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Quale Sara’ Il Ruolo Dell’ICANN?

9 Marzo 2004 Commenta

ROMA. Il recente meeting mondiale di ICANN svoltosi a Roma dal 2 al 6 marzoha fatto registrare dei passi in avanti sulla strada della regolamentazionedemocratica della rete. L’organismo mondiale che governa la Rete su delegadel governo Usa ha adottato due decisioni importanti: la possibilita’ diregistrare domini con caratteri di alfabeti non latini e la creazione di unorganismo dedicato allo sviluppo dei domini nazionali, la Country Code NameSupporting Organisation.Importanti decisioni raggiunte nel corso del meeting mondiale di Roma dell’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), svoltosi dal 2al 6 marzo con il patrocinio del Comune di Roma e l’organizzazione diRegister.it S.p.A., leader italiano nella gestione della presenza on-line dipersone ed aziende e dell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR -Registration Authority Italiana (IIT-RA), l’ente incaricatodell’assegnazione dei domini .IT.Il meeting di ICANN e’ stato articolato in numerose sessioni in linguainglese aperte alla partecipazione di tutti gli interessati ed ha visto lapartecipazione di oltre 500 persone provenienti da 100 diversi Paesi delmondo.L’ICANN e’ un ente no profit, organizzato a livello internazionale, che hala responsabilita’ di assegnare gli indirizzi IP (Internet Protocol) e digestire il sistema dei nomi a dominio (Top-Level Domain) generici (gTLD) ecountry code (ccTLD), nonche’ i sistemi di root server.C’era molta attesa per questo incontro romano dell’organizzazioneinternazionale in quanto i giorni precedenti al meeting sono staticaratterizzati da roventi polemiche sorte a seguito della denuncia di”Verisign” (societa’ che si occupa tra l’altro di vendita di domini), che haaccusato l´ICANN di abuso di posizione dominante poiche’ avrebbe impostoalla societa’ americana la sospensione del servizio Site Finder, chereindirizzava automaticamente gli utenti che digitavano un url inesistentesull´home page di Verisign proponendo loro di effettuare la registrazionedel dominio in questione.In effetti l’ICANN sta attraversando un periodo di crisi causatoprincipalmente dalle enormi difficolta’ incontrate dall’organizzazione nelgoverno e nella salvaguardia degli interessi “pubblici” legati ad unarealta’ cosi’ vasta e complessa come Internet. Le stesse Nazioni Unite sonointervenute giungendo ad ipotizzare di affidare all´InternationalTelecommunication Union il ruolo di garante di Internet con particolareattenzione alla salvaguardia degli interessi dei paesi in via di sviluppo.In questo modo l’organizzazione internazionale verrebbe esautorata di granparte dei propri compiti.La risposta dell’ICANN da Roma e’ arrivata immediata con l’intento precisodi creare un nuovo organismo (il Country Code Name Supporting Organisation)avente l’obiettivo di curare lo sviluppo dei domini nazionali e quindisostanzialmente gestire e governare i numerosi interessi (anche eprincipalmente economici) coinvolti nella Rete.Sara’ adesso interessante vedere come reagira’ la comunita’ internazionaleanche se e’ facile immaginare la netta opposizione degli antagonistidell’ICANN che ormai non sono pochi.Anche il nostro Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca e’intervenuto in questo dibattito di carattere internazionale sul ruolodell’ICANN sostenendo nel corso del meeting che l’Italia riconosce il ruoloche l’organizzazione internazionale svolge nello sviluppo e nella crescitadi Internet, soprattutto con riferimento al compito cruciale di assicurarela stabilita’ tecnica. Del resto ha sostenuto il Ministro ben 750 milioni dipersone usano Internet ogni giorno e cio’ grazie anche al notevolecontributo di ICANN nel sostenere lo sviluppo della Rete.

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Quale sara’ il ruolo dell’ICANN?

9 Marzo 2004 Commenta

L’organismo mondiale che governa la Rete su delega del governo Usa ha adottato due decisioni importanti: la possibilita’ di registrare domini con caratteri di alfabeti non latini e la creazione di un organismo dedicato allo sviluppo dei domini nazionali, la Country Code Name Supporting Organisation.
Il recente meeting mondiale di ICANN svoltosi a Roma dal 2 al 6 marzo ha fatto infatti registrare dei passi in avanti sulla strada della regolamentazione democratica della rete.

