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Tutela Dei Minori In Rete: Tanti Codici E Pochi Provvedimenti

23 Febbraio 2004 Commenta

ROMA. E’ stata approvata, nella seduta del 3 febbraio 2004, da parte delConsiglio nazionale degli utenti dell’Autorita’ per le Garanzie nelleComunicazioni, una Carta dei diritti dei minori in rete. Nel documento sonoevidenziate le potenzialita’ di Internet per la crescita e lo sviluppo delminore e nello stesso tempo e’ sottolineata la necessita’ di una assunzionedi responsabilita’ da parte di tutti gli interlocutori, dalla famiglia allascuola, dalle istituzioni ai fornitori dei servizi in rete.Liberta’ di espressione, eguaglianza, salute, educazione e formazione,socializzazione e gioco, ascolto, dignita’, riservatezza e sicurezza sonodiritti del minore, gia’ enunciati dalla Costituzione e dalle convenzioniinternazionali, che il Consiglio nazionale degli utenti, riafferma in modoesplicito con questa Carta.Internet non puo’ essere un nuovo elemento di discriminazione e didisuguaglianza tra bambini, accentuando cosi’ il “digital divide”, mapiuttosto deve divenire strumento per il superamento di disabilita’ esvantaggio. Il Consiglio nazionale degli utenti ha ribadito la necessita’di garantire la sicurezza dei bambini che navigano in rete e contrastare l’attivita’ criminosa on line: “la violazione dei diritti del fanciullo nell’uso e con l’uso della rete, mediante azioni o omissioni dolose o colpose -si legge nella Carta – e’ un illecito che obbliga colui che lo ha commesso arisarcire il danno, anche non patrimoniale, ferma l’applicazione dellesanzioni previste da specifiche norme.”Il Consiglio nazionale degli utenti dell’Autorita’ per le Garanzie nelleComunicazioni nell’ambito delle proprie competenze di promozione diiniziative per l’affermazione dei diritti e della dignita’ della persona edelle particolari esigenze di tutela dei minori in ogni aspetto del processocomunicativo, dopo aver organizzato a Napoli un Convegno internazionale su”Minori e Internet. Doni e danni della rete” nel novembre 2001, ha approvatoquesta “Carta dei diritti dei minori in rete”, sviluppando il suo impegnocon una serie di audizioni di operatori ed esperti, nella prospettiva di unimpegno comune e di una alleanza nell’interesse dei minori.Il Consiglio ha ritenuto opportuno riaffermare i diritti dei minori, in modoesplicito e con una impostazione sistematica, sintetizzando ed enunciandoprincipi gia’ vincolanti, che si possono desumere e ricostruire dall’insiemedell’ordinamento interno ed internazionale, che devono essere da tuttirispettati, determinando responsabilita’, e devono ispirare ogni regola,autoritativa e di autodisciplina, che riguarda la comunicazione, in speciemediante Internet.Una tale iniziativa si inserisce nell’ambito di un’autentica campagnanazionale rivolta alla tutela dei minori specie avuto riferimentoall’impatto delle nuove tecnologie che ha portato all’approvazione delrecente “codice di Autoregolamentazione Internet e minori” voluto dalGoverno e presentato dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie LucioStanca insieme al Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. Taleiniziativa e’ stata a sua volta preceduta da tutta una serie di iniziativeche hanno sempre avuto come principale obiettivo la tutela del minore qualila creazione del Comitato tecnico per l’uso consapevole di Internet;l’iniziativa “Chi ha paura della Rete”; i filtri messi a disposizioneon-line a favore delle famiglie; il piano nazionale antipedofilia “Ciclope”ed il disegno di legge del Governo contro la pedopornografia anche a mezzoInternet.E’ difatti opinione diffusa del Governo che per contrastare i contenutiillegali e dannosi del Web la legislazione non puo’ essere la sola risposta:occorrono provvedimenti e iniziative articolate, come questi codici cheimpegnano chi vi aderisce a specifiche regole e comportamenti.Purtroppo tale metodologia tipica dei paesi anglosassoni per quantoinnovativa e sicuramente democratica, non appare particolarmente efficace inun paese come il nostro di civil law ed in un settore come Internetpotenzialmente molto pericoloso e gia’ difficile per la verita’ dadisciplinare.

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Tutela dei minori in rete: tanti codici e pochi provvedimenti

