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Soldi Alle PMI, Come Fare, Se Ne Parlera’ A Net@ PMI, Evento Dedicato Alla Rete

18 Febbraio 2004 Commenta

Milano – Flessibilita’, imprenditorialita’, fantasia, capacita’ innovativa,agilita’, competenze, dedizione, entusiasmo: sono questi i concetti disolito utilizzati per definire le piccole e medie imprese italiane, checostituiscono il 90 per cento del tessuto economico nazionale. Dall’elencomancano i capitali e purtroppo non si tratta di una svista. Ormai fiori distudi sono unanimi in merito: le PMI sono sottocapitalizzate e il fenomenonon si limita alle microaziende con uno o due dipendenti (che ne sono ititolari) ma si estende anche alle realta’ di maggiori dimensioni. Avvienecosi’ spesso che di fronte alla prospettiva di effettuare forti investimentiper accelerare la crescita o l’espansione in nuovi mercati, le PMI sitrovino strette nella scarsita’ di risorse e si rassegnino ad esserestrutturalmente piccole, invece di vivere le ridotte dimensioni come unafase di un potenziale percorso di crescita il cui successo dipende dallecapacita’ e dalle opportunita’ di mercato ma non dalla scarsita’ dicapitali. Parte non secondaria del problema, si legge in una nota di MarcoComelli, dipende dalle modalita’ di finanziamento cui ricorrono le PMIitaliane. Anche qui ormai gli studi concordano nell’identificare almeno duefattori di debolezza: la mancanza di distinzione tra fonti di capitale dirischio, destinato alla crescita e all’espansione dell’azienda in direzioninuove o particolarmente impegnative, e fonti di capitale di funzionamento,destinato a sostenere l’operativita’ normale dell’azienda e gli investimentidi mantenimento delle capacita’ produttive, di ricerca, dicommercializzazione. Conseguenza quasi scontata di questa mancatadistinzione, ma spesso anche causa, e’ il secondo dei fattori di debolezza,la quasi totale dipendenza dal sistema bancario e per di piu’ dalfinanziamento tramite linee di credito ordinarie o addirittura fidi su contocorrente. Tutto questo sta per cambiare, non solo per quanto messo in chiarodalla cronaca anche recente. La prossima entrata in vigore delle normativeconosciute come Basilea 2 costituisce uno stimolo urgente per le PMI versol’adozione di un approccio strutturato e strategico al capitale di rischio.La situazione del sistema di finanziamento delle imprese e’ oggi tale dagarantire diverse possibilita’ in questo senso. A fianco di realta’ come leagevolazioni di enti ed istituzioni a capitale pubblico e misto, c’e’infatti da registrare il rinnovato interesse da parte delle societa’ diventure capital e soprattutto, fondamentale per le aziende piccole e instato nascente, l’attivita’ degli investitori informali, i Business Angels,che oltre a fornire finanziamenti affiancano l’imprenditore nell’attivita’gestionale dell’azienda con il solo compenso dell’aumento di valore delproprio investimento in caso di successo. Se ne parlera’ nelle tre giornatedi Net@ PMI (www.netpmi.it).dal 18 al 20 marzo 2004 alla Triennale di Milanoe in particolare nel seminario curato da IBAN, l’associazione dei BusinessAngels italiani in programma nel pomeriggio del giorno 18 marzo. Ilseminario esaminera’ la situazione del mercato e l’attuale tipologia diofferta, affrontando anche il tema delle agevolazioni pubbliche in materiaed esponendo alcune best practice, ed e’ occasione privilegiata perl’incontro tra la domanda di capitale di rischio e gli attori, finanziari,istituzionali e privati, che si rivolgono con offerte mirate alle PMI.

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