Importanti decisioni raggiunte nel corso del meeting mondiale di Roma dell’ ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), svoltosi dal 2 al 6 marzo con il patrocinio del Comune di Roma e l’organizzazione di Register.it S.p.A., leader italiano nella gestione della presenza on-line di persone ed aziende e dell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR – Registration Authority Italiana (IIT-RA), l’ente incaricato dell’assegnazione dei domini .IT.
Il meeting di ICANN e’ stato articolato in numerose sessioni in lingua inglese aperte alla partecipazione di tutti gli interessati ed ha visto la partecipazione di oltre 500 persone provenienti da 100 diversi Paesi del mondo.
L’ICANN e’ un ente no profit, organizzato a livello internazionale, che ha la responsabilita’ di assegnare gli indirizzi IP (Internet Protocol) e di gestire il sistema dei nomi a dominio (Top-Level Domain) generici (gTLD) e country code (ccTLD), nonche’ i sistemi di root server. Questi servizi, attualmente erogati da ICANN, erano inizialmente forniti da IANA, (Internet Assigned Numbers Authority), e da altri enti su mandato del governo americano.
Trattandosi di un ente con un partenariato pubblico-privato alla base, ICANN si e’ prefissato vari obiettivi tra i quali quello di salvaguardare la stabilita’ operativa di Internet, quello di favorire la libera concorrenza all’interno della rete, quello di ampliare il livello di rappresentativita’ della Comunita’ Internet e, infine, quello di sviluppare una politica in linea con le sue finalita’ che tenga conto degli interessi delle parti interessate e che miri al raggiungimento del loro consenso.
In particolare l’ICANN coordina la gestione degli elementi tecnici del DNS per assicurare risolvibilita’ universali in modo che tutti gli utenti di Internet siano in grado di trovare tutti gli indirizzi validi. Tale funzione e’ svolta organizzando l’assegnazione di identificatori tecnici universali usati nelle operazioni di Internet e le deleghe per i nomi a dominio di primo livello (quali “.com”, “.info”, ecc.).
Altre tematiche che interessano gli utenti Internet, quali ad esempio le regole relative alle transazioni finanziarie, il controllo dei contenuti su Internet, i messaggi pubblicitari non richiesti (spam) ed il trattamento dei dati personali, non rientrano tra gli scopi principali di ICANN.

C’era molta attesa per questo incontro romano dell’organizzazione internazionale in quanto i giorni precedenti al meeting sono stati caratterizzati da roventi polemiche sorte a seguito della denuncia di “Verisign” (societa’ che si occupa tra l’altro di vendita di domini), che ha accusato l´ICANN di abuso di posizione dominante poiche’ avrebbe imposto alla societa’ americana la sospensione del servizio Site Finder, che reindirizzava automaticamente gli utenti che digitavano un url inesistente sull´home page di Verisign proponendo loro di effettuare la registrazione del dominio in questione.

In effetti l’ICANN sta attraversando un periodo di crisi causato principalmente dalle enormi difficolta’ incontrate dall’organizzazione nel governo e nella salvaguardia degli interessi “pubblici” legati ad una realta’ cosi’ vasta e complessa come Internet. Le stesse Nazioni Unite sono intervenute giungendo ad ipotizzare di affidare all´International Telecommunication Union il ruolo di garante di Internet con particolare attenzione alla salvaguardia degli interessi dei paesi in via di sviluppo. In questo modo l’organizzazione internazionale verrebbe esautorata di gran parte dei propri compiti.
La risposta dell’ICANN da Roma e’ arrivata immediata con l’intento preciso di creare un nuovo organismo (il Country Code Name Supporting Organisation) avente l’obiettivo di curare lo sviluppo dei domini nazionali e quindi sostanzialmente gestire e governare i numerosi interessi (anche e principalmente economici) coinvolti nella Rete.
Sara’ adesso interessante vedere come reagira’ la comunita’ internazionale anche se e’ facile immaginare la netta opposizione degli antagonisti dell’ICANN che ormai non sono pochi.
Anche il nostro Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca e’ intervenuto in questo dibattito di carattere internazionale sul ruolo dell’ICANN sostenendo nel corso del meeting che l’Italia riconosce il ruolo che l’organizzazione internazionale svolge nello sviluppo e nella crescita di Internet, soprattutto con riferimento al compito cruciale di assicurare la stabilita’ tecnica. Del resto ha sostenuto il Ministro ben 750 milioni di persone usano Internet ogni giorno e cio’ grazie anche al notevole contributo di ICANN nel sostenere lo sviluppo della Rete.
Il Ministro ha riconosciuto che le attivita’ tecniche dell’ICANN spesso hanno implicazioni politiche che necessitano di essere indirizzate con l’attiva partecipazione di tutti gli operatori. Prendendo spunto dalla dichiarazione finale del Summit di Ginevra che ha riconosciuto la connessione telematica come agente centrale che consente la costruzione della Societa’ dell’informazione, Stanca ha affermato che l’ICANN deve continuare a svolgere un ruolo centrale nel dibattito internazionale ed in particolare nel Gruppo di Lavoro richiesto dal Summit di Ginevra il quale operando sotto il governo del Segretariato Generale delle Nazioni Unite dovra’ prendere decisioni proprio sul governo di Internet coinvolgendo tutti gli operatori del settore privato, i Governi, la Societa’ Civile e le organizzazioni internazionali.

A prescindere dal ruolo dell’ICANN e’ ormai giunto il momento, come ha affermato lo stesso Garante italiano per la protezione dei dati personali, che Internet venga regolamentato attraverso una vera e propria convenzione internazionale.
Secondo il prof. Rodota’ arrivare a questo tipo di documento richiedera’ lunghe negoziazioni tra i governi.
Ma l’avvio di una trattativa potrebbe stimolare tutti i soggetti coinvolti nella gestione di Internet (cittadini, provider, produttori, imprese, autorita’ garanti) a sperimentare codici comuni di autoregolamentazione, a verificare quali problemi possano essere risolti con strumenti tecnologici (privacy enhancing techologies), definendo cosi’ sperimentalmente il campo della futura Convenzione.
Se non si arrivera’ a questa “costituzione di Internet”, le regole rischieranno d’essere dettate soprattutto dalle logiche tecnologiche e dalle logiche (e dalle censure) di mercato.

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