22 Febbraio 2004 Commenta

La Carta dei diritti dei minori in rete, che evidenzia le potenzialita’ di Internet per la crescita e lo sviluppo del minore e nello stesso tempo sottolinea la necessita’ di un’assunzione di responsabilita’ da parte di tutti gli interlocutori, dalla famiglia alla scuola, dalle istituzioni ai fornitori dei servizi in rete, è’ stata approvata, nella seduta del 3 febbraio 2004, da parte del Consiglio nazionale degli utenti dell’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Nel documento sono evidenziate le potenzialita’ di Internet per la crescita e lo sviluppo del minore e nello stesso tempo e’ sottolineata la necessita’ di una assunzione di responsabilita’ da parte di tutti gli interlocutori, dalla famiglia alla scuola, dalle istituzioni ai fornitori dei servizi in rete.
Liberta’ di espressione, eguaglianza, salute, educazione e formazione, socializzazione e gioco, ascolto, dignita’, riservatezza e sicurezza sono diritti del minore, gia’ enunciati dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali, che il Consiglio nazionale degli utenti, riafferma in modo esplicito con questa Carta.
Internet non puo’ essere un nuovo elemento di discriminazione e di disuguaglianza tra bambini, accentuando cosi’ il “digital divide”, ma piuttosto deve divenire strumento per il superamento di disabilita’ e svantaggio. Il Consiglio nazionale degli utenti  ha ribadito la necessita’ di garantire la sicurezza dei bambini che navigano in rete e contrastare l’attivita’ criminosa on line: “la violazione dei diritti del fanciullo nell’uso e con l’uso della rete, mediante azioni o omissioni dolose o colpose – si legge nella Carta – e’ un illecito che obbliga colui che lo ha commesso a risarcire il danno, anche non patrimoniale, ferma l’applicazione delle sanzioni previste da specifiche norme.”

Il Consiglio nazionale degli utenti dell’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni nell’ambito delle proprie competenze di promozione di iniziative per l’affermazione dei diritti e della dignita’ della persona e delle particolari esigenze di tutela dei minori in ogni aspetto del processo comunicativo, dopo aver organizzato a Napoli un Convegno internazionale su “Minori e Internet. Doni e danni della rete” nel novembre 2001, ha approvato questa “Carta dei diritti dei minori in rete”, sviluppando il suo impegno con una serie di audizioni di operatori ed esperti, nella prospettiva di un impegno comune e di una alleanza nell’interesse dei minori.
Il Consiglio ha ritenuto opportuno riaffermare i diritti dei minori, in modo esplicito e con una impostazione sistematica, sintetizzando ed enunciando principi gia’ vincolanti, che si possono desumere e ricostruire dall’insieme dell’ordinamento interno ed internazionale, che devono essere da tutti rispettati, determinando responsabilita’, e devono ispirare ogni regola, autoritativa e di autodisciplina, che riguarda la comunicazione, in specie mediante internet.

Liberta’ di espressione, eguaglianza, salute, educazione e formazione, socializzazione e gioco, ascolto, dignita’ e riservatezza, sicurezza, sono diritti del minore che si conformano in modo specifico per l’uso e nell’uso della rete.
La enunciazione di tali diritti, che trovano fondamento nella Costituzione e nelle Convenzioni internazionali a protezione del fanciullo, concorre a diffonderne la conoscenza e ad affermare la necessita’ del loro effettivo rispetto.
Una tale iniziativa si inserisce nell’ambito di un’autentica campagna nazionale rivolta alla tutela dei minori specie avuto riferimento all’impatto delle nuove tecnologie che ha portato all’approvazione del recente “codice di Autoregolamentazione Internet e minori” voluto dal Governo e presentato dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca insieme al Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. Tale iniziativa e’ stata a sua volta preceduta da tutta una serie di iniziative che hanno sempre avuto come principale obiettivo la tutela del minore quali la creazione del Comitato tecnico per l’uso consapevole di Internet; l’iniziativa “Chi ha paura della Rete”; i filtri messi a disposizione on-line 
delle famiglie; il piano nazionale antipedofilia “Ciclope” ed il disegno di legge del Governo contro la pedopornografia anche a mezzo Internet.
E’ difatti opinione diffusa del Governo che per contrastare i contenuti illegali e dannosi del Web la legislazione non puo’ essere la sola risposta: occorrono provvedimenti e iniziative articolate, come questi codici che impegnano chi vi aderisce a specifiche regole e comportamenti.

Tale metodologia tipica dei paesi anglosassoni per quanto innovativa e sicuramente democratica, non appare particolarmente efficace in un paese come il nostro di civil law ed in un settore come Internet potenzialmente molto pericoloso e gia’ difficile per la verita’ da disciplinare. Si auspica, quindi, che questi stessi codici di autodisciplina possano avere una piu’ incisiva forza cogente, allo scopo di evitare inutili dichiarazioni di intenti che puntualmente non vengano rispettate. In effetti l’idea dei codici potrebbe anche andare bene, ma e’ necessario che gli stessi siano supportati da una specifico provvedimento legislativo il cui disegno nel caso di specie gia’ e’ stata approvato il 7 novembre 2003 dal Consiglio dei Ministri proprio “in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet”.
Il provvedimento delinea una decisa strategia di contrasto al complesso fenomeno della diffusione della pornografia infantile e del coinvolgimento di minori nel mercato ad essa connesso. Due sono i motivi fondamentali che hanno indotto il Governo ad approvare questo delicato provvedimento e cioe’: integrare l’ordinamento penale vigente, che gia’ dal 1996 era stato dotato di strumenti di lotta al fenomeno (negli anni rivelatisi comunque insufficienti a stroncarlo, anche a causa della crescente diffusione della Rete Internet) nonche’ individuare misure di lotta alla pornografia minorile diffusa in rete.

Una volta adottato questo provvedimento legislativo l’Italia si conformera’, recependola pienamente, alla decisione quadro in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e pornografia infantile del Consiglio dell’Unione Europea adottata il 22 dicembre 2003 (2004/68/GAI) e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 20 gennaio 2004.

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