E-GOVERNEMENT: 8 PRATICHE SU 10 TRASMESSE VIA E-MAIL
(ANSA) – RIMINI, 26 MAR – Da gennaio a dicembre 2003 le pratiche inviate on-line con firma digitale dalle societa’ alle camere di commercio di tutta Italia hanno registrato una crescita vertiginosa: sono passate dall’8% di inizio anno all’80% di fine anno. Dopo la decisione di ieri del governo di riconoscere valore legale ai documenti via e-mail, arriva da Rimini, dove e’ in corso il quarto salone delle Autonomie locali, un nuovo segnale positivo nel processo di e-governement. Il dato e’ emerso nel corso di un convegno, ”il cittadino attore del processo di e-governement” moderato dal finto assessore di Zelig, Gangini, durante il quale hanno preso la parola numerosi amministratori locali. ”In tutta Italia – ha detto Gian Paolo Montaletti, vice segretario generale dell’Unioncamere dell’Emilia Romagna – abbiamo distribuito un milione di carte con firma digitale e in un anno le societa’ hanno risparmiato dieci milioni di fogli A4, tante sono state le fotocopie non utilizzate per l’invio dei bilanci”. In una classifica regione per regione, resa nota oggi, e’ il Trentino Alto Adige ad essersi aggiudicato il primo posto al dicembre 2003 con il 93,5% di pratiche inviate via e-mail. Le percentuali delle altre regioni si aggirano tra l’80 e il 90% con la Liguria all’ultimo posto con il 68,9%. Lo schema dell’Unioncamere divide l’Italia in quattro settori, nord-ovest, nord-est, centro e sud, senza pero’ evidenziare tra i diversi settori alcune differenze significative; anche il sud dunque sembra essere al passo con i tempi. Nel primo settore vi e’ il Piemonte con l’87,8% di pratiche evase via e-mail, segue la Lombardia con l’89,2%, la Liguria (68,9) e la Valle d’Aosta con l’88,6%. Al nord-est, oltre al Trentino, il Friuli ha evaso l’85,5%, il Veneto l’83,3 e l’Emilia Romagna l’88,5. Al centro il Lazio e’ al primo posto con l’88,2% di pratiche, seguito dalle Marche con l’86,5 quindi la Toscana (84,3), l’Abruzzo (82,1) e l’Umbria (81,3). Al sud il primo posto spetta al Molise con l’84,7%, seguono la Sicilia (84,4), la Sardegna 82%, la Campania (81,1%), la Basilicata (79,4), Puglia (77,2%) e la Calabria con il 73,4%. (ANSA).
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