sono state attivate 50 mila caselle di e-mail, mentre nel 2003 ne sono state attivate altre 150 mila; nel 2004 si prevede di attivarne ulteriori 100 mila); scuola in ospedale (iniziativa congiunta del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, del Ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca e del Ministero della Salute per la realizzazione di una rete telematica ad alta velocita’ che colleghera’ 146 reparti pediatrici con le scuole. In questo modo sara’ garantita la continuita’ nella frequenza scolastica dell’alunno ricoverato in ospedale, facendolo sentire parte di una classe, interrompendone cosi’ l’isolamento e migliorando il processo terapeutico); larga banda e pc nelle scuole (nelle scuole e’ stato raggiunto il rapporto di 1 PC ogni 13 studenti.
Le scuole connesse in larga banda sono passate dal 20% del 2002 al 62% nel corso del 2003, consentendo di portare nuovi servizi didattici agli studenti); universita’ a distanza (dal 2003 anche in Italia, come gia’ accade in altri Paesi europei, si possono frequentare Corsi Universitari certificati attraverso Internet. Gli studenti vengono coinvolti nelle attivita’ didattiche con un rapporto costante in Rete con i docenti, i tutor e i colleghi, ricreando virtualmente l’atmosfera del campus universitario.
Soltanto gli esami richiedono la presenza fisica); reti di biblioteche per la scuola (iniziativa del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, del Ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca e del Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali per l’integrazione digitale delle biblioteche scolastiche che colleghera’ in larga banda le scuole con i servizi offerti dal Servizio Bibliotecario Nazionale, con accesso anche a documenti di particolare interesse storico-culturale).

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L’Italia Dell’E-Family

16 Febbraio 2004 Commenta

ROMA. Federcomin, la Federazione delle aziende di telecomunicazioni,radiotelevisione ed informatica ed ANIE, la Federazione nazionale impreseelettrotecniche ed elettroniche, entrambe aderenti a Confindustria, hannoorganizzato un Convegno su “L’Italia dell’e-family” che si e’ svolto l’11febbraio a Roma.Il Presidente di Federcomin, Alberto Tripi, e il Presidente dellaFederazione ANIE, Gian Francesco Imperiali, hanno introdotto i lavori. Sonointervenuti – oltre al professor Giancarlo Lizzeri – Roberto Lisot, Internaland External Affairs Manager PHILIPS Italia SpA, Umberto Paolucci, SeniorChairman Microsoft EMEA, Bruno Pavesi, Amministratore delegato Bticino SPA.Moderatore: Bruno Manfellotto, Direttore de “Il Tirreno”.Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati del Rapporto 2003sull’Italia dell’e-family elaborato da Federcomin e Federazione ANIE incollaborazione con Niche Consulting che ha confermato un tasso di crescita adue cifre comprendendo dati significativi sull’evoluzione della “e-family”nel territorio e per fasce d’eta’.I lavori sono stati conclusi dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie,Lucio Stanca.La penetrazione e l’uso delle nuove tecnologie nella famiglia italiana hannoassunto negli ultimi anni proporzioni sostenute con effetti rilevanti per ilsettore dell’ICT e per il costume sociale. Queste sono le conclusioni che sipossono trarre dallo studio della Federcomin e dell’ANIE che ha avuto peroggetto tutte le tecnologie sia quelle in ascesa che quelle in declino.I dati piu’ significativi (aggiornati al 30 giugno 2003) del Rapportosegnalano innanzitutto una crescita del mercato home: in particolare inItalia, piu’ che in altri Paesi, si e’ creata una forbice tra il tasso dicrescita del mercato “home”, segnatamente a due cifre, e il tasso dicrescita del mercato business, che si e’ attestato tra lo 0 ed il 5%.Altro risultato rilevante e’ la diffusione delle piattaforme tecnologichenelle famiglie: la telefonia e l’informatica hanno profondamente modificatola cultura e lo stile di vita di molte famiglie italiane. Le piattaforme”new video” hanno avuto finora una dinamica piu’ contenuta. La penetrazionedelle nuove piattaforme domestiche e’ cosi’ distribuita: 1) cellularepersonale 86% (+ 9,2% rispetto al 2002); 2) PC 51% (+14,2); 3) Internet 34%(+19,1%); 4) ricezione satellitare 24% (+16,1%); 5) pay-tv 15% (+3,6%).I tassi di crescita ancora piu’ elevati si sono registrati per alcunepiattaforme nuove: la fotocamera digitale (+227%), il DVD-ROM (+80%), lalarga banda (+68%), il masterizzatore (+65%), il DVD Video (63%).La casa “tecnologica” italiana risulta, in media, allineata rispetto alresto d’Europa. Il nostro Paese e’ in posizione di leadership per ilcellulare personale, e’ leggermente avanti nella penetrazione del PC (primadella Francia, ma dopo Germania e Regno Unito), leggermente indietro per lapenetrazione di Internet (allineata con la Francia, ma dopo Germania e RegnoUnito), piu’ indietro per la penetrazione della console videogiochi. Soloper la pay-tv l’Italia rappresenta ancora un caso di ritardo rispetto aglialtri maggiori Paesi europei.

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