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INTERNET: VULPIANI, DATI DI NAVIGAZIONE NON LEDONO PRIVACY

23 Marzo 2004 Commenta

(ANSA) – ROMA, 23 MAR – Non ledono la privacy e sono fondamentali per risalire a chi ha organizzato truffe o attacchi informatici via internet. Si tratta dei ‘dati di navigazione’, quelli cioe’ che consentono di capire da dove e’ partito un messaggio e dove e’ arrivato, senza toccarne il contenuto. A lanciare un appello affinche’ questi dati vengano conservati piu’ a lungo, e’ il direttore della Polizia Postale e delle comunicazioni Domenico Vulpiani. Intervenendo alla Conferenza internazionale per la lotta al crimine informatico, che riunisce 35 paesi, Vulpiani ha spiegato che il primo passo per un contrasto comune ai reati via internet e’ l’armonizzazione della legge, seguito dalla possibilita’ di utilizzare i dati di navigazione durante le indagini. ”Bisogna distinguere -ha spiegato- tra dati di navigazione, che permettono di rintracciare chi sta facendo e che cosa sulla rete, e dati di contenuti: nessun paese consente, giustamente, di avere i dati di contenuto, come ad esempio le email. Quello di cui abbiamo bisogno sono i dati di navigazione che, associati a utenza telefonica consentono di rintracciare, attraverso la rete, da dove e’ partito un messaggio e dove e’ finito”. Si tratta del cosiddetto ”tracciamento, qualcosa di anonimo, -assicura- che resta tale fin quando c’e’ un’indagine tradizionale di polizia”. E spiega che in Italia c’e’ stato di recente un ”fraintendimento, una levata di scudi non giustificata perche’ su tratta di dati esterni”. L’obiettivo, dunque, e’ di proporre l’estensione della conferenza di Bucarest sul crimine informatico, che impone la conservazione dei dati da sei mesi a un anno, a tutti i 35 paesi che partecipano alla Conferenza e prevedere per il futuro anche la possibilita’ di un congelamento dei dati, se c’e’ un’indagine in corso. (ANSA).

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