Il File Sharing Favorisce La Musica Indipendente
Tucson – Non sempre il file sharing e’ cosi’ dannoso come ci vogliono farcredere, non per tutti quantomeno. I proprietari e gestori di negozi chevendono i prodotti delle etichette indipendenti, riuniti in un Festivalmusicale chiamato South by Southwest, riporta Wired, raccontano dellacrescita del loro volume d’affari da quando si e’ diffuso il costume discambiarsi i file musicali. Per le case di produzione indipendenti infattiil file sharing funziona piu’ come un ascolto promozionale che come un luogodi sottrazione indebita di materiale protetto da copyright. Steve Wiley,proprietario di Hoodlums Music, un negozio di musica indy sito all’internodell’Universita’ Statale dell’Arizona confessa che “Internet e il filesharing rendono i ragazzi dipendenti dalla musica.” Una volta attirati iclienti grazie all’ascolto gratuito via internet i proprietari dei negozi dimusica indy forniscono servizi che le catene di distribuzione industriali, esoprattutto i grandi magazzini dove sempre di piu’ si vende musica, nonpossono offrire: Uncle Sam’s Music, negozio di Miami Beach, finito il turnoquotidiano di apertura si trasforma in una sala dove i Dj possono esibirsi,i clienti ballare e a fine serata acquistare le performance appena ascoltatee masterizzate in loco. L’idea e’ creare una comunita’ con propri gusti, ipropri spazi e servizi dedicati. Per chi ha sempre difettato in promozionela diffusione del proprio materiale sulla rete crea quelle possibilita’ cheil mercato tradizionale non gli concede. Esattamente l’opposto di quantocapita per chi ha alle spalle un casa discografica. D’altronde lerivoluzioni generalmente modificano i rapporti di forza esistenti.
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